Dalla mano di un grande disegnatore, uno spaccato dell’America post bellica in mostra a New York

Nelle  tavole firmate da Mc Conner c’è tutto. Tutto il mondo delle relazioni famigliari, quello intimo della coppia, quello più social della vita nei club e anche quello più violento degli omicidi. Siamo negli anni 50, scandagliati, con ironia e visionaria precisione, nelle immagini di un re dell’illustrazione, in mostra nelle sale del Museum of the City of New York. Tre motivi per riscoprire un grande.

– Editoria. Le sue illustrazioni venivano commissionate e pubblicate sulle pagine di riviste come Cosmopolitan, Redbook, The Saturday Evening Post e altre importanti testate per raccontare e costruire un nuovo immaginario legato alla figura femminile del dopo guerra. Un’idea che combaciava con quella di una produzione editoriale innovativa, fresca e a misura di un universo femminile in grande trasformazione.

– Lifestyle. La vita a New York nell’epoca di Mc Conner è un’esplosione vitale di incontri, tresche amorose, gelosie, assenze e gesti violenti. Locali notturni, metropolitane e viaggi. Forse è lì che comincia a formarsi l’idea, ormai stereotipata, della New York che abbiamo tutti in mente. Quella cantata nella musica e rappresentata nei film, che fa dire, a tutti i viaggiatori che ci mettono piede per la prima volta, di provare una strana sensazione di dejà vu. Perché New York è (anche) come l’abbiamo sempre vista. E uno dei primi a proporcela così è stato proprio Mac Conner (tanto che si è guadagnato l’appellativo di ‘Il vero Mad Men‘).

– Attualità. Un tuffo nel passato che ha il sapore del presente. Basta provare, mentalmente, a cambiare gli abiti dei protagonisti (soprattutto femminili) e il gioco è fatto: ritroverete tavole perfette per illustrare le notizie di oggi

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Mac Conner, A New York Life

Museum of the City of New York, fino al 19 gennaio 2015