Grandi appuntamenti d’arte da mettere in agenda nel 2025
Nan Goldin French Chris at the Drive-in, N.J., 1979 © Nan Goldin Courtesy Gagosian

Grandi appuntamenti d’arte da mettere in agenda nel 2025

di Elena Bordignon

Abbiamo selezionato alcuni tra i più importanti musei in Europa per suggerirvi grandi mostre da vedere nel 2025. 

Dalle sculture visionarie di Berlinde De Bruyckere alle opere controverse e laceranti di Tracy Emin, dalla vastità dei paesaggi dei pittori inglesi ad un altro tipo di paesaggio intellettuale proposto da Barbara Kruger. Ecco una guida che vi porta in alcuni tra i più bei musei tra Parigi, Londra, Firenze e Bruxelles. 


Bourse de Commerce, Pinault collection, Parigi

Corps et âmes – Bourse de Commerce, Pinault collection, Parigi
5/03/2025 – 25/08/2025

Iniziamo da Parigi con una mostra che apre a marzo alla Bourse de Commerce:“Body and Souls” un progetto che esplora la rappresentazione del corpo nell’arte contemporanea. Da Auguste Rodin a Duane Hanson, da Georg Baselitz ad Ana Mendieta, da David Hammons a Marlene Dumas, una quarantina di artisti esplorano, attraverso pittura, scultura, fotografia, video e disegno, i legami tra corpo e mente . Ispirati dalle battaglie sociali e ai movimenti di resistenza degli anni Sessanta, femministi e antimilitaristi, gli artisti presentati in “Body and Souls” fanno del corpo il sismografo e il testimone privilegiato di un’arte impegnata che suscita la rabbia del mondo odierno e le minacce che continuano a pesare sull’integrità degli individui. 


Berlinde De Bruyckere. Khorós – From the artist’s archive

Berlinde De Bruyckere – Khorós, Bozar, Bruxelles, Belgio 
21/02/25 – 31/08/25

E’ tra le artiste più viscerali e visionarie degli ultimi anni. Berlinde De Bruyckere (nata nel 1964 a Gand) è ora omaggiata con la grande mostra dal titolo Khorós ospitata al Bozar di di Bruxelles. L’opera di questa artista belga si concentra sulla condizione umana nella sua dualità: sofferenza e amore, dolore e conforto, vita e morte. In Khorós, De Bruyckere presenta oltre 50 opere degli ultimi 25 anni, tra cui nuove creazioni, in dialogo con opere di artisti sia storici che contemporanei, da Lucas Cranach a Pier Paolo Pasolini e Patti Smith. De Bruyckere crea sculture avvincenti utilizzando materiali non convenzionali come cera, pelli di animali, capelli, tessuti e piombo. La materialità gioca un ruolo significativo nel suo lavoro, con il corpo e la sua metamorfosi come tema costante.


American Photography – Rijksmuseum, Amsterdam

American Photography – Rijksmuseum di Amsterdam
7/02/25 – 9/06/25 

L’iconico Rijksmuseum, che sorge nel cuore di Amsterdam, ospita la mostra American Photography, la prima grande panoramica olandese sulla fotografia americana. Le oltre 200 opere esposte riflettono la ricca e sfaccettata storia della fotografia negli Stati Uniti. La mostra presenta il paese visto attraverso gli occhi dei fotografi americani e mostra come la fotografia come mezzo si sia profondamente radicata nella società americana. La mostra include fotografie iconiche di artisti del calibro di Sally Mann, Robert Frank, Lisette Model, Nan Goldin, Richard Avedon, Andy Warhol, Paul Strand, Diane Arbus e James Van Der Zee, oltre a immagini inedite di fotografi sconosciuti e anonimi.


