Parigi in 9 mostre: gli eventi imperdibili
Bruce Conner, Bombhead, 2002, Museum of Modern Art (MoMA), New York, USA

Parigi in 9 mostre: gli eventi imperdibili

di Elena Bordignon

Un viaggio nell’arte contemporanea: 9 mostre imperdibili a Parigi durante Art Basel 2024, tra surrealismo, pop art e installazioni futuristiche, che trasformeranno la capitale francese in un epicentro di creatività e innovazione artistica

In occasione di Art Basel Paris 2024 (dal 18 al 20 ottobre), la fiera internazionale d’arte contemporanea tra le più importanti al mondo, la città parigina si arricchisce di un denso programma di mostre imperdibile ospitate tra il Centre Pompidou, il Musée d’Art Moderne de Paris, il Palais de Tokyo, Bourse de Commerce – Pinault Collection ecc.

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Max Ernst L’angelo del focolare, 1937 / Alamy Stock Photo © Max Ernst by SIAE 2022

Il surrealismo protagonista al Centre Pompidou

Fino al 6 gennaio il Pompidou ospita ‘Surréalisme’ la grande mostra che festeggia i 100 anni dalla nascita di questo movimento. In mostra una vasta selezione di opere dei maggiori artisti surrealisti. Salvador Dalì, René Magritte, Dorothea Tanning, Giorgio de Chirico, Leonora Carrington, Max Ernst, Joan Miro e molti altri si ritrovano in questo percorso artistico concepito come un labirinto, che ospita al suo centro il Manifesto originale di André Breton, testo fondante del Surrealismo. I 14 capitoli che scandiscono il percorso evocano l’evoluzione del movimento in diversi ambienti artistici, la grande influenza della  letteratura sull’arte pittorica, i principi poetici che strutturano l’immaginario surrealista e l’eredità moderna lasciata dal surrealismo nell’arte e nelle società del XXI secolo.


Les frontières sont des animaux nocturnes – Agnė Jokšė Daring Dreams:Ateitys , (Multiple Futures Will Come), 2022, video, Courtesy of the artist

Tris di mostre al Palais de Tokyo

Sono tre le mostre ospitate in uno degli spazi più sperimentali e di ricerca di tutta Parigi, non a caso Rick Owens lo ha scelto per moltissime sue sfilate . Il Palais de Tokyo ospita una mostra dedicata alla scultrice, poetessa e romanziera, Barbara Chase-Riboud che presenta le sue opere recenti, che esplorano la storia della diaspora africana e la lotta per i diritti civili. Sempre al museo, altre due mostre inaugurano in contemporanea: Tituba, who can protect us?, una mostra collettiva che riunisce undici artisti provenienti dalle diaspore caraibiche e africane; Les Frontières sont des animaux nocturnes, invece, presenta una selezione di artisti intergenerazionali, per lo più lituani che utilizzando forme, immaginazione e poesia come strumenti politici, per raccontare storie coloniali complesse e visioni di un futuro possibile.


Bruce Conner, Crossroads, 1976, film, courtesy Paula Cooper Gallery

L’era atomica: l’esplosiva mostra al Musée d’Art Moderne di Parigi

Cosa ha ispirato la bomba nucleare negli artisti contemporanei? È quanto ci invita a scoprire il Musée d’Art Moderne di Parigi, in quella che si preannuncia una mostra esplosiva dall’11 ottobre 2024 al 9 febbraio 2025. Riunendo circa 250 opere e un’inedita documentazione, l’esposizione mostra, le posizioni molto diverse adottate dagli artisti di fronte ai progressi scientifici e alle controversie che hanno suscitato.  In contemporanea, il museo ospita la prima retrospettiva in Francia dedicata allo scultore svizzero Hans Josephsohn.


Giuseppe Penone, Alpi marittime – Ho intrecciato tre alberi, Alpi marittime – L’albero ricorderà il contatto, Alpi marittime – I miei anni collegati da un filo di rame, 1968-1985. Pinault Collection. Vue d’exposition au Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Turin, 1991. Photo : Gérard Rondeau © Adagp, Paris, 2024

Bourse de Commerce – Pinault Collection

La sede parigina dalla Pinault Collection dedica all’importante movimento dell’Arte Povera una grande mostra. Dal 9 ottobre al 27 gennaio 2025, gli suggestivi spazi della Bourse de Commerce ospita opere magistrali che hanno segnato la storia dell’arte del XX secolo. Ci sono tutti i grandi nomi di questo movimento artistico la cui denominazione è stato coniata da Germano Celant. Gli artisti più strettamente legati a questo movimento – da Giovanni Anselmo a Alighiero Boetti, da Pier Paolo Calzolari a Mario e Marisa Merz solo per citarne alcuni – erano principalmente interessati a situazioni di percezione elementare, unendo il fascino per la vita quotidiana a un profondo rispetto per la tradizione artistica.


