Mostra del cinema di Venezia 2025, 10 film da vedere e perché
Oscar Isaac in "Frankenstein" (Credits: Ken Woroner / Netflix)

Mostra del cinema di Venezia 2025, 10 film da vedere e perché

di Simona Santoni

Da Oscar Isaac novello Victor Frankenstein a George Clooney attore di successo in crisi d’identità. Dal Lido storie che stuzzicano le attese. Ecco cosa non vediamo l’ora di vedere

Verso l’alto, scrutando l’orizzonte al di là dei tetti delle case. La Mostra del cinema di Venezia 2025 attraversa la realtà e porta anche oltre. Mentre il mondo vacilla ed è in fiamme, i film raccontano il presente, con i suoi conflitti irrisolti, ma anche il sogno.

Questo evoca il manifesto del festival, firmato dal fumettista e illustratore italiano Manuele Fior. Questo promette la rassegna lagunare, edizione 82, che dal 27 agosto al 6 settembre traccia un esaltante viaggio nell’ignoto. 91 i lungometraggi in anteprima, «film che inducono a un atteggiamento di scoperta», secondo direttor Barbera, rimandando «senza sosta all’irriducibile ricchezza dell’esperienza umana».

Irriducibili cercatori di oro, nella vastità in crisi ma mai sterile della settima arte, ecco i film che non vediamo l’ora di vedere.

Il poster della Mostra del cinema di Venezia 2025
Il poster della Mostra del cinema di Venezia 2025 (Credits: Manuele Fior – La Biennale di Venezia Foto Asac)
Il poster della Mostra del cinema di Venezia 2025 (Credits: Manuele Fior – La Biennale di Venezia Foto Asac)

Frankenstein di Guillermo del Toro

È da dieci anni che Guillermo del Toro, regista sensibile alla tematica del diverso, cercava di realizzare il suo Frankenstein. È il sogno di una vita.
Remake del celebre romanzo gotico di Mary Shelley, da sempre ispirazione del cinema del regista messicano, il film vede Oscar Isaac nei panni di Victor Frankenstein. Jacob Elordi è la Creatura, mentre Mia Goth ha il ruolo di un’aristocratica misteriosa. Nel cast anche Christoph Waltz.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Già vincitore a Venezia con La forma dell’acqua – The Shape of water, Guillermo del Toro è un fine narratore di storie di mostri che soffrono la mostruosità umana. Ancor prima di svelarsi, Frankenstein è già uno dei film più attesi e discussi.

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è sabato 30 agosto in Sala Grande, ore 18.45.

mostra Venezia 2025 film
Credits: Vague Notion 2024 Yorick Le Saux
Vicky Krieps, Cate Blanchett e Charlotte Rampling in “Father Mother Sister Brother”

Silent friend di Ildikó Enyedi

Per il suo settimo lungometraggio, la regista ungherese si affida ancora una volta alla forza della natura. Tre diversi episodi, nell’arco di quasi 100 anni, dal 1908 passando per il 1972 al 2020, sono legati da un elemento narrativo comune: tutti descrivono come le piante influenzano e modellano la vita dei protagonisti del film. Tra i personaggi più importanti? Un albero.
Le tre storie sono state girate con supporti diversi – 35mm per la prima, 16mm per la seconda e digitale per la terza – interamente in Germania, nel giardino botanico di Marburg e a Colonia.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Enyed sa dare visioni innovative e stimolanti. Della sua filmografia abbiamo adorato Corpo e anima, Orso d’Oro al Festival di Berlino, storia d’amore sui generis che trova compimento e pace solo nei sogni, sotto forma di cervi leggiadri. Da Silent friend ci aspettiamo un nuovo viaggio insolito. Nel cast anche Léa Seydoux, che spesso ama avventurarsi su terreni singolari.

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è venerdì 5 settembre in Sala Grande, ore 21.

Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch

Jarmusch torna al Lido dopo oltre vent’anni, dopo Coffee and cigarettes (2003).
Costruito in forma di trittico, Father Mother Sister Brother è composto da tre storie che raccontano le relazioni tra figli adulti e genitori distanti e tra fratelli. Ognuna delle tre parti è ambientata in un Paese diverso, tra Stati Uniti, Dublino e Parigi. Una serie di ritratti intimi, in cui la commedia è attraversata da sottili momenti di malinconia.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Per Jim Jarmusch, ovviamente. Dallo stile malinconico e ironico, sottile e originale, il regista indie americano sa solleticare curiosità e consensi. Intrigante il cast: Adam Driver, Charlotte Rampling, Cate Blanchett, Vicky Krieps.

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è domenica 31 agosto in Sala Grande, ore 19.30.

