Si chiama 21-21 Design Sight ed è il museo di design più glamour del Giappone, come ci si rende conto già attraversando il parco verticale che vi dà accesso nel quartiere di Roppongi. La struttura è quella di una lama di acciaio tagliata, mentre le sale si trovano sotto terra. E' protetto da una muraglia di abeti e circondato da aceri
(Photo Bergamin)
Nonbei Yococho è uno degli indirizzi segreti di Tokyo, nel rutilante quartiere di Shibuya: qui si trovano gli hotel dell'amore che appaiono all'esterno come carillon colorati dalle luci fluo. I ragazzi consumano i loro amori furtivi e fuggitivi, impossibilitati a farlo nelle proprie abitazioni poichè la famiglia giapponese resta molto tradizionalista e anche gli spazi degli appartamenti sono ridotti (Photo Bergamin)
Ad Akihabara pulsa il cuore elettronico della città, ed è anche una sorta di cartoon area. Le anime girl in abiti succinti e con la loro parlantina stridula invitano a entrare nei maid caffè dove come baby geishe affettuose coccolano i clienti, chiamati go-shujinsama, senza mai esagerare: fanno risatine e inchini. I mall di elettronica sono pieni di sale giochi, come l'Akihabara Radio Center o il Super Potato Retro-kan dove si trovano persino video giochi degli anni '80 ancora funzionanti (Photo Bergamin)
Asakusa è il più antico cimitero di Tokyo, però non immaginatelo come un luogo triste perchè qui nei week end le famiglie, le coppie di fidanzati vengono a prendere il fresco, a fare il picnic, si danno appuntamento, specialmente nella stagione in cui fioriscono i ciliegi. Qui c'è la tomba dell'Ultimo Samurai, quello portato sul grande schermo da Tom Cruise. Ogni tomba presenta queste bacchette in legno che recano incisi il nome e la storia della persona che commemorano (Photo Bergamin)
ll Tralalà è uno dei negozi più trendy di Takeshita-dori, qui vengono a rifornirsi le goth loli, ragazze che vestono abiti tra il romantico/gotico e lo stile lolita, in particolare acquistano abitini succinti, cappottini, gonne corte, borsette colorate. Così abbigliate andranno anche a pregare al vicino santuario shintoista di Meiji-Jingu. Luoghi di culto e di shopping sono spesso molto vicini gli uni agli altri. Nei pressi del tempio si trovano anche la Galleria Design Festa e il negozio Kamawanu di salviette di cotone tinte a mano (Photo Bergamin)
Shinjuku è il quartiere della vita notturna, dei locali sempre aperti, dei palazzi che sfoggiano vetrine rutilanti, dove le pubblicità hanno neon colorati e i giovani si incontrano per bere birra (Photo Bergamin)
Nel quartiere di Shibuya vi sono numerosissimi negozi di Manga. Quella del fumetto è una autentica sub cultura giapponese: con questa "lingua" illustrata, infatti, sono pubblicate riviste di ogni argomento, confezionati abiti, trasmessi programmi televisivi. E' un mondo a parte... aperto a bambini e adultini (Photo Bergamin)
Il NACT, acronimo di National Art Center è uno dei palazzi iconici del quartiere di Roppongi, votatosi al contemporary design. Le forme dell'atrio di questo contenitore di mostre temporanee sono ondulate, plastiche, con piccoli caffè ricavati su ciascuno dei quattro piani collegati da scale mobili vertiginose. Qui si danno appuntamento i giovani designer e creativi che poi visitano anche il Mori Museum e il 21-21, altri templi creativi di Tokyo (Photo Bergamin)
Manager, colletti bianchi, ma anche personaggi come il signor Kenzaburo, che di mestiere fa l'uomo prezzo nelle vie intorno al parco di Ueno. Ogni mattina si alza, si trucca di bianco, prepara il suo appariscente cartello e cerca di attrarre i clienti nel negozio che lo ha ingaggiato per quella giornata (Photo Bergamin)
La Tokyo dei love hotel, dei design museum, delle goth loli
Alla scoperta della capitale giapponese. Dalla notturna Shibuya ai templi shintoisti, allo shopping di Harajuku, la città è sempre accesa
Si chiama 21-21 Design Sight ed è il museo di design più glamour del Giappone, come ci si rende conto già attraversando il parco verticale che vi dà accesso nel quartiere di Roppongi. La struttura è quella di una lama di acciaio tagliata, mentre le sale si trovano sotto terra. E’ protetto da una muraglia di abeti e circondato da aceri
(Photo Bergamin)
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Nonbei Yococho è uno degli indirizzi segreti di Tokyo, nel rutilante quartiere di Shibuya: qui si trovano gli hotel dell’amore che appaiono all’esterno come carillon colorati dalle luci fluo. I ragazzi consumano i loro amori furtivi e fuggitivi, impossibilitati a farlo nelle proprie abitazioni poichè la famiglia giapponese resta molto tradizionalista e anche gli spazi degli appartamenti sono ridotti (Photo Bergamin)
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Ad Akihabara pulsa il cuore elettronico della città, ed è anche una sorta di cartoon area. Le anime girl in abiti succinti e con la loro parlantina stridula invitano a entrare nei maid caffè dove come baby geishe affettuose coccolano i clienti, chiamati go-shujinsama, senza mai esagerare: fanno risatine e inchini. I mall di elettronica sono pieni di sale giochi, come l’Akihabara Radio Center o il Super Potato Retro-kan dove si trovano persino video giochi degli anni ’80 ancora funzionanti (Photo Bergamin)
