Mostra di Venezia 2023: chi sono i 4 attori under 40 da non perdere
Courtesy of Pascal Le Segretain/Getty Images)

Mostra di Venezia 2023: chi sono i 4 attori under 40 da non perdere

di Andrea Giordano

Quattro attori già consolidati, ma che alla Mostra di Venezia saanno ancora stupire: da Frank Rogowski, Caleb Landry Jones, a Pietro Castellitto

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è pronta come sempre a regalare nuovi spunti, idee, riflessioni, rilanciando i volti di oggi del cinema internazionale. Attori, in alcuni e per certi versi, in parte già consolidatisi, ma che qui troveranno ulteriori sfide da mostrare in ruoli già considerati memorabili, discutibili, e che potrebbero rivelarsi punti di svolta in termini di carriera. Qualcuno ci sarà, qualcun’altro purtroppo forse mancherà, a causa dello sciopero del sindacato degli attori americani, dunque saranno i film a parlare per conto loro. Ecco chi sono i cinque volti under 40 da tenere d’occhio.

Mostra di Venezia 2023: i 4 attori under 40 da non perdere

1. Frank Rogowski

Courtesy of Francesca Scorzoni
Franz Rogowski, protagonista di “Lubo”, diretto da Giorgio Diritti

Nativo di Friburgo, Franz Rogowski, 37 anni, è ormai uno degli attori europei maggiormente lanciati. Autodidatta, con una passione per la danza, ha debuttato nella recitazione nel 2011, tra teatro, tv e sul grande schermo, caratterizzandosi per la parlata tutta particolare, dovuta all’operazione per ridurre il labbro leporino con cui è nato. Lanciato da Jacob Lass, è maturando gradualmente grazie a registi come Michael Haneke (in Happy End), Christian Petzold, in particolare in Undine – Un amore per sempre, o Terence Malick, che lo ha inserito nel cast di Hidden Life.

L’esplosione vera è arrivata in Italia con Gabriele Mainetti, nel visionario Freaks Out, nel ruolo di un pianista tedesco dotato di poteri riguardo al futuro, per cui ha ricevuto la candidatura al David di Donatello come miglior attore protagonista. Il resto è storia recente e dalle grandi prospettive: Disco Boy, in cui si proiettava nella Legione straniera, o Passages, uscito di recente e su Mubi, in cui interpretava un uomo in crisi col proprio compagno, a causa di una donna misteriosa. A Venezia lo vedremo in Lubo di Giorgio Diritti, in lizza per il Leone d’Oro. Qui è un nomade, un artista di strada, che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Una volta scoperto che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia, in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada, cercherà giustizia per la sua storia, e per quella di tutti i ‘diversi’ come lui.

2. George Mackay

Courtesy of Jeff Kravitz/FilmMagic)
George Mackay

Corteggiato da brand di moda come Dior, l’attore londinese, 31 anni, è tra le star del presente grazie a un mix di carisma, eleganza, versatilità e coraggio nelle scelte dei personaggi. Un debutto (fantasy) in Peter Pan di P. J. Hogan, ha lasciato il tempo a ruoli più impegnati e proiettati nella storia, da Defiance – i giorni del coraggio, allo straordinario 1917 di Sam Mendes, in cui interpretava un giovane caporale inglese, lanciato in una impresa impossibile attraversando le linee nemiche tedesche. Bravissimo e intenso oltremodo in Captain Fantastic, tra i figli di Viggo Mortensen, in The Kelly Gang, dove metteva in scena il bandito australiano Ned Kelly, così nell’ultimo Femme, visto alla Berlinale, incentrato su omofobia e pregiudizio. Alla Mostra sarà in The Beast di Bertrand Bonello, al fianco di Léa Seydoux, in un melodramma fantascientifico che si sviluppa tra il 1910 e il 2044. 

3. Caleb Landry Jones

Courtesy of VALERY HACHE/AFP via Getty Images)
Caleb Landry Jones

Il texano dagli occhi di ghiaccio (e inquieti), capace però di attrarre l’attenzione di tanti autori. Caleb Landry Jones sembra il tipico bello e dannato del cinema americano, ma invece porta con sè un’anima poliedrica, da artista navigato, nonostante i soli 33 anni. Ha lavorato con i migliori: dai fratelli Coen (Non è un paese per vecchi) a Jordan Peele (Get Out), da Neil Jordan a David Fincher, da Jim Jarmusch a Martin McDonagh (in Tre manifesti a Ebbing). Nel 2021 ecco arrivare l’exploit, in una delle performance dell’anno, con Nitram, premiato a Cannes come miglior attore, ispirato alla vita Martin Bryant, l’autore del massacro di Port Arthur nel 1996. Lo vedremo (speriamo in presenza) a Venezia in un’altra prova maiuscola, indimenticabile, in cui cerca riscatto (e salvezza) grazie all’amore per i cani. L’occasione è DogMan di Luc Besson, tra i titoli che puntano a vincere i riconoscimenti che contano. 

4. Pietro Castellitto

Courtesy of Franco Origlia/Getty Images)
Pietro Castellitto

L’Italia gioca l’asso Pietro Castellitto, 31 anni, che torna a scrivere, dirigere (e dirigersi) nel suo secondo lavoro, Enea, ma questa volta concorre al Leone d’Oro. Dopo il successo de I predatori, che proprio a Venezia vince il riconoscimento alla miglior sceneggiattura nella sezione Orizzonti, l’attore e regista si chiama in causa con quello che si annuncia fra i film da segnarsi in agenda, dove nel cast compaiono Benedetta Porcaroli, il padre, Sergio Castellitto e il fratello Cesare. Una storia che rincorre il mito che porta nel nome del protagonista, Enea, condivisa con Valentino, e che parla di giovinezza, morale, confini, mondo corrotto, criminalità, umanità e simboli da scoprire.