

“Somebody to Love”: la mostra fotografica al PAC di Milano che sfida il pregiudizio sull’HIV
Al PAC di Milano, dal 4 al 27 ottobre, la mostra “Somebody to Love” racconta storie di vita di persone con HIV attraverso la fotografia. Il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto a sostegno delle associazioni impegnate nella lotta contro la malattia.
Dal 4 al 27 ottobre 2024, il PAC di Milano si trasforma in un luogo dove l’arte e l’impegno sociale si incontrano, grazie alla mostra fotografica “Somebody to Love”. Non è una semplice esposizione, ma un viaggio visivo e emotivo che sfida i pregiudizi sull’HIV, raccontando storie di coraggio, amore e resistenza. Ogni immagine è un ritratto di vite vissute all’ombra di uno stigma ancora troppo presente, ma soprattutto è un messaggio potente che invita a guardare oltre la malattia, per vedere l’umanità e la dignità di chi la vive.
Organizzata nell’ambito del progetto RI-SCATTI, giunto alla sua decima edizione, questa mostra si propone come un’occasione per scardinare tabù e sensibilizzare il pubblico sulla realtà di chi convive con l’HIV. Promossa dal Comune di Milano e sostenuta da Tod’s, sotto la curatela attenta di Diego Sileo, “Somebody to Love” si snoda attraverso le esperienze di otto protagonisti—sette uomini e una donna—che, attraverso la fotografia, ci invitano a entrare nelle loro vite, fatte di affetti, battaglie interiori, sogni e vulnerabilità.

Ogni scatto è il risultato di un percorso personale e intimo, guidato da fotografi professionisti. Eppure, più che semplici immagini, sono storie di riscatto e di rivincita. C’è Pic(colo), che affronta il tema dell’affettività in un mondo che spesso lo isola, e Andrés, il cui spirito indomito grida rivalsa contro il pregiudizio. Daphne, con la sua creatività, ci racconta di come sia possibile trasformare la paura in arte, mentre Alberto rivela la profondità delle sue paure, unendosi agli altri protagonisti in un racconto corale di resistenza e speranza.
In un contesto dove la scienza ha fatto passi da gigante, rendendo l’HIV una condizione cronica gestibile, il vero ostacolo resta la disinformazione e lo stigma sociale. “Somebody to Love” non è solo una mostra fotografica, ma un atto di denuncia contro la discriminazione che ancora colpisce chi vive con il virus. È un invito a guardare negli occhi queste persone, a sentire le loro voci e a riconoscere che la loro vita è fatta di molto più che una diagnosi.

Un decennio di Riscatti
Il progetto RI-SCATTI, nato nel 2014, festeggia quest’anno dieci anni di attività. Attraverso la fotografia, ha sempre dato voce a chi vive ai margini della società, affrontando temi delicati come il cyberbullismo, la malattia oncologica infantile e la vita dei senzatetto. Quest’anno, la lotta contro l’HIV diventa il fulcro di una narrazione che, ancora una volta, utilizza l’arte come strumento di trasformazione sociale. Grazie al supporto continuativo di Tod’s, partner storico del progetto, la mostra dimostra come la solidarietà possa essere parte integrante di una visione imprenditoriale etica.

Un impegno concreto
Ma “Somebody to Love” è anche un’opportunità per fare la differenza, concretamente. Le fotografie e i cataloghi esposti sono in vendita, e l’intero ricavato sarà devoluto a quattro associazioni che si occupano di supportare le persone con HIV, trasformando l’arte in uno strumento tangibile di solidarietà.

In un momento storico in cui parlare di HIV può ancora suscitare pregiudizi e paure, questa mostra diventa non solo un evento artistico, ma un faro di consapevolezza e inclusione, ricordandoci che, alla fine, ciò che conta davvero è l’amore e il rispetto per la vita.