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tokyo
Asakusa è il più antico cimitero di Tokyo, però non immaginatelo come un luogo triste perchè qui nei week end le famiglie, le coppie di fidanzati vengono a prendere il fresco, a fare il picnic, si danno appuntamento, specialmente nella stagione in cui fioriscono i ciliegi. Qui c’è la tomba dell’Ultimo Samurai, quello portato sul grande schermo da Tom Cruise. Ogni tomba presenta queste bacchette in legno che recano incisi il nome e la storia della persona che commemorano (Photo Bergamin)
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tokyo
ll Tralalà è uno dei negozi più trendy di Takeshita-dori, qui vengono a rifornirsi le goth loli, ragazze che vestono abiti tra il romantico/gotico e lo stile lolita, in particolare acquistano abitini succinti, cappottini, gonne corte, borsette colorate. Così abbigliate andranno anche a pregare al vicino santuario shintoista di Meiji-Jingu. Luoghi di culto e di shopping sono spesso molto vicini gli uni agli altri. Nei pressi del tempio si trovano anche la Galleria Design Festa e il negozio Kamawanu di salviette di cotone tinte a mano (Photo Bergamin)
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Shinjuku è il quartiere della vita notturna, dei locali sempre aperti, dei palazzi che sfoggiano vetrine rutilanti, dove le pubblicità hanno neon colorati e i giovani si incontrano per bere birra (Photo Bergamin)
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Nel quartiere di Shibuya vi sono numerosissimi negozi di Manga. Quella del fumetto è una autentica sub cultura giapponese: con questa “lingua” illustrata, infatti, sono pubblicate riviste di ogni argomento, confezionati abiti, trasmessi programmi televisivi. E’ un mondo a parte… aperto a bambini e adultini (Photo Bergamin)
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Il NACT, acronimo di National Art Center è uno dei palazzi iconici del quartiere di Roppongi, votatosi al contemporary design. Le forme dell’atrio di questo contenitore di mostre temporanee sono ondulate, plastiche, con piccoli caffè ricavati su ciascuno dei quattro piani collegati da scale mobili vertiginose. Qui si danno appuntamento i giovani designer e creativi che poi visitano anche il Mori Museum e il 21-21, altri templi creativi di Tokyo (Photo Bergamin)
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Manager, colletti bianchi, ma anche personaggi come il signor Kenzaburo, che di mestiere fa l’uomo prezzo nelle vie intorno al parco di Ueno. Ogni mattina si alza, si trucca di bianco, prepara il suo appariscente cartello e cerca di attrarre i clienti nel negozio che lo ha ingaggiato per quella giornata (Photo Bergamin)
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Dimenticate la sensazione di smarrimento che un film come Lost In Translation trasmette.A Tokyo, a differenza di quanto accade nella pellicola diretta da Sofia Coppola, non ci si sente mai soli e soprattutto si ha sempre qualcosa da fare, e da vedere.
A cominciare da Harajuku, dove le ragazze dettano le ultime tendenze della moda “mescolando” i capi vintage con quelli delle griffe di Omote Sando, la via dove le maggior griffe del mondo espongono le loro collezioni: e poi così abbigliate e acconciate entrano nei santuari shintoisti come quello di Meiji Jingu oppure siedono tra le tombe dell’antico cimitero di Asakusa.
Contaminare la tradizione con la contemporaneità: ecco la legge della città. Roppongi è il distretto del design, con il 21-21, il Mori Museum e il NACT nuovi indirizzi dei creativi, però basta prendere la metropolitana (dove nessuno telefona o parla ad alta voce!) per ritrovarsi tra i lottatori di sumo di Ryogoku oppure tra i fedeli del tempio di Senso ji.
E, ancora, ecco i pescatori di Tsukij, il mercato ittico più grande del mondo, dove il sushi e il sashimi sono freschissimi e soprattutto squisiti, e le goth loli e i maid cafè di Takeshita dori che raccontano il volto più infantile e verginale di questo Paese che impazzisce per i manga. E soprattutto per l’elettronica e la tecnologia: ad Akihabara, nei mall ci sono video giochi avveniristici ma anche old style che attirano migliaia di persone.
Mai quante, comunque, si incontrano e quasi scontrano appena calano le luci della sera a Shibuya e Shinjuku dove, comunque, non si ha mai l’impressione che sia notte perché tutto resta aperto: i negozi, i locali dove bere birra dopo una giornata di lavoro estenuante. E anche i love hotel in cui consumare un amore clandestino.
E un modo davvero autentico e genuino per vivere un viaggio a Tokyo è quello di dormire in una vera casa in stile giapponese (www.japan-experience.com), tra mobili minimalisti, pareti in carta di riso, sedendosi a prendere il tè al pomeriggio, cucinando il riso e tagliuzzando il pesce: sentendosi così un po’ come tra le pagine di un romanzo di Murakami.