La birra ipnotica di JW Anderson
Il designer irlandese svela la collaborazione con Guinness, la stout più famosa del mondo, in una collezione oversized e fiabesca
Bere Guinness fino a che non si iniziano a vedere immagini ingigantite ed espanse per entrare in una specie di sogno. L’iconica birra irlandese non è un a citazione casuale perché Jonathan Anderson, ne fa una inedita collaborazione prendendo il logo, che ricama di perle, e l’immagine della famosa pinta con volto alticcio e sornione e li stampa su felpe e li intarsia sul pullover. Una nota, la schiuma della stout è famosa per essere talmente densa da porterci disegnare sopra, solitamente proprio occhi e bocca, e berla fino alla fine senza che questi scompaiano. La sua consistenza viene richiamata nei top dalle forme tondeggianti che sembrano di gomma e fanno pensare alla famosa creamy head della bevanda. La collezione gioca tutto sulle dimensioni, ogni cosa è oversize, ma mai pesante perché mantiene una delicatezza un po’ fiabesca. Anderson oltre a celebrare la birra scura più famosa del mondo omaggia la tradizione, il costume e l’estetica della sua terra: le facciate delle case tipiche diventano maglioni di lana, l’abbigliamento popolare con gilet e camicie con sparato si trasformano in maglia, diventano grandissimi come i fiocchi e le cravatte e la tipiche giacche impermeabili dei pescatori del nord sono ampissime quasi come cappe. Anderson fa un preciso lavoro sulle dimensioni tanto che alla fine ci si rende conto che non si stava facendo un viaggio ipnotico, ma era tutto reale.


