Dries Van Noten inaugura la sua Fondazione a Venezia
Al Palazzo Pisani Moretta, un laboratorio culturale tra arte, moda e artigianato restituisce centralità al tempo, alla mano e alla creazione
In un’epoca in cui la creatività sembra spesso ridotta a superficie, velocità e riproducibilità, Dries Van Noten sceglie una direzione opposta. Una scelta che non ha nulla di nostalgico. Lenta, consapevole, radicalmente umana. Nell’aprile 2026, a Venezia, aprirà la Fondazione Dries Van Noten, nuova istituzione culturale senza scopo di lucro ospitata nello storico Palazzo Pisani Moretta, affacciato sul Canal Grande. Non un museo, non un archivio, ma un luogo pensato per interrogare il presente attraverso il fare umano: i materiali, i gesti, le competenze che trasformano le idee in forma.

La scelta di Venezia non è casuale. Città di mercati, di botteghe, di saperi stratificati, Venezia è da sempre un laboratorio a cielo aperto dove tradizione e invenzione convivono. È qui che Dries Van Noten e Patrick Vangheluwe immaginano una fondazione capace di rimettere al centro la dimensione umana della creazione, superando le barriere tra le discipline. Arte, moda, design, architettura, gastronomia e pratiche ibride si incontrano in un dialogo aperto, dove l’artigianato non è inteso come nostalgia, ma come linguaggio contemporaneo, capace di leggere il mondo e anticiparne le trasformazioni.
La Fondazione nasce come piattaforma viva, più simile a un organismo che a un’istituzione tradizionale a partire dal suo programma annuale che includerà residenze, progetti collaborativi, presentazioni ed eventi speciali, ma anche momenti di formazione e trasmissione del sapere. Studenti e giovani creativi avranno l’opportunità di apprendere direttamente dai maestri, attraverso laboratori pratici e percorsi di mentorship, mentre il pubblico sarà invitato non solo a osservare, ma a comprendere come le cose prendono forma. Qui la creazione non è spettacolo, ma processo condiviso, esperienza che richiede tempo, attenzione e presenza.

A incarnare questa visione è il luogo stesso. Palazzo Pisani Moretta, capolavoro del gotico veneziano fiorito, trasformato nel Settecento in un raffinato interno rococò, conserva ancora oggi opere di Tiepolo, Guarana, Diziani e Angeli. Un attento intervento di restauro, guidato dall’architetto Alberto Torsello, accompagnerà il Palazzo verso una nuova fase della sua storia, rispettandone l’identità e preparandolo al futuro. Tra queste stanze cariche di tempo, il fare torna a essere atto culturale, gesto che lega passato e presente.

Il progetto, però, non si esaurisce qui. Entro la fine del 2026 aprirà anche Studio San Polo, seconda sede della Fondazione ripensata da Giulia Foscari come spazio essenziale e contemporaneo. Un laboratorio aperto, dedicato alla sperimentazione, agli incontri, alle esplorazioni creative. Un contrappunto moderno al palazzo storico, che rafforza l’idea di una fondazione diffusa, radicata nella città ma aperta al mondo, dove Venezia non è solo memoria, ma diventa terreno di lavoro e di invenzione quotidiana.
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