

Festa del cinema di Roma 2025, 10 film da vedere e perché
Da Caleb Landry Jones novello vampiro innamorato a Paul Mescal giovane William Shakespeare. Tra i 150 titoli del ventennale, ecco quali non vorremmo perdere
Sarà una festa straordinaria, è la promessa. Si rincorreranno più di 150 titoli da 38 Paesi diversi, con una foto di Franco Pinna dal set di Giulietta degli spiriti come manifesto: una scena onirica e spiritosa, tra circo e sogno, con un biplano pronto per fuggir via. La Festa del cinema di Roma 2025 impelle. Dal 15 al 26 ottobre all’Auditorium Parco della Musica si festeggia il ventennale della manifestazione dove i film e il pubblico, più che i premi e le grandi premiere autoriali, sono messi al centro.
Paola Cortellesi, romana che proprio alla Festa capitolina trovò l’anteprima del suo travolgente esordio alla regia C’è ancora domani, presiede la giuria internazionale della sezione competitiva, “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”, che include 18 film.
Sfogliando la margherita dei film che saranno presentati alla Festa del cinema di Roma 2025, ecco quelli che non vorremmo perdere.
L’accident de piano di Quentin Dupieux
Protagonista Adèle Exarchopoulos, indimenticabile protagonista de La vita di Adele. Interpreta Magalie, ragazza affetta da insensibilità congenita al dolore, diventata una star del web grazie ai video in cui si sottopone a esperienze estreme e pericolose. Ma nel suo passato c’è uno scheletro nell’armadio, legato a un incidente avvenuto con un pianoforte. A portarla al punto di rottura saranno una giornalista che vorrebbe intervistarla, scalfendo la sua corazza di misantropia, e una coppia di fan decerebrati.
Nel cast anche Jérôme Commandeur, Sandrine Kiberlain, Karim Leklou.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Quentin Dupieux sa osare e stupire, eccentricamente, originalmente. Sono lì a dimostrarlo film come Mandibules – Due uomini e una mosca a Yannick e La rivincita dello spettatore fino allo spiritoso divertissement Daaaaaalí!. La Magalie di Exarchopoulos è stata definita uno dei suoi personaggi più inquietanti e inavvicinabili per raccontare un mondo impazzito.
Film in concorso nella sezione “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani” della Festa del cinema di Roma 2025.
Good boy di Jan Komasa
Un film che esplora i temi del controllo, della redenzione forzata e del prezzo dell’autonomia individuale. Con Stephen Graham (il padre della serie tv Adolescence premiata dagli Emmy), Andrea Riseborough, Anson Boon, Kit Rakusen.
Dopo una notte di eccessi, Tommy (Boon), 19 anni e un passato segnato dalla violenza, si risveglia incatenato nel seminterrato di una villetta di periferia. I suoi rapitori, una famiglia apparentemente benestante e rispettabile, vogliono “rieducarlo” a diventare un bravo ragazzo. Ma ciò che inizia come una punizione si trasforma presto in un percorso ambiguo, in cui i confini tra vittima e carnefice si confondono.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Del regista polacco Jan Komasa abbiamo apprezzato Corpus Christi, che fu anche candidato all’Oscar al miglior film straniero nel 2020. Ora, in bilico tra fiaba nera e thriller psicologico, promette di regalare tensione claustrofobica e inquietudine morale.
Film in concorso nella sezione “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”.
Gli occhi degli altri di Andrea De Sica
La storia si ispira al delitto Casati Stampa, che scosse l’Italia perbenista degli anni Settanta. Era il 30 agosto 1970 quando il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino uccise la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante, per poi suicidarsi. Filippo Timi e Jasmine Trinca danno vita a due personaggi dannunziani, decadenti, amorali, eccessivi, intrisi da un erotismo noir.
Nel cast anche Matteo Olivetti, Anna Ferzetti, Rita Abela, Roberto De Francesco.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Quello che inizialmente sembrò un omicidio-suicidio passionale, svelò invece retroscena scandalosi e voyeuristici. Gli occhi degli altri, evocati dal titolo, sono quelli che guardano e dai quali vogliono essere guardati i protagonisti mentre fanno l’amore. Il materiale è così trasgressivo e dark, un po’ alla Kubrick, un po’ alla Hitchcock, che sotto buoni mani può intrigare. Saprà farlo il nipote d’arte De Sica?
