Ben Shelton, il nuovo Sogno americano del tennis
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Ben Shelton, il nuovo Sogno americano del tennis

di Digital Team

Dal servizio come un bazooka e di dinamicità esplosiva, pur essendosi concentrato sulla disciplina relativamente tardi, in pochi anni è entrato in top ten. Sarà lui il nuovo Pete Sampras?

Di atletismo incredibile e dal servizio mancino come un razzo missile, Ben Shelton è la speranza più bella del tennis a stelle e strisce. 22 anni ma solo da poco nel circuito internazionale, fresco numero 10 al mondo, la sua è un’ascesa strepitosa e fuori dagli schemi. Basti pensare che fino a poco fa il suo sport era… il football americano.

È dal 2003 che un tennista statunitense non conquista uno Slam, dal trionfo all’Us Open da parte di Andy Roddick, che è stato anche l’ultimo a raggiungere la vetta della classifica Atp. Da allora sono stati vinti 74 tornei del Grande Slam e nessuno da uno yankee. Spetterà a Ben Shelton sfatare il tabù? Sarà lui il nuovo Pete Sampras?

Ben Shelton
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Ben Shelton a Wimbledon contro Mattia Bellucci, 2 luglio 2024

Un braccio potente da… quarterback

Riccioli scuri e volto da ragazzino, sul campo Ben Shelton sprigiona una carica agonistica e un entusiasmo incrollabili. Il New York Times l’ha definito «forte come un boscaiolo» e veloce «come un cervo».

Alto 1,93, dal gioco esplosivo, sa sparare il servizio a 241 km/h e tira un dritto di potenza rara, con un atteggiamento combattivo inesauribile fin dal primo secondo di gioco. Senza paura di concedersi giocate old style.

«Cerco di essere unico con il mio stile di gioco e di fare cose che altri giocatori non fanno», ha detto il golden boy di Atlanta. «Ho preso alcune cose da Nadal, perché è mancino, ma cerco di lavorare con le mie risorse e di essere unico».  

A pensare che, anche se il tennis scorre nelle sue vene (suo padre Bryan è stato numero 55 al mondo), Ben si è avvicinato alla disciplina relativamente tardi. Da piccolo, infatti, era un grande appassionato di football americano, un talentuoso quarterback dal braccio potente, con un gran lancio. Un anno fa, non a caso, Calvin Johnson, wide receiver dei Detroit Lions, era tra gli invitati alla sua festa di compleanno.
Inoltre, non ha frequentato alcuna accademia di tennis ma un liceo tradizionale. Non sognava di diventare Roger Federer, trovava il tennis addirittura noioso. Fino alla svolta.

A ispirarlo il padre e la sorella, anche lei tennista. Anche se all’inizio lo sprone fu soprattutto la voglia di studiare meno e giocare di più. In un’intervista ha ammesso: «Vedevo mia sorella giocare tutti quei tornei, viaggiare in tanti posti diversi. Ho pensato, “Cavolo, può uscire dalla scuola per fare sport, viaggiare e soggiornare in hotel”». Ed eccolo ora, aggressivo e sorridente da fondo campo.

Ben Shelton
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Ben Shelton festeggia la vittoria contro Hugo Gaston al Roland Garros, 27 maggio 2024

Ben Shelton c’è ed è ben connesso

Ben Shelton è il quarto americano mancino a raggiungere la top 10 nella storia della classifica Atp. Lo hanno preceduto Jimmy Connors, John McEnroe e Roscoe Tanner. Proprio McEnroe di lui ha detto: «Questo ragazzo ha più potenziale di qualsiasi altro americano». «Diventerà un vero campione».

Finora i suoi risultati sono abbastanza impressionanti per un atleta che non si è concentrato sul tennis sin da bambino. Solo poco prima dell’adolescenza capì che poteva essere la sua strada, avendo un padre ex professionista e allenatore di alto livello.

Nel 2021 ha fatto il suo esordio nel professionismo. Nel 2022 i primi squilli da predestinato: al Cincinnati Open ha disputato il suo primo Masters 1000, battendo a sorpresa Casper Ruud, allora numero 5 al mondo, che affermò: «Se giocherà come ha fatto oggi per il resto della sua carriera, arriverà molto lontano. Sapevo che era un giovane promettente, un grande giocatore. Ma oggi ha disegnato delle linee, come le chiamiamo noi, e ha colpito tutti i punti necessari. È stato davvero impressionante vederlo».

Poco dopo già entrava nella top 100.

Nel 2023 ha raggiunto per la prima volta i quarti di finale di uno Slam, agli Australian Open. Agli Us Open del 2023 si è superato, arrivando in semifinale ed eliminando rivali quotati come il connazionale Tommy Paul.
La sua esultanza quando vince? Il gesto del telefono, come a dire «Sono connesso», una dedica speciale agli amici dell’università della Florida e in particolare all’ostacolista americano campione olimpico Grant Holloway. Gesto che gli rubò Novak Djokovic quando lo sconfisse a Flushing Meadows, a un passo dalla finale. Ma Shelton replicò con scaltra eleganza: «Fin da bambino mi hanno detto che l’imitazione è la forma di stima più sincera».

Al Masters di Shanghai ha avuto anche il piacere di piegare Jannik Sinner, allora numero 4 al mondo. Poco dopo, l’ATP 500 di Tokyo è stato il primo titolo vinto del circuito maggiore.

Ha trovato Sinner di nuovo di fronte, ma questa volta perdendo, sui prati di Wimbledon nel 2024 agli ottavi e agli Australian Open 2025 in semifinale.

Ben Shelton
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Ben Shelton festeggia la vittoria contro Frances Tiafoe agli Us Open, 5 settembre 2023

Da padre a figlio, con un potenziale da esplorare

Diventato professionista a 19 anni, nel giugno 2022, dopo i primi anni da studente-atleta eccolo già a guardare da vicino la vetta del tennis mondiale. Con prospettive radiose davanti. E con una freschezza e dinamicità in campo che regalano emozioni a chi lo guarda.

Dietro la sua ascesa la continua voglia di migliorarsi e il contribuito del padre allenatore, ex tennista. In carriera Bryan Shelton vinse due titoli Atp in singolare e due in doppio. Raggiunse anche la finale del Roland Garros nel 1992 in coppia con Lori McNeil.

Come coach dei Florida Gators, all’Università della Florida, Shelton senior ha avuto un ruolo significativo nel percorso del figlio. Oggi lo allena a tempo pieno.

Il servizio micidiale di Ben, dal gomito alto, è un’eredità del football americano. Dal talento evidente, Shelton junior è però ancora un diamante grezzo, con la tecnica da affinare. Ed è proprio questo che “spaventa” il plotone del circuito Atp: il ventiduenne della Florida ha ancora tanto margine di miglioramento e sta migliorando velocemente.

«Se si guarda al top del tennis, non c’è nessuno che sappia solo servire», ha detto Shelton ad AtpTour. «Devi essere un giocatore completo per vincere gli Slam e per competere per i titoli più importanti. E sto lavorando per esserlo».

Un’altra caratteristica che distingue Ben dagli altri? Come sponsor del suo abbigliamento sportivo ha preferito, al colosso Nike, il piccolo produttore svizzero On, a cui si devono i suoi kit dai colori sfumati a effetto.

Secondo i più, Ben Shelton è il giovane giocatore più promettente dopo Carlos Alcaraz. Quanto dovremo aspettare prima di vederlo vincere un Major? Ci sarà da chiederlo proprio a Carlos. E al nostro Jannik.