

Arthur Fils, il campione (spavaldo) che il tennis francese aspettava
Carisma da leader, atletismo prodigioso che infiamma il pubblico, il ventunenne vuole salire sempre più in alto. E lo dichiara con franchezza, senza nascondersi. Ma ora arriva la partita più dura
Quanto riempiva di entusiasmo il gioco di fantasia e carisma di Yannick Noah! I suoi tweener colpendo la pallina tra le gambe erano magia. È stato lui l’ultimo tennista francese ad aver vinto uno Slam, proprio quello di casa, il Roland Garros, nel 1983. Da allora poche gioie per il tennis transalpino… Ma nella nuova generazione che avanza e si fa largo nello spazio lasciato dai Big Four in pensione (Nole a parte), c’è una nuova grande speranza, Arthur Fils.
Entrato nella top 20 dell’Atp a vent’anni e quaranta giorni, sedicesimo più giovane a riuscirci nel XXI secolo, è lui la nuova stella del tennis Bleu. Nonostante l’infortunio alla schiena che l’ha costretto al ritiro proprio all’Open di Francia, ha spavalderia e talento per puntare in alto.

Arthur Fils, carisma da leader
Numero 1 del tennis francese, a marzo Arthur Fils ha spodestato il connazionale ventisettenne Ugo Humbert. «Ma essere il numero uno in Francia non è il mio obiettivo. Il mio target è salire sempre più in alto in classifica», aveva reagito lui con pragmatica ambizione.
21 anni, più giovane di un anno di Carlos Alcaraz e di tre di Jannik Sinner, ha un gioco veloce ed esplosivo. Ha dritti sparati via come razzi e un servizio potente. Con carattere vuole imporre il suo ritmo anche contro rivali più esperti, dettando lo scambio e anticipando i colpi. Aggressivo, è dotato di grande atletismo anche nelle risposte.
«Arthur ha il fisico di un demolitore e abilità enormi», ha detto di lui Sébastien Poublet, preparatore del Centre national d’entraînement (CNE) del Roland Garros. «Ha una forte personalità ed emana fiducia in se stesso. Ha qualità da leader».
Un esempio? La vittoria all’Atp 500 di Amburgo 2024, contro il campione di casa, Alexander Zverev. Di fronte ai fischi dei 7.500 tedeschi sugli spalti, lui ha risposto con colpi spettacolari, provocando il pubblico dopo le giocante vincenti. Sul 5 a 5 del terzo set, sulla palla break per l’avversario, ha sorpreso tutti con un servizio dal basso. «Ha il potenziale per diventare il più forte di tutti», aveva poi commentato un contrariato Zverev, sconfitto 6-3, 3-6, 7-6.

L’ambizioso che sogna a voce alta
La frattura da stress alla schiena, che l’ha costretto a ritirarsi prima del terzo turno al Roland Garros 2025, gli ha impedito recentemente di partecipare anche a Wimbledon. Oggi Arthur Fils è quindi scivolato al 21° posto della classifica Atp, dopo un inizio di stagione in grande spolvero che l’aveva portato al suo miglior risultato di sempre, numero 14 al mondo.
Sorriso sempre pennellato in viso, audacia da chi non è abituato a porsi limiti, dopo che nel suo percorso di crescita aveva agguantato il 18° posto aveva affermato: «Ho diciassette ragazzi da inseguire» lì davanti.
Classe 2004, è entrato nel professionismo mondiale nel 2021. Anche se suo padre – di origini haitiane – è un ex giocatore di basket, è proprio con lui che Arthur Fils ha iniziato a giocare a tennis, a cinque anni, quando ha scoperto la sua passione per racchetta e pallina. Ha trascorso ore e ore al tennis club di Saint-Michel-sur-Orge, nell’Essone, a sud di Parigi, su campi dalla rete malconcia e dai rimbalzi casuali. E proprio suo padre è stato il primo a credere in lui. I suoi genitori lo hanno sempre sostenuto e accompagnato durante tutto il cammino. Un cammino che lo ha visto anche fare il maestro di tennis, fino a inizio 2023, con tanto di profilo su Superprof.
Il suo sogno? Vincere un Grande Slam e diventare il numero 1 al mondo, évidemment. «È un sogno che avevo in testa da quando avevo cinque anni». Del resto, nella sua filosofia non ci si deve nascondere: «Penso che bisogna dire le cose per crederci», ha detto. «Lo dico. Dicendolo, so che mi sto dando l’opportunità di realizzarlo».
A 18 anni, nel maggio del 2023, il suo primo titolo Atp, in patria, a Lione. Sinner vinse il suo primo titolo nel circuito maggiore a 19 anni, a Sofia.

Arthur Fils, il combattente che accende il pubblico
Nel 2024 Arthur Fils ha accelerato. Dopo la conquista dell’Atp 500 di Amburgo contro Zverev, è arrivato il trionfo all’Atp 500 di Tokyo eliminando, tra i vari, Taylor Fritz, l’astro americano e suo amico Ben Shelton e, soprattutto, il connazionale Ugo Humbert. Il passaggio di scettro di Francia.
«Sono un fan di Arthur Fils. Ha un gioco completo. Lo vedo come il volto futuro del tennis. Mi piacciono i suoi progressi, anno dopo anno», aveva detto di lui un tal Boris Becker.
La prima parte del 2025 l’ha visto raggiungere i quarti di finale al Masters 1000 di Indian Wells, a Miami e a Monte Carlo, dove Alcaraz ha dovuto giocare un ottimo tennis, sul filo di tre set combattuti, per batterlo.
Anche l’ex campionissimo svedese Mats Wilander ha calato la sua investitura sul francese. «Il punto di forza di Arthur Fils è il suo forte coinvolgimento emotivo quando gioca. È così costante nel gestire le sue emozioni, un po’ come Sinner e Alcaraz», aveva osservato dopo la vittoria di Tokyo. «Penso che sia un potenziale giocatore da top 5. Non accadrà necessariamente tra due, tre o quattro anni, perché ha bisogno di sviluppare ulteriormente il suo gioco».
Una cosa è certa: Arthur in campo sa infiammare il pubblico, grazie al vigore del dritto e alle sue sorprendenti capacità difensive. Da vero combattente. «Con il mio modo di giocare, ogni tanto c’è qualche buon punto, qualche momento spettacolare, e questo piace. A volte le partite da 5 set possono essere molto lunghe: se non sono troppo noiose, è bello per chi guarda».
Adesso per Fils inizia la sua partita più difficile: saprà migliorarsi e, ancor prima, confermarsi? Alla sua età Alcaraz aveva già vinto quattro Slam. Ma Noah, quando centrò quello storico Roland Garros, aveva 23 anni. Ognuno matura e vince a modo suo.