Tom Wesselmann Still Life #60, 1973 The Estate of Tom Wesselmann, New York © Adagp, Paris, 2024 photo: © Robert McKeever; Courtesy Gagosian Gallery

Un maestro dell’arte pop alla Fondation Louis Vuitton

Dal 16 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025, la Fondation Louis Vuitton presenterà Pop Forever, Tom Wesselmann &…, una mostra dedicata alla Pop Art. La mostra ha come fulcro principale Tom Wesselmann (1931-2004) – una delle figure di spicco del movimento Pop – attraverso una selezione di 150 dipinti e opere in vari materiali. La mostra presenterà anche 70 opere di 35 artisti di diverse generazioni e nazionalità che condividono una sensibilità comune per il “Pop” – dalle sue radici dadaiste alle sue manifestazioni contemporanee, e dagli anni ’20 ai giorni nostri.


© Studio Elmgreen & Dragset

Moderno e contemporaneo al Musée d’Orsay

Doppio appuntamento al prestigioso Musée d’Orsay, da sempre votati all’arte degli Impressionisti, di cui ospita autentici capolavori. A ottobre inaugura ‘Caillebotte. Painting Men’, una mostra che ha come soggetto la predilezione di Gustave Caillebotte (1848-1894) per le figure maschili e i ritratti di uomini, e mira a interrogarsi sulla modernità radicale dei capolavori dell’artista attraverso il prisma del nuovo sguardo che la storia dell’arte rivolge alle mascolinità del XIX secolo. In contemporanea, è stato invitato il duo di artisti scandinavi Elmgreen & Dragset, a far dialogare le loro sculture poetiche con l’iconica navata di sculture del Museo d’Orsay. (entrambe le mostre inaugurano 8 ottobre e sono visitabili fino al 19 gennaio 2025).


Tina Barney Family Commission With Snake (Close-Up), 2007 © Tina Barney, courtesy Kasmin, New York

Al Jeu de Paume due progetti speciali di  Tina Barney e Chantal Akerman

I legami familiari sono al centro del progetto che Tina Barney presenta al Jeu de Paume. I suoi ritratti colorati e di grandi dimensioni possono sembrare istantanee di famiglia a prima vista, tuttavia molti sono stati attentamente messi in scena dall’artista, creando intricati tableaux che stabiliscono un dialogo con la pittura classica. In contemporanea, sempre negli spazi del Jeu de Paume, è presentata la mostra di Travelling di Chantal Akerman: il museo rende omaggio alla regista e artista con una mostra fotografica originale che coinvolge il Bozar di Bruxelles, la Chantal Akerman Foundation e il Royal Film Archive of Belgium. Entrambe le mostra sono visitabili fino al 19 gennaio 2025.

Si-Qin Timur, Untitled, 2023 Impression stéréolithographie 3D sur écran LCD, 119 x 75 x 75 cm © Sin-Qin Timur Courtesy Société Berlin

Science/Fiction  alla Maison Européenne de la Photographie

La mostra Science/Fiction — A Non-History of Plants ripercorre la storia visiva delle piante attraverso l’arte, la tecnologia e la scienza dal XIX secolo ai giorni nostri. Riunendo oltre 40 artisti di diversi periodi e nazionalità, questa mostra accosta opere fotografiche storiche come i cianotipi di Anna Atkins, l’inventario delle forme vegetali di Karl Blossfeldt e gli esperimenti al microscopio di Laure Albin Guillot con creazioni di artisti contemporanei come Jochen Lempert, Pierre Joseph, Angelica Mesiti, Agnieszka Polska e Sam Falls. Dal 16 ottobre al 19 gennaio 2025.

Stephen Jones, Photo Justine photography

Stephen Jones: il cappellaio ‘matto’ al Palais Galliera

Dal 19 ottobre al 16 marzo 2025, il Palais Galliera ospita ‘Stephen Jones: Hats in Paris’. In mostra il lavoro dello stilista britannico che, dalle sue prime collezioni degli anni ’80 a quelle più recenti, è riconosciuto da celebrità e stilisti come uno dei più grandi modisti contemporanei. Per la prima volta in oltre quarant’anni al Palais Galliera, una mostra è interamente dedicata a un accessorio, il cappello, trattandolo come un’opera d’arte a sé stante. La mostra si concentra sul processo creativo di Stephen Jones, sulle fonti di ispirazione dietro i suoi pezzi e sul ruolo di Parigi nel suo lavoro.