La crioterapia fa davvero bene? Tutto quello che devi sapere

La crioterapia fa davvero bene? Tutto quello che devi sapere

di Gianmarco Tauriello

Dal wellness degli atleti alle spa di tendenza, la crioterapia è diventata un must per chi cerca performance, recupero e benessere. Ma cosa c’è di vero dietro questo trattamento di freddo estremo?

Negli ultimi anni, la crioterapia è esplosa sulla scena del wellness globale. Da trattamento riservato agli atleti professionisti, oggi è diventata un vero e proprio fenomeno di moda, presente nelle spa di lusso e nei centri fitness di grandi città. Capsule gelide, docce criogeniche e bagni di ghiaccio sono diventati simboli di chi vuole spingersi oltre i confini tradizionali del benessere, trasformando la salute in un’esperienza estrema e socialmente condivisa.

Cos’è la crioterapia e come funziona

La crioterapia consiste nell’esposizione del corpo a temperature estremamente basse, spesso tra i -110°C e i -140°C, per brevi periodi di tempo, generalmente dai 2 ai 4 minuti. L’idea alla base di questa pratica è semplice: stimolare il metabolismo, ridurre l’infiammazione, alleviare dolori muscolari e articolari, accelerare il recupero e, secondo alcuni, migliorare energia e umore.

Le sessioni possono essere totali, dove tutto il corpo entra nella camera criogenica, o localizzate, in cui solo determinate aree vengono esposte al freddo. Alcuni centri offrono percorsi “ibridi”, che combinano crioterapia con massaggi, bagni di sale o cromoterapia, trasformando la seduta in un vero e proprio rituale di benessere multisensoriale.


Atleti e performance: la fredda promessa

I primi a sperimentare la crioterapia sono stati gli atleti professionisti. LeBron James, ad esempio, ha dichiarato di includere la crioterapia nel suo programma di “biohacking” per mantenere alte le sue performance anche a 40 anni. Cristiano Ronaldo ha installato una camera criogenica nella sua casa, utilizzandola regolarmente per accelerare il recupero muscolare. Anche altri campioni come Usain Bolt e Serena Williams hanno confermato l’uso della crioterapia per recupero e performance.

La sensazione di leggerezza e sollievo muscolare immediato è innegabile e, per molti, la crioterapia è diventata parte integrante della routine di allenamento. Ecco perché molti atleti professionisti continuano a integrarla nei loro regimi quotidiani.

Non mancano studi che confermano un effetto positivo sulla riduzione dell’infiammazione acuta e sulla percezione del dolore muscolare post-sforzo. Va detto, però, che gli effetti a lungo termine, come un reale aumento della massa muscolare o un miglioramento significativo delle performance, non sono ancora scientificamente comprovati. Alcuni esperti mettono anche in guardia dall’uso indiscriminato: persone con problemi cardiovascolari, pressione alta o condizioni particolari dovrebbero evitarla o consultare un medico prima di sottoporsi a una sessione.


Crioterapia: benefici reali e limiti

Gli effetti più evidenti della crioterapia riguardano il sollievo immediato da dolori muscolari e articolari, la riduzione di gonfiori e infiammazioni e una percezione di energia e vitalità dopo la seduta. Alcune ricerche suggeriscono anche un possibile effetto positivo sul sistema immunitario e sull’umore, grazie al rilascio di endorfine e alla stimolazione della circolazione sanguigna.

Non esistono, però, prove scientifiche definitive che confermino tutti i benefici attribuiti al freddo estremo. La crioterapia non può sostituire allenamento, alimentazione equilibrata, sonno di qualità o altre pratiche di benessere consolidate. È, piuttosto, un complemento, un rituale di benessere che unisce corpo, mente e moda.

Come provarla in sicurezza

Se decidi di avvicinarti alla crioterapia, la regola d’oro è farlo in centri certificati, con operatori qualificati e rispettando i tempi di esposizione consigliati. La pelle deve essere asciutta, senza ferite o irritazioni, e l’abbigliamento limitato a calze, guanti e protezioni per piedi e mani, come indicato dai protocolli di sicurezza.

Inoltre, ricordati che la crioterapia è un’esperienza soggettiva: mentre alcuni percepiscono un beneficio immediato, altri potrebbero non avvertire effetti significativi. Il freddo estremo rimane una sfida e, per molti, un piccolo rituale di resilienza personale.