Vasilis Mihas
Le capricciose onde del destino nulla possono contro la volontà di Vasilis Mihas. Che, irrequieto per natura, sta dando sui più diversi palcoscenici la conferma del suo autentico talento
Partiamo dal contesto. Non c’è bisogno di ricorrere alla psicologia per capire quanto sia fondamentale nello sviluppo delle persone. Così, è facile immaginare come per il piccolo Vasilis Mihas (1992) crescere a Kypseli, uno dei quartieri più storici e multiculturali di Atene, sia stata un’esperienza e una scuola altamente formanti.
Se poi si aggiunge l’ambiente familiare, la faccenda si fa più intrigante. È infatti seguendo le orme di papà e zio, entrambi calciatori di valore, che Vasilis Mihas (avverando il sogno di ogni ragazzino) si ritrova in campo presto: «Ho iniziato a giocare a calcio a circa 7 anni», ricorda. La carriera da professionista è sicura, sennonché… «a 16 anni ho subito il mio primo grave infortunio. Ho continuato a giocare, ma dopo altri due interventi chirurgici nei cinque anni successivi ho capito che dovevo smettere».

Da dove ripartire? Per Vasilis la nuova vita comincia da un incontro, ovviamente casuale: «Avevo 21 anni quando sono stato scoperto per strada da un fotografo di moda. Ho deciso di provare a fare il modello e così per cinque anni ho lavorato in Grecia e all’estero. Ho viaggiato, incontrato persone provenienti da tutto il mondo e», osserva pragmatico, «ho cercato di trarne il massimo vantaggio».
Charmant, e per di più con una testa che funziona, Vasilis Mihas sente che la parte del “manichino bella presenza” non è più la sua storia: «Verso i 25 anni ho iniziato a sentirmi irrequieto, volevo qualcosa di più e ho deciso di dedicarmi alla recitazione».

Il talento evidentemente c’è: un anno dopo ottiene una parte in una serie tv e poi subito è in scena al Teatro Nazionale di Grecia ne La casa nova di Carlo Goldoni, diretta da Giannis Skourletis.
Altre due serie televisive sono state fondamentali per la sua crescita come attore e performer, «portandomi a collaborazioni che sognavo sin dagli esordi. Ho già partecipato a tre produzioni di Dimitris Papaioannou: Deep Time, uno spettacolo esclusivo per Louis Vuitton nell’antico Odeon di Erode Attico, ad Atene; Cyclos, uno spettacolo per il Museo di Arte Cicladica, e Requiem per l’Opera Nazionale Greca».

E ora il grande schermo: «Nel 2025 ho debuttato nel primo lungometraggio di Vasilis Kekatos, Our Wildest Days, presentato in anteprima alla Berlinale, e in Gorgonà, diretto da Evi Kalogiropoulou, in concorso alla Settimana Internazionale della Critica al Festival del Cinema di Venezia». Il futuro di Vasilis Mihas non chiede altro che di essere scritto. n.n.