Emma Stone in "Bugonia"
Credits: Atsushi Nishijima/Focus Features © 2025
Emma Stone in “Bugonia”

Bugonia di Yorgos Lanthimos

Lanthimos si dà al remake, della commedia coreana del 2003 Save the Green Planet di Joon-Hwan Jang. Si affida ancora una volta alla fedelissima Emma Stone e al suo nuovo adepto Jesse Plemons.
Quest’ultimo e Aidan Delbis interpretano due amici ossessionati dalle cospirazioni che decidono di rapire la ceo di un’importante azienda (Stone), convinti che sia un’aliena decisa a distruggere la Terra.
Commedia fantascientifica che si muove sul filo tra delirio paranoico e possibilità di un’invasione aliena, è una riflessione sul potere, sulla manipolazione mediatica e sulla fragilità mentale.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Lanthimos è una voce originale e spietata che sa infilarsi negli antri più lordi dell’animo umano. Tra i suoi film abbiamo amato Dogtooth, diabolica allegoria dell’educazione rigida e deviata delle dittature, e La favorita, gioco di amori e potere infarcito di umorismo dark. Ultimamente non è stato infallibile (Povere creature! e Kinds of Kindness non ci hanno convinto) ma ogni suo lavoro è da accogliere con la massima attenzione.

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è giovedì 28 agosto in Sala Grande, ore 19.

Eojjeol suga eopda (No other choice) di Park Chan-wook

Il regista sudcoreano torna a Venezia a vent’anni da Lady Vendetta, che chiudeva la cosiddetta trilogia della vendetta.
Tratto dal romanzo horror thriller The Ax di Donald Westlake (dal quale già Costa-Gravas trasse il suo film Cacciatore di teste) è ambientato nel New England durante la decolonizzazione e recessione degli anni ’90.
Il film racconta la storia di un uomo (Lee Byung-hun) licenziato improvvisamente dalla cartiera in cui ha lavorato duramente per anni. Mentre la sua disperazione cresce nella ricerca di un nuovo impiego, arriva a prendere una decisione drastica: eliminare la concorrenza.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. La violenza con Park Chan-wook diventa mistero intrigante e indagine cupa dell’animo umano. Il suo secondo film della trilogia della vendetta, Old boy, è incubo paranoico crudo e inquietante che è diventato cult. Figura centrale della Korean Wave, è una gioia – nera – avere Park Chan-wook a Venezia. 

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è venerdì 29 agosto in Sala Grande, ore 21.45.

Bill Skarsgård e Dacre Montgomery nel film "Dead man's wire"
Credits: Stefania Rosini
Bill Skarsgård e Dacre Montgomery nel film “Dead man’s wire”

Dead man’s wire di Gus Van Sant

Gus Van Sant manca al cinema dal 2018. Torna ora con un thriller ispirato a un fatto di cronaca.
Dead man’s wire racconta la vera vicenda di Tony Kiritsis, un uomo che nel 1977, a Indianapolis, sentendosi truffato dal suo istituto di credito, prese in ostaggio il suo broker. Il primo è interpretato da Bill Skarsgård, abituato a rappresentare personaggi pericolosi, meno a farsi vedere in viso (è stato It negli horror It e It – Capitolo due e Nosferatu nell’omonimo film). Il broker invece ha la faccia di Dacre Montgomery, il Billy Hargrove della serie televisiva Stranger things.
L’episodio divenne un evento mediatico seguito in diretta radio, con Kiritsis che minacciò il suo interlocutore con un fucile per tre giorni, attirando l’attenzione di tutta la nazione.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Gus Van Sant, già autore di Will Hunting – Genio ribelle, sa raffigurare senza sconti il lato più disumano e disperato della natura umana: si veda Elephant, ispirato al massacro della Columbine High School. Barbera ha descritto Dead man’s wire come un «tesissimo thriller». Ci fidiamo.

Film fuori concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è martedì 2 settembre in Sala Grande, ore 21.30.

Elisa di Leonardo Di Costanzo

Per il suo quarto lungometraggio di finzione Di Costanzo ha lavorato sul libro Io volevo ucciderla di uno dei più importanti criminologi italiani, Adolfo Ceretti, scritto con Lorenzo Natali. Il libro è la storia vera di un’assassina che ha ucciso la sorella, indotta ad ammettere la propria responsabilità in una lunga serie di colloqui con i due sostenitori dell’approccio definito “giustizia riparativa”.
Ed eccola, la Elisa del titolo del film, interpretata da Barbara Ronchi. È una ragazza di buona famiglia ed è in carcere da 10 anni per avere ucciso brutalmente la sorella. I suoi ricordi confusi si chiariscono nell’incontro con un criminologo (Roschdy Zem), che conduce uno studio sui delitti in famiglia. Il film è ambientato tra l’Alto Adige e il Canton Ticino. Nel cast anche Valeria Golino.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Non il film d’apertura della Mostra, La Grazia di Paolo Sorrentino, che ultimamente è più enfatico che intenso. Non il documentario Sotto le nuvole di Francesco Rosi, già Leone d’oro con Sacro Gra. Tra i cinque italiani in concorso al Lido è Leonardo Di Costanzo che aspettiamo con più attese. Dallo sguardo sensibile e non convenzionale, del regista campano abbiamo apprezzato L’intervallo e Ariaferma. Lo aspettiamo ora al confronto con una tematica così scura e affascinante.

