Il puzzle sartoriale di Fendi

Il puzzle sartoriale di Fendi

di Gianluca Cantaro

Per la primavera-estate 2025 rielabora i classici del guardaroba maschile ammorbidendo il tailoring con influenze sportive. In attesa delle celebrazioni del prossimo anno per il secolo di attività della Maison romana

Edoardo Fendi usava dire a sua moglie Adele Casagrande che era indaffarata come uno scoiattolo perché operosa e appassionata lavoratrice. Ricordatevi questo aneddoto. Era il 1925 quando dopo il matrimonio il laboratorio di borse e pellicceria di lei prese il nome di lui dando vita a una storia che l’anno prossimo festeggia il secolo di vita. Le celebrazioni sono già iniziate a partire dallo stemma araldico quadripartito, disegnato in occasione della primavera-estate 2025, dove si ritrova proprio lo scoiattolo, ripreso da un dipinto regalato dal fondatore alla moglie, oltre al Giano bifronte, simbolo di inizi e fini, le righe Pequin e logo FF. L’emblema, riportato su blazer, pullover e cappellini, riassume la collezione che guarda alle uniformi sia sportive sia sartoriali. Un puzzle estetico dalla palette sabbiosa e minerale con toni di sorbetto, nebbiolina, avorio, cammello, latticello, blu indigo, verde foresta e nero. La silhouette punta alle interruzioni e sovrapposizioni: le giacche hanno tagli sui gomiti e possono essere indossate sia con maniche lunghe sia corte, morbidi blouson, camicioni e ampi bermuda (o pantaloni) giocano con il layering e le polo che si abbottonano in diagonale svelano una spalla e la pelle. “È tutto arioso e prende vita da una lunga storia, ma soprattutto anela a un po’ di leggerezza, dati i tempi in cui viviamo”, spiega Silvia Venturini Fendi, direttore artistico accessori e collezione uomo, nel backstage prima della sfilata. È un uomo che guarda un po’ agli 80 e 90 con completi finestrati e cravatte regimental che richiamano le divise della nazionale di calcio di quell’epoca per cui la Maison disegnava i loro borsoni. 


Fendi SS2025


Fendi SS 2025


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