

Maison Margiela cambia pelle: l’era Glenn Martens è cominciata
Con Miley Cyrus come primo volto e una nuova linea che fonde arte, cultura e moda, Maison Margiela entra in una nuova era sotto la guida di Glenn Martens
Maison Margiela, marchio fondato nel 1988 dal misterioso e rivoluzionario Martin Margiela, non è mai stato un brand come gli altri. Fin dalla sua nascita, ha scardinato le regole della moda, giocando con il concetto di anonimato, decostruzione e identità. Ma oggi, qualcosa di profondo e strutturale sta cambiando. Da quando Glenn Martens è stato nominato direttore creativo, l’aria che si respira in Rue Saint-Maur (sede del brand a Parigi) è densa di fermento creativo. Il suo arrivo segna un’ulteriore apertura coraggiosa verso il futuro, che però non dimentica lo spirito di Margiela, anzi, lo rilegge e lo rilancia. E i primi segnali sono già sotto gli occhi di tutti.

Miley Cyrus: il primo volto di Maison Margiela
La prima grande mossa della nuova era è arrivata come un fulmine a ciel sereno: Miley Cyrus diventa il nuovo volto di Maison Margiela. Una scelta che, di primo acchito, può sembrare sorprendente per un brand storicamente riservato, quasi schivo rispetto al culto della celebrity culture. Eppure, è una mossa in linea con l’idea di Martens: rovesciare le aspettative.
Miley Cyrus è una figura che incarna trasformazione, disinibizione, fluidità identitaria. Tutti elementi coerenti con l’estetica concettuale di Margiela, che la immortala in una versione androgina. Vestita con capi decostruiti e silhouette fluide, che sembrano raccontare una storia più profonda di quanto una semplice campagna di moda normalmente possa fare.

Linea2: un progetto artistico e culturale
Ma il cuore pulsante di questa trasformazione si chiama Linea2. Più che una nuova collezione, è un progetto culturale e artistico che mira a espandere il significato stesso della moda. In un’epoca in cui il confine tra arte, performance, installazione e abbigliamento è sempre più sfumato, Maison Margiela fa un passio in avanti.
E lancia appunto Linea2, uno spazio in cui artisti visivi, performer, designer e pensatori collaborano alla creazione di oggetti e narrazioni che sfuggono alla classificazione. Un laboratorio libero, denominato con la cifra rimasta inutilizzata nel sistema di numerazione delle linee del brand da 0 a 23. Alcuni parlano già di “opera d’arte da indossare”, altri di “filosofia cucita a mano”.
Il debutto è avvenuto con un’opera immersiva, Elsewhere, Rhema, Open Torso, concepita per il flagship store del marchio nel quartiere Hannam di Seoul, in Corea del Sud, attraverso installazioni ideate in collaborazione con le artiste coreane Heemin Chung e Joyul. Questa sarà esposta nel negozio dal 3 al 28 settembre 2025, e consiste di sculture e un’atmosfera da giungla.

Una sfilata (attesissima) per ottobre
Ora, tutta l’attenzione si concentra su ottobre, quando Maison Margiela presenterà ufficialmente la prima collezione prêt-à-porter sotto la direzione di Martens. Che segna il secondo atto da parte del marchio, subito dopo la presentazione della collezione Artisanal durante la Haute Couture Week di Parigi, a luglio 2025.
Ciò che rende questo momento così cruciale per Maison Margiela non è solo l’introduzione di un nuovo direttore creativo, ma la straordinaria sintonia tra lo spirito originario del brand e la poetica di Martens. Entrambi condividono l’ossessione per la forma, il desiderio di destrutturare, la passione per ciò che sta ai margini. Entrambi, in fondo, parlano di moda come strumento per interrogare la realtà.
La trasformazione in atto è ancora nelle sue fasi iniziali, ma i segnali sono chiari: Maison Margiela sta vivendo una seconda nascita. E se il passato è stato dominato dalla leggenda di Martin, il presente e il futuro parlano la lingua di Glenn Martens. Una lingua fatta di sperimentazione, contaminazione, e soprattutto di coraggio creativo.