Perché Kendrick Lamar è il più grande rapper della sua generazione
Photo by Getty Images

Perché Kendrick Lamar è il più grande rapper della sua generazione

di Digital Team

A sorpresa, il re di Compton ha coronato un anno già eccezionale con un nuovo album, mentre le polveri del dissing con Drake ancora scaldano l’aria. Cantautore dalla scrittura potente, simbolo della musica di protesta, è lui il migliore in circolazione?

Il 2024 è stato strepitoso per Kendrick Lamar. Incendiario e trionfante, pieno di dardi schivati e lanciati. E di vittorie. Per chiudersi in tripudio. Il misterioso nuovo album, che si credeva pronto per il 2025, è già arrivato. A sorpresa è uscito GNX!

Arriva dopo che Kendrick Lamar è stato eletto miglior rapper dell’anno da Apple Music e, per la settima volta in carriera, incoronato miglior artista hip hop.

Nell’aria si agitano ancora le ceneri della faida a colpi di barre e rime con Drake, indiscutibilmente vinta. Il Super Bowl che lo aspetta a febbraio sarà una marcia d’onore.

Che 2024 pazzesco per Kendrick Lamar! È lui il più grande rapper della sua generazione?

Il nuovo album GNX di Kendrick Lamar

Il re del rap ha pubblicato GNX venerdì 22 novembre. È il suo sesto album in studio.

All’interno 12 tracce. Tra le collaborazioni quella con l’amica SZA, nella canzone soul Luther.

Come in Mr. Morale & The Big Steppers, come annuncia Interscope Records, affronta ancora le sue imperfezioni (come in Tv off, Heart pt. 6 e Gloria), ma i toni sono aggressivi. C’è consapevolezza di sé, spesso però messa in ombra da una virilità pronunciata e, in alcuni casi, da una vera e propria minaccia (come in Wacced out murals, Squabble up e Peekaboo).

Tra gli ospiti anche Kamasi Washington e il produttore Jack Antonoff. Anche se, come si legge nella nota di lancio, «molti dei versi presenti nell’album porterebbero a credere che Lamar non abbia realmente bisogno di amici».

Kendrick Lamar
Photo by Christopher Polk/Billboard via Getty Images
Kendrick Lamar al Life Is Beautiful, 23 settembre 2023, Las Vegas

Grammy e Grammy ancora per Re Kendrick 

37 anni, il ragazzino cresciuto nel ghetto di Compton, Los Angeles, è ormai un gigante. La statura di Kendrick Lamar come artista internazionale è sempre più svettante. Simbolo della musica di protesta e della cultura afroamericana, è tra i rapper più importanti in circolazione.

Già vincitore di 17 Grammy Awards, oltre 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, K-Dot (suo primo nome d’arte) ha anche ricevuto pochi giorni fa sette nomination ai Grammy Awards 2025.

La canzone Not like us, diss track contro Drake contenente ennesime accuse di pedofilia, è stata l’hit dell’estate. Un successo di streaming, passaggi radiofonici e copie vendute. È stata in testa alla Billboard Hot Rap Songs per oltre 20 settimane, superando il tormentone Old town road di Lil Nas X.

Ai BET Hip Hop Awards Lamar è stato anche l’artista più premiato, con otto statuette. Tra queste il sigillo di miglior artista, avendo la meglio sui colleghi 21 Savage, Burna Boy, Future, Gunna, Lil Wayne, J.Cole e… Drake!

Il dissing tra Kendrick Lamar e Drake

E proprio il duello con Drake è stato il sale del 2024 in beat e flow. E, diciamolo, attaccare frontalmente un altro peso massimo del rap americano come Drake è stato un ulteriore volano alla carriera di Lamar.

Le faide sono comuni nella scena rap. E quella tra Lamar e Drake è stata eccitante e senza esclusioni di barre. Con il knockout assestato con Not like us.
Al di là della poca simpatia reciproca già manifestata in passato, quella che è andata in scena è stata una vera e propria battaglia ideologica.