Film in concorso nella sezione “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”.
Re–Creation di Jim Sheridan e David Merriman
Il film s’ispira al caso reale dell’omicidio della produttrice televisiva francese Sophie Toscan du Plantier, uccisa la notte del 23 dicembre 1996 nella sua casa delle vacanze in Irlanda. La sceneggiatura, scritta dagli stessi registi irlandesi, inscena un processo mai celebrato contro il presunto colpevole Eion Bailey.
Al centro del racconto vi è la giurata numero 8 (interpretata da Vicky Krieps), unica a rifiutarsi di aderire immediatamente al verdetto di colpevolezza, contrapposta al giurato numero 3 (John Connors), più istintivo e tormentato.
Nel cast anche lo stesso Jim Sheridan.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Vicky Krieps, l’attrice ungherese de Il filo nascosto e del film Leone d’oro Father Mother Sister Brother, sa scegliere progetti autoriali insoliti e interessanti. In più Sheridan, sei volte candidato all’Oscar, è quello dell’apprezzato Il mio piede sinistro (1989). Sulla scia del classico La parola ai giurati di Sidney Lumet, il film mostra come memoria, pregiudizi, desiderio e pressioni collettive plasmano la percezione del reale.
Film in concorso nella sezione “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”.
Pirandello – Il gigante innamorato di Costanza Quatriglio
Tra teatro, cinema e gioco, la regista siciliana celebra i 90 anni dalla morte di Luigi Pirandello. Otto donne raccontano liberamente la propria verità sul grande drammaturgo ma soprattutto su se stesse: la madre, la nutrice, le fidanzate, la moglie, la figlia, l’attrice. Ironiche, persino spietate, hanno desideri, bisogni, conoscenza e qualche certezza.
La docufiction si muove tra rappresentazione e testimonianza, utilizzando immagini di repertorio, musica e performance dal vivo, dall’Unità d’Italia agli anni Trenta.
Nel cast Donatella Finocchiaro, Manuela Ventura, Matilde Gioli, Gioia Spaziani, Ester Pantano, Chiara Russo, Simona Distefano, Jennifer Ulrich, Gaetano Aronica.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: «Il gioco è stata la chiave di lettura che mi ha permesso di immaginare per ogni attrice una modalità diversa di stare sulla scena. Austera la madre; veloce come un furetto la nutrice; dolce figurina alla Renoir il primo amore… », ha detto la regista sceneggiatrice Quatriglio che ama sconfinare tra i generi. Ai monologhi alterna interessanti materiali di repertorio, come Il berretto a sonagli del 1981 di Eduardo De Filippo e la messa in scena di Sei personaggi in cerca d’autore della Compagnia dei Giovani negli anni ’60. La curiosità è stata stuzzicata.
Film della sezione “Freestyle Arts” della Festa del cinema di Roma 2025.
Couture di Alice Winocour
Dal Toronto Film Festival, appena alle spalle, a Roma. Per sentirsi dentro l’alta moda. Angelina Jolie guida un cast che – oltre alle co-protagoniste Ella Rumpf e Anyier Anei – include Louis Garrel e Vincent Lindon, in un dramma glam.
Tre donne, tre origini, culture, età e professioni diverse, sono immerse nella Fashion Week di Parigi. Una regista americana deve girare un video di moda, mentre ha problemi con la figlia adolescente e riceve una dura diagnosi medica. Una truccatrice francese ha aspirazioni letterarie e vorrebbe scrivere un libro sull’ambiente fashion. E poi c’è una studentessa di farmacia diciottenne di Nairobi, diventata la nuova scoperta “esotica” delle passerelle.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Qualcuno ha scritto: come se i fratelli Dardenne si fossero rivolti al mondo della moda. Noi non ci illudiamo: Jean-Pierre e Luc sono inarrivabili, ma premesse e cast sono promettenti.
Film della sezione non competitiva “Grand public” della Festa del cinema di Roma 2025.
Hamnet di Chloé Zhao
Adattamento cinematografico del romanzo di Maggie O’Farrell, che è anche co-autrice della sceneggiatura, Hamnet vede nel cast Jessie Buckley, Paul Mescal, Emily Watson, Joe Alwyn.
