Cosa vedere durante la Milano Art Week 2025
Basterebbe fare due conti per capire come l’edizione della Milano Art Week, giunta alla sua 9° edizione, ha decisamente allargato le sue prospettive: mostre, talk, visite guidate, workshop, aperture straordinarie, incontri.
La città meneghina si anima in concomitanza di miart (4-6 aprile), la fiera d’arte capitanata da Nicola Ricciardi, che ha deciso come titolo e tema dell’edizione di quest’anno among friends, un omaggio alla figura umana e artistica di Robert Rauschenberg (1925 – 2008), a cento anni dalla sua nascita, oltre che uno spunto per approfondire i principi alla base del suo lavoro: l’apertura al mondo, l’interdisciplinarietà, l’impegno per il dialogo e la collaborazione.
Istituzioni, musei, università, gallerie, ma anche interi quartieri della città diventano la cornice perfetta per proposte artistiche di tutti i livelli. Tra le centinaia di eventi e inaugurazioni abbiamo selezionato le mostre e gli appuntamenti che hanno conquistato la nostra attenzione. Il consiglio è di armarvi di buona volontà e imbattervi in bellissime mostre e scoprire artisti che, forse, non avete mai sentito nominare.
Iniziamo il nostro giro con la mostra che apre i battenti al PAC di Milano il 28 marzo dell’artista iraniana Shirin Neshat. Body of Evidence. La mostra ripercorre oltre trent’anni di carriera dell’artista attraverso quasi 200 opere fotografiche e una decina di video-installazioni.
Il 2 aprile, a Palazzo Reale inaugura Pastorale, la nuova grande mostra personale di Nico Vascellari che presenta un progetto inedito e site specific per la maestosa Sala delle Cariatidi.
La GAM – Galleria d’Arte Moderna presenta The four faces of A man, mostra dell’artista canadese ed egiziana di origine armena Anna Boghiguian, che sviluppa un dialogo tra le opere della collezione permanente e le produzioni recenti dell’artista, tra cui una serie di sculture inedite in marmo, materiale con cui si è confrontata per la prima volta grazie all’assegnazione del premio Henraux Sculpture Commission a miart 2024.
Attesissima la mostra personale dell’artista svizzero Ugo Rondinone sempre alla GAM – Galleria d’Arte Moderna (dal 1 aprile): un viaggio nella storia personale dell’artista, e nella memoria collettiva. L’artista dialoga con i capolavori della collezione del museo milanese, con delle sue opere legate al tema della terra. Rondinone è stato folgorato, letteralmente, dalla visione del Quarto Stato (1901) di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Un salto nel passato con la mostra Etruschi del Novecento alla Fondazione Luigi Rovati: progetto dedicato all’influenza della cultura etrusca sugli artisti italiani del Novecento.
Attese anche le mostre che inaugurano alla Fondazione Prada: Typologien, estesa indagine sulla fotografia tedesca del Novecento, e NADA di Thierry De Cordier, che riunisce dieci dipinti dell’artista belga.
Dal 5 aprile il Museo del Novecento conclude il percorso di rinnovamento delle collezioni del XX secolo con il nuovo allestimento della collezione permanente delle gallerie Controverse modernità [Anni 20-40] e Segno e materia [Anni 50-60], e ospita l’esposizione Rauschenberg e il Novecento che mette in dialogo opere del visionario artista statunitense con quelle della collezione del Museo.
Ricchissima la proposta di Palazzo Reale: le collettive Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 opere di artisti contemporanei e Art Déco. Il trionfo della modernità e le monografiche dedicate a Casorati e al fotografo George Hoyningen-Huene, oltre alla mostra fotografica di Francesco Bellina.
Tra le tante mostre di umore contemporaneo, spicca come una pausa silenziosa e ricercata la mostra ospitata al Museo Poldi Pezzoli: La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia (dal 26 marzo) realizzata in collaborazione con il Louvre con opere mai esposte fuori dalla Francia da uno dei protagonista del Rinascimento lombardo.
Pirelli HangarBicocca presenta la prima antologica in Europa dell’artista giapponese Yukinori Yanagi (dal 27 marzo) accanto alla personale dell’artista e compositore Tarek Atoui. Yanagi ricontestualizza alcune delle sue installazioni più significative e monumentali negli spazi ex industriali di Pirelli HangarBicocca innescando una riflessione sui temi del nazionalismo, delle dinamiche governative e sugli aspetti paradossali delle società contemporanee.
Alla Triennale Milano spazio al poeta e attore statunitense, tra i più noti artisti di spettacolo nell’area sperimentale, John Giorno: a labour of LOVE (dal 15 marzo): la mostra offre un’esplorazione delle tante forme di amicizia, dialogo e supporto nel mondo della cultura, con materiali dal ricco archivio dell’artista americano, in sintonia con il tema di miart 2025 ‘among friends’.
Connubbio tra arte e design alla Fondazione ICA Milano che presenta Jasper Morrison. The Lightness of Things con un’installazione site specific del designer inglese, Wonders of the Modern World, progetto di Pier Paolo Tamburelli con fotografie e video di Giovanna Silva e Giulio Squillacciotti e un’installazione sonora di Nicola Ratti.
L’Istituto Svizzero a Milano, ospita la mostra The House of Dorothy di Vincent Grange. Il progetto consiste in un’installazione ambientale che si colloca all’incrocio tra design dello spazio e storia queer. Il progetto si ispira alla definizione “friends of Dorothy”, uno dei molti codici segreti storicamente utilizzati dalla comunità LGBTQIA+ per riconoscersi senza farsi notare.
Segnaliamo anche la mostra There’s No Place Like Home ospitata a CIRCOLO, Project Space by Saikalis Bay Foundation. La mostra distilla una nuova narrativa dell’idea di casa: intrigante e disfunzionale, classica, accogliente, seducente ma anche scomoda e politica. La mostra racconta un contesto di tre generazioni di artisti italiani che gravitano fra Milano, Berlino, Zurigo, Ginevra e un ampio ambito internazionale.
settantaventidue porta nei suoi spazi in zona Navigli From One City To Another, mostra di LUCE – Lucas Oliete Rubio – frutto di un anno di residenze a Milano: un’indagine sulla natura della città tra interventi sottili nel paesaggio urbano e opere create a partire da oggetti trovati durante le sue esplorazioni cittadine.









