Pelle soft, il nuovo lusso silenzioso che diventa tendenza nella moda uomo per l’autunno inverno 2025 2026
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Pelle soft, il nuovo lusso silenzioso che diventa tendenza nella moda uomo per l’autunno inverno 2025 2026

di Giulio Solfrizzi

La pelle diventa un caldo abbraccio per chi cerca di resistere al freddo. È il regalo che la moda fa agli uomini, vestendoli con abiti “soft” al tatto e anche all’apparenza

Niente borchie, niente atmosfere da biker, nessuna citazione punk o reminiscenza rock. L’inverno 2025 2026 consacra la pelle come materiale protagonista, ma la trasforma radicalmente: la vuole morbida, silente, setosa al tatto, modellata in tagli purissimi che cancellano ogni memoria di aggressività. È la pelle soft, la nuova declinazione del minimalismo contemporaneo che invade passerelle, editoriali e guardaroba con un’estetica misurata, intellettuale, per certi versi quasi ascetica. E non è un trend nato per stupire, bensì per equilibrare dopo stagioni di pelle scolpita in linee dominanti e narrative estetiche più rumorose.

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Auralee FW25-26

La pelle come trend del menswear autunno inverno 2025 2026

A definire la grammatica di questo nuovo linguaggio sono alcuni dei brand più influenti nel panorama attuale, partendo da Christophe Lemaire e Sarah-Linh Tran del marchio Lemaire. Lavorano la pelle come fosse seta fino a renderla fluida, che cade in pieghe naturali e crea silhouette scultoree ma non rigide, plasmate dal movimento. Nella loro visione, stagione dopo stagione, i cappotti avvolgono senza costringere e le giacche sono quasi cardigan strutturati. La pelle di cui sono composti si tinge di colori neutri, beige sabbia, bruni latte, neri profondi. Tutto parla la lingua del silenzio visivo che Lemaire domina come pochi. 

Kim Jones, da parte sua, attinge al rigore parigino, trasformando la pelle soft in un esercizio di Haute Couture moderna per Dior Men. I bomber e le bluse in pelle morbida disegnano volumi calibrati, mentre gli accessori completano il look con garbo. Così la morbidezza della pelle viene accostata a tessuti leggeri, a tratti intangibili e luminosi, instaurando un dialogo tra forza e delicatezza. In puro spirito minimal chic.

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Dior Men FW25-26

Mike Amiri, re del glam californiano, sorprende spostandosi su un territorio più quieto ma altrettanto sofisticato. Le sue interpretazioni della pelle soft hanno il sapore del lusso rilassato, quello che non rinuncia allo stile ma lo declina attraverso comfort e fluidità. Blouson in pelle burrosa, pantaloni leggermente drappeggiati, camicie strutturate in nappa leggerissima: il risultato è un guardaroba in cui la pelle smette di essere “pesante” e diventa quasi un ponte tra tailoring e sportswear di alta gamma. È il lato più semplice, e intuitivo, del trend.

Anche il brand giapponese Auralee porta la pelle soft all’estremo della sua identità. Texture impalpabili, superfici quasi vellutate, colori contemplativi sono i tratti della pelle firmata dal brand, ridotta all’essenza stessa del materiale con un approccio scientifico e sensoriale insieme. Lo confermano pesi studiati, tinture che esaltano la naturalezza e tagli minimali che sfiorano il monastico. O il poetico, a seconda del punto di vista — e Fendi insegna con i suoi cappotti ibridati, un po’ in pelle e un po’ di tessuto, eleganti come una volta.

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Fendi FW25-26

Perché la pelle soft è il trend più interessante dell’inverno

Dunque, è chiaro che pelle soft si afferma come uno dei trend più significativi della stagione fredda grazie alla convergenza di esigenze estetiche e culturali che definiscono il contemporaneo. Si torna a privilegiare la dimensione tattile e così la morbidezza diventa un gesto emotivo prima ancora che stilistico. E il suo successo risiede anche in una nuova interpretazione del potere. Non più duro o impositivo, si esprime oggi attraverso una presenza misurata. 

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Amiri FW25-26

A rendere questo trend rilevante è, inoltre, la sua capacità di reinterpretare in chiave moderna un classico assoluto del guardaroba. Associata a ribellione e trasgressione, la pelle assume ora un ruolo più maturo, e non rinuncia né alla propria identità né alla sua versatilità. È una pelle che non grida, ma suggerisce; che non impone, ma accompagna. Rivela la sua forza nel modo in cui cade e avvolge il corpo, nel suo linguaggio discreto, nella qualità quasi invisibile dei dettagli. E indossata nel tailoring, nello sportswear, nella Couture o nel minimalismo più puro, attraversa i diversi codici della moda senza attrito, adattandosi con naturalezza a silhouette e stili differenti.