Immersa in un bosco, una giovane donna dorme, rannicchiata nella culla formata dalla radice emersa di un albero secolare: è vestita di rosso cupo, accompagnata da un falco che risponde ai suoi richiami, conosce erbe e pozioni, si dice non sia nata da sua madre, ma da una donna venuta dal bosco. Si chiama Agnes (Buckey) e quando Will la vede s’innamora subito di lei. Will (Mescal) è il giovane William Shakespeare, che riesce a sposarla nonostante l’ostilità delle famiglie e ad avere con lei tre figli, Susannah e i gemelli Judith e Hamnet. Ma un lutto li colpisce, quando il drammaturgo lavora già a Londra, e Hamnet diventa Hamlet.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Adoriamo Jessie Buckley, dall’espressività sempre peculiare pur in poche pennellate. E sarà la sua Agnes, più che William, protagonista. A dirigerla quella Chloé Zhao già Leone d’oro e premio Oscar con Nomadland.
Film della sezione non competitiva “Grand public”.
& Sons di Pablo Trapero
Adattamento dell’omonimo romanzo di David Gilber, & Sons è stato appena presentato al Toronto Film Festival.
Bill Nighy interpreta Andrew Dyer, uno scrittore famosissimo che adesso, invecchiato, vive in una maestosa villa di campagna ascoltando dischi di jazz e bevendo whisky, con una governante svedese e Andy (Noah Jupe), il figlio ventenne, avuto da una relazione extraconiugale che fu causa della separazione dalla moglie. Convinto di essere arrivato alla fine della vita, Andrew convoca i due figli maggiori, Richard (Johnny Flynn), che arriva da New York con il figlio, e Jamie (George MacKay), entrambi artisti. Deve far loro una rivelazione sconvolgente e surreale.
Nel cast anche Anna Geislerová, Dominic West, Imelda Staunton.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: È il primo film in lingua inglese del regista argentino Pablo Trapero. Nel 2015 ci conquistò a Venezia con Il clan, Leone d’argento – Premio speciale per la regia. Ora promette uno spaccato aspro e a volte ironico dei rapporti familiari.
Film della sezione non competitiva “Grand public”.
Rentaru kazoku (Rental family) di Hikari
Una commedia agrodolce, già presentata in anteprima al Toronto Film Festival, è ispirata da una realtà che esiste in Giappone da anni.
Brendan Fraser interpreta un attore americano che vive da otto anni a Tokyo, che considera ormai casa propria. Un tempo celebre perché interpretava un grosso tubetto di dentifricio, supereroe di un commercial popolarissimo, adesso passa da un’audizione all’altra, mentre il suo agente lo manda a fare la comparsa in eventi come matrimoni e funerali. Ed è proprio a un finto funerale che incontra il capo di Rental Family, un’agenzia che procura attori per impersonare parenti e amici che non esistono e lo scrittura. Ecco che diventa così un giornalista amico di un anziano attore, il padre assente di una bambina sino-americana, il compagno di giochi di un appassionato di videogame.
Nel cast anche Takehiro Hira, Mari Yamamoto, Akira Emoto, Shannon Mahina Gorman.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Il servizio di famigliari a noleggio esiste davvero in Giappone! Un’agenzia fornisce persone in affitto per ricoprire i panni di mariti, amici o altri ruoli sociali, per colmare così le lacune nella vita delle persone, aiutandole ad affrontare situazioni di imbarazzo. Una bizzarria di cui vogliamo assolutamente sapere di più.
Film della sezione non competitiva “Grand public”.
Dracula – L’amore perduto di Luc Besson
Il regista francese rilegge il mito di Dracula come storia di un amore ossessivo e immortale. Lo interpreta Caleb Landry Jones.
In Transilvania, in un passato misterioso, dopo aver perso l’amatissima moglie Elisabetta il principe Vladimir rinnega Dio, trasformandosi così in Dracula, condannato all’immortalità. Lo ritroviamo alla fine dell’800 a Parigi dove incontra Mina, una donna che sembra il ritratto della moglie morta.
Nel cast anche Christoph Waltz, Zoë Bleu, Matilda De Angelis.
Perché non vediamo l’ora di vederlo: Abile narratore, Besson a volte sa stupire. La storia del vampiro immaginata da Bram Stoker nel suo romanzo del 1897 viene trasportata dalla Londra della rivoluzione industriale alla Belle Époque parigina. Da vedere, anche se presto sarà in sala (dal 29 ottobre distruibuito da Lucky Red).
Film della sezione non competitiva “Grand public”.