Jaguar E-Type – Nel 1961, anno della prima di tre serie arrivate fino al 1975, inaugurò uno stile che influenzò notevolmente la produzione del decennio. Fu una coupé gran turismo di grande successo, resa celebre in Italia anche grazie ai fumetti: era l’auto di Diabolik. Montava un motore Jaguar da 3,8 o 4,2 litri, da 265 o 300 cavalli. Un’icona di stile britannico. (Credits: Jaguar)
Shelby AC Cobra – È tuttora tra le più apprezzate auto americane di sempre nel mondo del collezionismo. Oltre a una linea aggressiva entrata nell’immaginario, questa roadster aveva dalla sua un rapporto peso potenza da competizione, e proprio nelle gare di quegli anni seppe ritagliarsi numerosi successi. Sotto il cofano, in base alla versione, batteva un motore V8 o un V10, per potenze che andavano dai 225 ai 605 cavalli. Nel 2007 è stato venduto un modello da 800 cavalli che apparteneva allo stesso Carrol Shelby, per la cifra record di 5,5 milioni di dollari. (Credits: Wikipedia)
Alfa Romeo Spider (Duetto) – Le prestazioni non erano il suo forte, ma questa barchetta a due posti è riuscita ad attraversare quarant’anni di storia, dal 1966 al 1994, senza mai cambiare aspetto, se non per qualche dettaglio, diventando un’icona della produzione italiana. Il motore 4 cilindri da 1.600 centimetri cubici e 109 cavalli permetteva al massimo 180 km/h di velocità, ma il suo stile ha saputo conquistare migliaia di appassionati nel mondo. (Credits: Alfa Romeo)
Porsche 911 – Nel 1963 nasceva una delle vetture destinate a diventare un mito della tradizione automobilistica tedesca. Dopo oltre 50 di carriera, la 911 è ancora presente nel listino della casa di Stoccarda, cambiata nei dettagli ma ancora salda alla tradizione sixties. Al debutto si presentava come una coupé 2+2, con un motore 6 cilindri boxer da 1991 centimetri cubici e 130 cavalli di potenza. (Credits: Porsche)
Lamborghini Miura – Il design era a firma Bertone, mentre il motore V12 da 3,9 litri venne progettato da Giotto Bizzarrini. Quando uscì, nel 1966, deteneva il primato di auto stradale più veloce al mondo, con i suoi 280 km/h. Le sue forme arrotondate la inserivano ancora profondamente nell’atmosfera sixties, ma già si intravedevano alcune linee affilate che avrebbero caratterizzato i modelli del Toro dal decennio successivo in poi. (Credits: Lamborghini)
Alfa Romeo, Jaguar, Lamborghini, Porsche e Shelby. Sono le più belle quattro ruote nate nei Sixties
Jaguar E-Type – Nel 1961, anno della prima di tre serie arrivate fino al 1975, inaugurò uno stile che influenzò notevolmente la produzione del decennio. Fu una coupé gran turismo di grande successo, resa celebre in Italia anche grazie ai fumetti: era l’auto di Diabolik. Montava un motore Jaguar da 3,8 o 4,2 litri, da 265 o 300 cavalli. Un’icona di stile britannico. (Credits: Jaguar)
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Shelby AC Cobra – È tuttora tra le più apprezzate auto americane di sempre nel mondo del collezionismo. Oltre a una linea aggressiva entrata nell’immaginario, questa roadster aveva dalla sua un rapporto peso potenza da competizione, e proprio nelle gare di quegli anni seppe ritagliarsi numerosi successi. Sotto il cofano, in base alla versione, batteva un motore V8 o un V10, per potenze che andavano dai 225 ai 605 cavalli. Nel 2007 è stato venduto un modello da 800 cavalli che apparteneva allo stesso Carrol Shelby, per la cifra record di 5,5 milioni di dollari. (Credits: Wikipedia)
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Alfa Romeo Spider (Duetto) – Le prestazioni non erano il suo forte, ma questa barchetta a due posti è riuscita ad attraversare quarant’anni di storia, dal 1966 al 1994, senza mai cambiare aspetto, se non per qualche dettaglio, diventando un’icona della produzione italiana. Il motore 4 cilindri da 1.600 centimetri cubici e 109 cavalli permetteva al massimo 180 km/h di velocità, ma il suo stile ha saputo conquistare migliaia di appassionati nel mondo. (Credits: Alfa Romeo)
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Porsche 911 – Nel 1963 nasceva una delle vetture destinate a diventare un mito della tradizione automobilistica tedesca. Dopo oltre 50 di carriera, la 911 è ancora presente nel listino della casa di Stoccarda, cambiata nei dettagli ma ancora salda alla tradizione sixties. Al debutto si presentava come una coupé 2+2, con un motore 6 cilindri boxer da 1991 centimetri cubici e 130 cavalli di potenza. (Credits: Porsche)
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Lamborghini Miura – Il design era a firma Bertone, mentre il motore V12 da 3,9 litri venne progettato da Giotto Bizzarrini. Quando uscì, nel 1966, deteneva il primato di auto stradale più veloce al mondo, con i suoi 280 km/h. Le sue forme arrotondate la inserivano ancora profondamente nell’atmosfera sixties, ma già si intravedevano alcune linee affilate che avrebbero caratterizzato i modelli del Toro dal decennio successivo in poi. (Credits: Lamborghini)
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In campo automobilistico gli anni Sessanta ereditarono lo slancio del boom del decennio precedente, generando però uno stile molto caratteristico che segnò profondamente la produzione di quel periodo. È molto facile, infatti, riconoscere alla prima occhiata un’auto proveniente dai sixties, con quelle carrozzerie così leggere, dalle linee morbide e arrotondate.
Alcuni modelli sono sopravvissuti agli anni e, con le dovute modifiche tecnologiche, fanno ancora parte dei cataloghi dei produttori. Altre hanno invece avuto una vita breve, ma abbastanza intensa da diventare icone indimenticabili.
Ecco dunque cinque auto tra le più belle nate negli anni Sessanta.