Le sculture più strane in giro per il mondo
The New York City Waterfalls © Olafur Eliasson

Le sculture più strane in giro per il mondo

di Elena Bordignon

Bizzarre, giganti, inaspettate e a volte scioccanti: le sculture pubbliche animano piazze, giardini e cortili con le loro forme e il loro messaggio (a volte provocatorio).

Il nostro giro alla ricerca di strane e bizzarre sculture, inizia da quella che potremmo definire la patria della scultura pubblica per eccellenza, Munster in Vestfalia, la cittadina tedesca famosa per l’appuntamento decennale Skulptur Projekte. Dal 1977 Münster si arricchisce dell’intervento di artisti internazionali che creano sempre nuove sculture in strade, piazze, giardini e parchi pubblici. Ecco che tra le decine di installazioni permanenti, possiamo imbatterci nelle ciliegie giganti che Thomas Schütte ha installato nel 1987 sopra un enorme piedistallo o nelle palle da biliardo alte 3,5 metri in un giardino cittadino da Claes Oldenburg (opera del 1977 o in riva al fiume nell’opera di Donald Judd, composta da grandi anelli di cemento che cambiano forma a seconda di come ci si sposta (1977). 

Ma Munster non è l’unico luogo dove si possono ammirare opere d’arte a cielo aperto. Tra le più spettacolari, la più citata è sicuramente il ‘fagiolone’ di Anish Kapoor installato a Chicago, ma non dimentichiamo l’altra sua scultura Sky Mirror, installata all’esterno del teatro di Wellington Circus a Nottingham in Inghilterra. ‘Sky Mirror’ è una parabola concava di acciaio inossidabile lucidato larga 6 metri di 10 tonnellate e inclinata verso il cielo. L’artista ha replicato il lavoro anche a New York, al Rockefeller, ai Kensington Gardens di Londra e al Museo Serralves di Porto.
Un altro grande artista che ha pensato a grandi sculture nello spazio è Richard Serra. Vedere la sua monumentale installazione ‘East-West/West-East’ (2014) è decisamente complicato: l’opera si trova in mezzo al deserto del Qatar, non ci sono strade per raggiungere il sito, nessuna mappa o segnaletica. C’è solo una posizione GPS – N25o 31.019’E050o51.948 a guidarci. Tra gli altopiani di gesso della Riserva Naturale di Brouq, si ergono quattro monumentali lastre d’acciaio in linea retta. Ogni pezzo di acciaio laminato ha uno spessore di 10 centimetri e un’altezza di di circa 15-16 metri installati a intervalli uguali di un chilometro. Il senso di questa grande opera minimalista? La volontà dell’artista è quella di dare a chi la vede un punto di riferimento in relazione ad uno spazio vuoto e desolato, dove non ci sono punti di approdo riconoscibili.

Dalle lande deserte del Quatar, ci spostiamo in un luogo decisamente più ospitale, al Minneapolis Sculpture Garden, appena fuori dal Walker Museum of Art. Qui Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, noti per giocare con oggetti ordinari su scala gigante, hanno installato un cucchiaio di grandi dimensioni che fa da ponte a un piccolo stagno, con una grande ciliegia sulla punta. Come scultura pubblica ha non solo un alto tasso di giocosità, ma porta anche un tocco di gioia inaspettata che coinvolge non solo i più piccoli.
Nel 2008 non era ancora così famoso come lo è oggi: Olafur Eliasson proprio in quell’anno ha realizzato una vera opera utopica. Per la città di New York, lungo l’East River, l’artista danese ha realizzato quattro grandissime cascate artificiali. Destinate a evidenziare l’interazione tra natura e urbanità, le cascate hanno portato un elemento di meraviglia naturale nel cuore della città. Sebbene l’impalcatura fosse evidente, c’era un’innegabile magia nel vedere lo scorrere dell’acqua che sgorgava da sotto il ponte di Brooklyn. 


Claes Oldenburg and Coosje van Bruggen, Spoonbridge and Cherry, 1985-1988 – Minneapolis Sculpture Garden, Minnesota

Un altro grande artista si è distinto per una scultura pubblica. Ci spostiamo al Palais Royal di Parigi, dove Daniel Buren ha realizzato Les Deux Plateaux, più comunemente noto come Colonnes de Buren, un’installazione artistica molto controversa creata tra il 1985 ed il 1986 e posizionata nel cortile interno, la cosiddetta Cour d’Honneur, del Palais.  E’ composta da 260 colonne a strisce bianche e nere, che emergono dal piazzale in diverse altezze, creando un ritmo particolare e un contrasto inusuale con l’architettura classica del Palazzo circostante. Alcune delle colonne si estendono sotto il livello del cortile e sono circondate da pozze d’acqua in cui i passanti gettano monete.
Fin dai suoi esordi con La British Young Generation, ha fatto dello scandalo una sua nota stilistica. Stiamo parlando di Damien Hirst. Per tirare un filo rosso sulla nostra carrellata di opere pubbliche, abbiamo scelto dell’artista britannico The Virgin Mother, la scultura di una donna incinta che ha scandalizzato il mondo. Realizzata nel 2005, si tratta di una statua femminile alta 10 metri, realizzata in oro, argento e bronzo, e installata, in tempi diversi, nel cortile della Lever House di New York, davanti alla Royal Academy di Londra e al Porto di Fontvieille, Monaco. Una metà della statua, vede una normale donna incinta nuda, mentre l’altra metà mostra cosa c’è anatomicamente sotto la pelle: i muscoli, le ossa e soprattutto il feto all’interno dell’utero.