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è giovedì 4 settembre in Sala Grande, ore 19.

George Clooney nel film "Jay Kelly"
Credits: Peter Mountain/Netflix
George Clooney nel film “Jay Kelly”

Jay Kelly di Noah Baumbach

Baumbach torna per la terza volta in concorso a Venezia, dopo Storia di un matrimonio (2019) e Rumore bianco (2022). Porta una commedia scritta in collaborazione con sua moglie Greta Gerwig, che è anche nel cast del film, e girata in gran parte in Italia.
Il Jay Kelly del titolo è un attore di successo in crisi d’identità, interpretato da George Clooney. In verità, tutti sembrano conoscerlo meglio di quanto lui conosca se stesso. Kelly e il suo manager Ron (Adam Sandler) intraprendono un viaggio attraverso l’Europa. Lungo il percorso, entrambi sono costretti a confrontarsi con le scelte che hanno compiuto, con le relazioni con i loro cari e con l’eredità che lasceranno dietro di sé.
Nel cast anche Laura Dern, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Alba Rohrwacher.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Penna raffinata, Baumbach sa indagare ora con sincerità, ora con piglio grottesco, le pieghe dell’animo umano. Il suo film che abbiamo più amato? Storia di un matrimonio, che avrebbe meritato una maggior fortuna alla conta dei premi importanti.

Film in concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è giovedì 28 agosto in Sala Grande, ore 21.45.

After the hunt – Dopo la caccia di Luca Guadagnino

Guadagnino torna a Venezia, dove ormai è di casa. Oltre che da giurato, è già stato al Lido con The Protagonists, il doc Tilda Swinton: The Love Factory, Io sono l’amore (in apertura di Orizzonti), A bigger splash, Suspiria, Bones and all, Queer
Ora è fuori concorso, per sua stessa volontà, con un film tutto americano, anche se girato a Londra. Tratto da una storia vera, After the hunt è ambientato in un prestigioso college americano. Il film segue una professoressa universitaria (Julia Roberts), che si ritrova a un bivio personale e professionale quando un’alunna modello (Ayo Edebiri) muove un’accusa contro uno dei suoi colleghi (Andrew Garfield). Mentre affronta la situazione, un oscuro segreto del suo passato minaccia di venire alla luce.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. È la prima volta di Julia Roberts sul tappeto rosso di Venezia. Amiamo le prime volte.

Film fuori concorso a Venezia 2025, la prima proiezione per il pubblico è venerdì 29 agosto in Sala Grande, ore 18.45.

Julia Roberts e Andrew Garfield nel film "After the hunt"
Julia Roberts e Andrew Garfield nel film “After the hunt” (Credit: Courtesy of Amazon MGM Studios)
Julia Roberts e Andrew Garfield nel film “After the hunt” (Credit: Courtesy of Amazon MGM Studios)

Chien 51 di Cédric Jimenez

Chien 51 è il film di chiusura della Mostra del cinema di Venezia 2025. Thriller distopico, è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Laurent Gaudé.
Ambientato in un futuro prossimo, vede Parigi divisa in tre zone che separano nettamente le classi sociali. L’intelligenza artificiale Alma gestisce e organizza, rivoluzionando il lavoro delle forze dell’ordine. Tutto sembra funzionare fino a quando creatore di Alma viene assassinato. Salia (Adèle Exarchopoulos) e Zem (Gilles Lellouche), due poliziotti agli antipodi, sono costretti a collaborare per indagare.
Nel cast anche Louis Garrel, Romain Duris e Valeria Bruni Tedeschi, che sarà al Lido anche da piena protagonista come Eleonora Duse nel film in concorso Duse di Pietro Marcello.

Perché non vediamo l’ora di vederlo. Ottimo il cast di allure francese, accattivante l’idea di una Parigi futuristica e distopica. Le distopie, quando sono maledettamente compiute, hanno un fascino cinico irresistibile.

Film fuori concorso a Venezia 2025, la proiezione per il pubblico è sabato 6 settembre in Sala Grande, ore 21.45.