Al Center for Photography di Southampton il racconto di 65 anni sull’isola attraverso le immagini dei suoi artisti

Sono le settimane in cui il disgelo tra Stati Uniti e Cuba diventa effettivo. Le rispettive ambasciate riaprono a Washington e a L’Habana. 

All’International Center for Photography di Southampton nello stato di New York, sono esposti gli scatti, un centinaio, di artisti cubani che sono stati i più abili nel raccontare questi decenni durissimi ma anche esaltanti sul piano sociale per l’isola caraibica. I loro nomi sono ben noti: Alberto Korda, Raul Corrales, Marucha. Accanto a loro, ci sono icone americane che hanno effettuato molti reportage nella terra di Castro, ovvero Elliott Erwitt, Burt Glinn.

Al di là delle firme, a colpire sono i ragazzi sui gommoni che cercano di attraversare il braccio di mare tra i due paesi, le scene tratte dalle partite di baseball, sport nazionale in entrambi i due mondi altrimenti tanto lontani. E, ancora, la folla che assiste a agli interminabili discorsi pubblici di Fidel.

E non possono mancare le automobili d’epoca che ancora scorrazzano per le strade delle città cubane anche se soltanto la carrozzeria è quella originale, mentre il motore è un miracolo dell’ingegneria meccanica di strada. Del resto, come si vede ancora una volta in questa mostra, la vita dei discendenti del Che è un libro infinito di espedienti per tirare a campare. Cartoline da Cuba prima del disgelo.

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Cuba, Cuba, 65 Years of Photography

Southampton Arts Center, NY

Dal 15 agosto al 7 settembre