Da una parte K-Dot, intellettuale afroamericano, una delle voci più autorevoli della comunità nera. La sua canzone Alright negli anni è diventata l’inno del movimento Black Lives Matter.

Dall’altra Drake, figlio di madre bianca e padre afroamericano, dopo la separazione dei genitori cresciuto con la famiglia materna. Più tiepido il suo impegno politico verso la questione razziale: secondo Lamar, il rapper canadese userebbe l’appartenenza etnica per il suo successo, appropriandosene in maniera illegittima. L’intento di K-Dot: smascherare Drake per l’uomo mediocre che è.

Ecco quindi il primo colpo sferrato con il singolo di marzo Like that, realizzato insieme a Future e Metroboomin. Quindi la replica di Drake con Push ups e Taylor made freestyle. Da lì un botta e risposta esplosivo, fino a Not kike us, che ha debuttato a n° 1 della classifica americana Billboard Hot 100, quarto suo brano ad andare in vetta della popolare classifica.
A Drake accuse di pedofilia, a Lamar di violenze domestiche.

Non un semplice rapper. Un poeta da Pulitzer

Nel 2011 l’album Section.80 presentava Kendrick al mondo, un disco che esplorava la sua generazione, quella dei Millennial, e già parlava di razzismo ed epidemia di crack.

Il suo terzo album To pimp a butterfly del 2015 affrontava di petto le ingiustizie sociali: epopea spietata e indignata, ha lasciato il segno nella storia della musica black.

Su questa scia, DAMN., uscito nel 2017, è quasi un trattato filosofico sulla sua condizione di uomo nero nell’America di oggi. K-Dot rompe i pregiudizi e la gabbia dell’ambiente hip hop, che sembra inneggiare soltanto a una dorata superficialità. Il rapper di Compton, invece, fa riferimenti biblici, è introspettivo e malinconico, parla di morte e mortalità. Non a caso, gli è stato assegnato il Premio Pulitzer per la musica del 2018, primo rapper a centrare questo successo. Secondo il Pulitzer, «DAMN. offre istantanee che catturano la complessità della vita moderna afroamericana».

Il suo quinto album Mr. Morale & the big Steppers del 2022 svela il suo lato vulnerabile, dando voce ai suoi problemi di salute mentale.

Lamar sa raccontare i problemi reali del tuo tempo. La sua scrittura è profonda e curata. Più che un rapper, infatti, Kendrick Lamar si sente un poeta.

Mentre mette le questioni sociali e personali a ordine del giorno, comunque, sa pure sfornare hit. Humble, un invito all’umiltà, ha raggiunto il primo posto nella classifica Billboard Hot 100 degli Stati Uniti. E c’è da scommettere che da GNX usciranno nuovi successi.

Kendrick Lamar
Photo by Gustavo Caballero/Getty Images for Turner
Kendrick Lamar sul palco del Coca-Cola Music Mix, Houston, 2 aprile 2016

Per il Super Bowl hanno preso quello giusto

«Il mio scopo è ispirare, migliorare le persone, migliorare me stesso in questa cosa che chiamiamo rap», ha detto Kendrick Lamar, pensatore che crede nell’amore ma anche nella guerra. Come ha dimostrato il dissing contro Drake.

Prossimo grande appuntamento noto: il 9 febbraio 2025 a New Orleans, per l’Half-Time Show del Super Bowl. Ad annunciarlo lo stesso artista: «La musica rap è ancora il genere di maggior impatto ad oggi. E io sarò lì a ricordare al mondo perché. Hanno preso quello giusto».

Jay-Z l’ha presentato così: «Kendrick Lamar è un artista e performer unico nella sua generazione. Il suo amore profondo per la cultura hip hop nutre la sua visione artistica. Ha una capacità senza eguali di definire e influenzare la cultura in tutto il globo. Il lavoro di Kendrick trascende la musica e il suo impatto sarà ricordato negli anni a venire».

Hanno preso quello giusto.