Ed Atkins, Untitled (2023). © Ed Atkins

Ed Atkins – Tate Britain, Londra
2/04/25 – 25/08/25

Per oltre un decennio, Ed Atkins ha realizzato video e animazioni che tracciano il divario sempre più sottile tra rappresentazione ed esperienza. Sviscerando le sue esperienze e i suoi desideri di uomo contemporaneo, le opere di Atkins sfruttano in modo ‘improprio’ le tecnologie di rappresentazione per riflettere criticamente ciò che hanno fatto alle immagini e alla percezione che abbiamo di noi stessi. Questa mostra alla Tate Britain, che ripercorre l’intera carriera dell’artista, riunisce dipinti, scritti, ricami e disegni e opere video di Atkins, in una serie di installazioni di grandi dimensioni. Turbati dalla malinconia, indeboliti dal pathos e temperati dall’umorismo, i lavori di Atkins mettono a confronto la vita digitale senza peso con il mondo reale e corporeo.


Tracey Emin, “Another Place To Live,” 2024. © White Cube © Tracey Emin.

Tracey Emin, Palazzo Strozzi, Firenze
16/03/25 – 20/07/2025

Fondazione Palazzo Strozzi presenta una grande mostra dedicata a Tracey Emin, artista britannica contemporanea celebre per opere ‘viscerali’ che rispecchiano la biografia delll’artista con sempre nuovi modi di rappresentazione. Con mezzi espressivi differenti, come disegno, installazioni, pittura, scultura, video e fotografia, l’artista ha sempre messo al centro della sua ricerca la centralità sul corpo e le sue relazioni umane. Vulnerabilità, crudezza, fisicità sono concetti che, nell’opera di Emin, si intrecciano con desiderio e amore. A cura di Arturo Galansino, la mostra a Palazzo Strozzi si presenta come la prima grande occasione per vedere una vasta selezione dell’artista inglese in Italia. L’“estetica controversa e lacerante” della ricerca di Emin ha segnato l’immagine della donna e il rapporto tra corpo ed esistenza nell’arte contemporanea degli ultimi trent’anni.

J.M.W. Turner, Tempête de Neige, exposé en 1842 de J.W. Turner
Snow Storm – Steam-Boat off a Harbour’s Mouth making Signals in Shallow Water, and going by the Lead
J.M.W. Turner, Tempête de Neige, exposé en 1842

Turner / Constable – Tate Britain
27 novembre 2025 – 12 aprile, 2026

Ritorniamo a Londra per un’occasione unica. La Tate Britan a novembre ospita una delle più complete e approfondite mostre su due artisti britannici fondamentali. Due dei più grandi pittori britannici, J.M.W. Turner e John Constable, sono sempre stati grandi rivali. Nati a un anno di distanza l’uno dall’altro, Turner nel 1775, Constable nel 1776, usavano l’arte paesaggistica come un modo per riflettere il mondo in continua evoluzione che li circondava. In occasione dei 250 anni dalla loro nascita, la mostra alla Tate Britain esplora le vite e le eredità artistiche di Turner e Constable. Le opere d’arte in mostra includono i potenti e dinamici dipinti di Turner, che sconvolsero i critici d’arte della sua epoca e gli espressivi schizzi di nuvole di Constable, che catturano la luce mutevole del cielo inglese.


Noire et blanche, 1926, Collezione privata © Man Ray 2015 Trust / ADAGP-SIAE – 2024, image: Telimage, Paris

Grandi mostra a Palazzo Reale, Milano
A Palazzo Reale a Milano, il 2025 sarà un anno ricco di mostre. Gli spazi espositivi davanti al Duomo, ospitano da gennaio la prima grande mostra in Italia di George Hoyningen-Huene, fotografo che ha frequentato la cerchia dei surrealisti e che ha lavorato con prestigiose riviste di moda come Vogue e Harper’s Bazaar. A febbraio Palazzo Reale dedica a Casorati, uno dei protagonisti più influenti e riconosciuti dell’arte italiana del ‘900, una grande mostra antologica che ricostruisce l’intero arco di attività dell’artista, ripercorrendo le diverse stagioni della sua pittura. In contemporanea ospita la mostra Leonor Fini: Lo Sguardo della Sfinge, che indaga l’importanze di questa artista la cui ricerca si inserisce appieno nella corrente del Surealismo. A settembre, l’attesa mostra dedicata a Man Ray, senza dubbio uno dei grandi protagonisti dell’arte del XX secolo. La retrospettiva permetterà al pubblico di ripercorrere le tappe biografiche e della carriera di Man Ray, grazie alle opere della collezione Lucien Treillard, assistente e ultimo collaboratore dell’artista.


