Le etichette italiane, medaglie d’oro Mundus Vini Biofach 2016, premiate per la viticoltura bio

Vino? Sì, grazie purché sia bio. Questa la tendenza. Grande crescita della viticoltura biologica che registra un aumento dell’apprezzamento dei consumatori nei riguardi della qualità delle uve coltivate senza trattamenti chimici. Dall’analisi Wine Monitor Nomisma su dati Fibl, predisposta in occasione di Vinitaly 2016, nel periodo 2004-2014 l’aumento di questa scelta è stato globale: del +259% in Europa e +261% nel mondo.

E in Italia? La classifica mondiale vede raggiungere dal Bel Paese il secondo posto in Europa con 72.361 ettari di superfici vitate bio e raddoppiare i consumatori in soli due anni (+128%). Quanto alle regioni italiane che coltivano di più vino biologico salgono sul podio la Sicilia, che si aggiudica il primato, e poi Puglia seguita dalla Toscana.

Ma che cos’è un vino biologico e come si distingue dagli altri? Le uve si caratterizzano per la loro provenienza da viti coltivate senza l’uso di pesticidi e organismi geneticamente modificati. Non solo, un vino può dirsi bio se garantisce una produzione attenta alle dinamiche ambientali, igieniche e, soprattutto, agli standard di elevata qualità.

Per chi volesse scegliere e provare il meglio, in una gallery ecco 7 vini biologici inseriti nelle guide di settore più note (dai Vini Buoni d’Italia del Touring, alle classifiche 2016 de I vini d’Italia de L’espresso, fino quelle di Vini d’Italia del Gambero Rosso e quelle della guida Vitae – AIS e di Bibenda) e premiati con la medaglia d’oro Mundus Vini Biofach 2016.