Rolex e motorsport: la nuova stagione ai blocchi di partenza
Il 2026 è un anno importante per la Casa svizzera. Festeggia pure i 25 anni di partecipazione alla 24 Ore di Le Mans. Primo appuntamento a gennaio con la 24 Ore di Daytona
Il rapporto tra Rolex e il mondo del motorsport (che fa parte di un’attenzione più generale verso lo sport: vela, tennis, golf, equitazione) dura da quasi un secolo da quando, all’inizio degli anni Trenta, Sir Malcolm Campbell, proprio con quell’orologio al polso, si cimentò in una serie di tentativi di record, culminati nel record mondiale di velocità su terra a Daytona Beach: fu il primo a superare le 300 miglia orarie (480 km/h!), con una specie di missile a quattro ruote, il Blue Bird, sul lago salato di Bonneville in Utah, il 3 settembre 1935.
Una storia che si è consolidata nel tempo ed oggi il matrimonio di Rolex col motorsport comprende il Campionato Mondiale Endurance FIA (WEC), l’International Motor Sports Association (IMSA) e le gare che insieme formano la cosiddetta “Tripla Corona” delle corse endurance: la 24 Ore di Daytona, la Dodici Ore di Sebring e la 24 Ore di Le Mans. Con quest’ultima, la regina delle competizioni di durata, nel 2026 sarà un anniversario importante, il 25° anno di presenza di Rolex.

Ricordiamo che la Casa svizzera non si limita a scandire il tempo della competizione ma organizza, con la presenza dei suoi testimonial, strutture di accoglienza per clienti, dealer e appassionati tra le più sofisticate del circus, con collegamenti in elicottero tra la pista e l’accomodation, che nel caso di Le Mans era nientedimeno che un castello a qualche chilometro dal circuito, una magione storica che appartiene da circa cinque secoli alla stessa nobile famiglia francese e che viene aperta a selezionatissimi ospiti un paio di volte l’anno. Avendo avuto la fortuna di sperimentare l’accoglienza Rolex a Le Mans, posso sinceramente testimoniare che seguire la competizione dal loro box e godere delle loro attenzioni è un’esperienza di altissima qualità.
In più, da quasi tre decenni, Rolex è partner orgoglioso e globale anche per gli eventi automobilistici d’epoca fatti di eleganza, bellezza e tradizione, tra i quali spiccano il Pebble Beach Concours d’Elegance, The Quail, A Motorsports Gathering, la Rolex Monterey Motorsports Reunion e il Goodwood Revival.
Rolex ha infine una politica particolare nella scelta dei suoi testimonial: per esempio ha accolto nella sua “famiglia di testimonial” già nel 1968 la leggenda dell’automobilismo sportivo Sir Jackie Stewart (tre volte campione del mondo in Formula Uno), al quale si sono aggiunti da allora altri grandi campioni: Tom Kristensen, il nove volte vincitore della 24 Ore di Le Mans; Mark Webber, campione del mondo FIA Endurance 2015 e pluripremiato Grand Prix™; Jenson Button, campione del mondo piloti FIA Formula 1 nel 2009, attualmente impegnato nel Campionato del mondo FIA Endurance; nonché non ultima Jamie Chadwick, pioniera per le donne negli sport motoristici, che quest’anno gareggia nella European Le Mans Series.
L’anno che sta arrivando vedrà l’inizio del supporto di Rolex alla stagione automobilistica internazionale nel weekend da sabato 24 a domenica 25 gennaio con la gara di durata in terra americana Rolex 24 At Daytona 2026.

Con Tom Kristensen, sempre allegro e sorridente, Icon ha potuto scambiare qualche battuta. Oltre ad essersi guadagnato il soprannome di Mr Le Mans per le nove vittorie (delle quali sei consecutive dal 200 al 2005) si è anche assicurato un record di sei vittorie assolute alla 12 Ore di Sebring. Nel 2013 ha vinto il Campionato Mondiale Endurance Fia per poi ritirarsi dalle corse l’anno successivo. Il pilota danese, testimonial Rolex dal 2010, ha assunto il ruolo onorario di Gran Maresciallo alla Rolex 24 At DAYTONA nel 2016.
Gli abbiamo quindi chiesto quanto conta il cronometraggio in gare di così lunga durata. Risposta: “Per un pilota, quando gareggia in una gara di 24 ore, il momento più difficile è svegliarsi di notte. In quel momento, la prima cosa che fai è guardare l’orologio, che non solo mostra il tempo rimanente alla fine della gara, ma ti ricorda anche l’importanza di quelle 24 ore. Un Rolex. Il Daytona è un orologio emblematico, indossato al polso di molti dei migliori piloti della storia; è il copilota perfetto dentro e fuori dalla pista”.