Nan Goldin
The Ballad of Sexual Dependency,
1981-2022
Veduta dell’installazione “Nan Goldin – This Will Not End Well”,
Photo Åsa Lundén/Moderna Museet 2022

Nan Goldin – This will not end well, Pirelli HangarBicocca, Milano
9 ottobre 2025 – febbraio 2026

L’HangarBicocca ospita da ottobre una mostra dedicata a una delle principa­li voci del nostro tempo, Nan Goldin (Washington D.C., 1953). Artista e fotografa, la sua ricerca ha influenzato intere generazioni di artisti. Umanità, passioni viscerali, scavo nell’intimità delle persone, la sua ricerca fotografica ha rivelato, con “ruvida tenerezza”, il mondo della sua cerchia di amici, creativi e bohémien. Resta seminale, The Ballad of Sexual Dependency, la sua prima opera che documenta la vita a Provincetown, nel Lower East Side di New York, a Berlino e a Londra a partire dagli anni settanta e ottanta, fino ai giorni nostri. La mostra all’HangarBicocca,“This Will Not End Well” (Non finirà bene), è la prima mostra che presenta una panoramica completa della sua opera come filmmaker.


Thomas Schütte, Efficiency Men, 2005 © Palazzo Grassi, photo Fulvio Orsenigo © Thomas Schütte, by SIAE 2024

Thomas Schütte – Punta della Dogana, Venezia
6/04/25 – 23/11/25

Punta della Dogana ospita la prima grande mostra italiana dedicata all’artista tedesco Thomas Schütte. La condizione umana è al centro della ricerca dell’artista, il cui lavoro, inclassificabile ed eclettico, mescola tecniche e generi. Con uno sguardo inquieto e ironico, l’artista lavora con diversi mezzi espressivi quali sculture, modelli, fotografie, disegni, incisioni, in un repertorio in fieri che mira a: “introdurre nel mondo un punto interrogativo distorto”. Argilla, cera, bronzo, vetro e ceramica, in dialogo con il disegno e il ritratto a due dimensioni, danno vita a figure umane caricaturali e commoventi, combinando violenza e ingegno, intimità e teatralità, dagli anni Settanta ad oggi. In contemporanea, Palazzo Grassi ospita la prima grande monografica italiana dell’artista Tatiana Trouvé. Sono presentate opere inedite – sculture, disegni e installazioni site-specific – esposte in dialogo con lavori dell’ultimo decennio.


Barbara Kruger, Untitled (FOREVER), 2017 Installation view, FOREVER, Sprüth Magers, Berlin, 2017 Courtesy the artist and Sprüth Magers Photo Timo Ohler

Barbara Kruger – Museo Guggenheim di Bilbao
24/06/2025 – 09/11/2025

Il Museo Guggenheim di Bilbao presenta la prima mostra antologica in Spagna dell’artista americana Barbara Kruger. Per oltre quarant’anni, Kruger ha affascinato il pubblico unendo immagini sorprendenti tratte dai mass media con frasi audaci e provocatorie, per metterci a confronto con le dinamiche di potere che plasmano identità, desiderio e consumismo. Le sue opere iconiche ci parlano direttamente, incoraggiando la riflessione su come ci relazioniamo gli uni con gli altri e con il mondo che ci circonda. Questa mostra mette in luce la sua capacità di trasformare gli spazi architettonici in esperienze immersive guidate dal testo. Sono esposte potenti installazioni in cui il linguaggio è al centro della scena, avvolgendo interi ambienti con vinile, paesaggi sonori e opere video multicanale. Molte di queste opere rivisitano e reinventano le prime opere di Kruger, riportate in vita tramite digitalizzazione, LED su larga scala e l’integrazione del suono.