

Il rave perbene di Prada
Per la collezione primavera estate 2025 Prada gioca con le proporzioni: sopra piccolissimo e sotto ampissimo, per bravi ragazzi. Ma non troppo
Entrando da Prada l’atmosfera è quella di un rave fiabesco: buio, musica techno e, in fondo alla grande sala al piano terra della torre della Fondazione, una piccola capanna con la porta socchiusa dalla quale escono i bagliori delle luci della venue di un raduno musicale carbonaro. Lights on, il volume della musica di Mike Parker o Junk Project aumenta, la porticina si apre e cominciano a uscire bravi ragazzi vestiti con semplici (all’apparenza) pullover, camicine, pantaloni ampi e ciabatte ibridate da derby con frange. Sopra tutto striminzito e spiegazzato, sotto ampio e fluido. Poi sono i dettagli che rendono il look non banale. La mano di Raf Simons è forte sia sulla silhouette sia sull’ambientazione, ma l’essenza Prada si nasconde nei dettagli. Il colletto e gli orli delle camicie, dei blouson e soprabiti colorati hanno un’anima di fil di ferro che li rende modellabili, la polo diventa un tutt’uno con il pullover di maglia leggera e tutti i capispalla hanno le maniche a tre quarti. I pantaloni, al contrario, sono ampissimi con cintura incorporata oppure apribili grazie a cerniere a diverse altezze. Zip che si ritrovano anche nelle tute da lavoro e un po’ futuriste che mostrano t-shirt stampate con le opere del pittore espressionista francese Bernard Buffet. “Volevamo creare abiti che avessero un vissuto, che vivessero di vita propria. Con un senso di spontaneità e di ottimismo, che riflettessero un’idea di libertà attraverso scelte istintive ma ponderate”, spiegano Miuccia Prada e Raf Simons. E ci sono riusciti perché i giovanotti che all’apparenza sembrano perbene celano, neanche tanto, un layer stropicciato, quasi torbido, che non li rende più così tanto buoni. A partire dagli occhiali specchiati a mascherina, un classico dell’afterhour.


