Avete mai sentito parlare di Power-Clashing? È il nuovo trend della moda uomo, in stile anni ’80
Si tratta di una tendenza rilevata nello styling: combinazioni di colori brillanti e dissonanti hanno invaso le passerelle primavera estate 2026 (da Versace a Jil Sander), spazzando via il minimalismo in favore di una moda colorata
Abbinare colori brillanti che, però, sono dissonanti si chiama Power-Clashing. È in pratica l’essenza degli anni Ottanta: massimalisti, gioiosi, a tratti “folli”, tutt’oggi ispirazionali. Non poteva non diventare tendenza nella moda del presente, e specialmente in quella del futuro perché sono le sfilate primavera estate 2026 ad aver reso appetibili le tinte al di fuori del bianco e del nero. Unite come si faceva una volta, ovvero più di quarant’anni fa.

Il trend Power-Clashing dalle passerelle
Non è un caso se quel decennio, emblema dell’edonismo e della libertà sfacciata, sia tornato ad influenzare la moda proprio adesso. Il nuovo corso di Versace, firmato Dario Vitale, attinge dall’archivio del marchio per proporne una versione contemporanea ma fedele alle origini di Gianni e alla sua creatività più acerba. Quella che mise le fondamenta al successo planetario che poi è stato. Dunque, il neo direttore creativo ha compreso l’importanza dei colori – e del loro accostamento – nel suo tentativo di attualizzare lo spirito (anche) del tempo. Quindi il rosa salmone va a braccetto con il verde e il blu, come il rosa tenue con il lilla e il giallo con il resto dell’arcobaleno. Finalmente la moda torna a sorridere.

Complice del trend Power-Clashing è pure Jil Sander, a pari merito con Versace. Nonostante non possano esistere due brand più diversi di questi, il caso ha voluto che la loro visione condividesse l’approccio alla tavolozza dei colori. Ma il risultato è naturalmente diverso: se Dario Vitale stuzzica l’immaginazione con canotte scollate, short shorts e layering over, Simone Bellotti inaugura la “sua” Jil Sander con stratificazioni sofisticate nella loro semplicità. I maglioni, ad esempio, si indossano una sopra l’altro perché quello cropped lascia spazio all’altro lungo. Ed entrambi sono rigorosamente tinti in modo diverso, magari di un rosso accesso e un blu profondo. Appunto scontro di poter, power clashing.

Valentino by Alessandro Michele non poteva esimersi dal seguire l’approccio radicale tipico del Power-Clashing, ammorbidendolo attraverso toni più delicati però sempre antitetici. Infatti, emblematico è il look composto da una camicia celeste chiaro, pantaloni rosa e canotta sparkling, completato da borsetta viola e sneakers finemente decorate.

Libertà allo stato puro, che caratterizza anche i pigiami ultra-chic di Dolce&Gabbana, tinti di toni chiari altrettanto differenti per le loro nuance. Libertà anticipata da Prada nella collezione primavera estate 2025, con una serie di pullover che univano due tinte sgargianti, illudendo lo spettatore che sotto ci fosse una camicia o una polo. Ma era “solo” un’effetto ottico.

Trend Power-Clashing: Moda massimalista vs Moda minimal
Dunque, l’ultimo trend addocchiato alle sfilate segna un cambio di passo decisivo: sì i colori associati ad un massimalismo percettivo, no ai non-colori tipicamente legati al minimalismo. E ci volevano gli anni ’80 per ricordarci che è sempre tutta una questione di styling. Di come mescoli le tinte, gli stili, i vestiti in un unico look che sappia sintetizzare più elementi. A questo punto si può solo ottenere una collisione potente al punto da giustificare due o tre colori brillanti, vivaci, impensabili uno accanto all’altro. Così, mettendo in dubbio l’ossessione della sottrazione, si torna a divertirsi mentre si sceglie cosa indossare e come farlo.