Nitto ATP Finals: Carlito’s way. Alcaraz acciaccato non delude
Nitto ATP Finals 2024, 13 novembre, Carlos Alcaraz (Crediti FITP)

Nitto ATP Finals: Carlito’s way. Alcaraz acciaccato non delude

di Cristina Marinoni

Non al top fisicamente, Carlos “Carlito” Alcaraz ha dimostrato ancora una volta il suo talento e la sua determinazione

È stato un match eccellente quello disputato oggi da Carlos Alcaraz. Nonostante i problemi di salute, da qualche giorno lamentava mal di stomaco e difficoltà respiratoria (ha giocato con il cerotto nasale), il numero 3 del mondo ha battuto Andrej Rublev 6-3 7-6 in 96 minuti (gli altri due giocatori del gruppo Ilie Nastase sono Alexander Zverev e Casper Ruud).

Il più giovane tennista della storia a raggiungere la prima posizione del ranking ATP (a 19 anni e 4 mesi, nel 2022) ha incantato l’Inalpi Arena sold out con alcuni dei suoi colpi migliori. Drop shot spettacolari e lungolinea millimetrici si sono alternati a recuperi da atleta straordinario. Dopo la sconfitta iniziale contro il norvegese Casper Ruud, la strada della semifinale per l’erede di Rafael Nadal si riapre.
«Le mie condizioni non sono cambiate granché rispetto a lunedì, sto giusto un pochino meglio» dice con la voce parecchio raffreddata.

Sei soddisfatto del tuo rendimento?

«Sì, è stata buona prestazione, in campo mi sentivo bene, più che altro ho fatto di tutto per sentirmi bene. Ho giocato un ottimo tennis: Rublev è un avversario tosto, aggressivo, ho cercato di dominare il match più che potevo».

Come?

«Sono entrato nel palazzetto con l’idea di giocare al meglio delle mie capacità e di dimenticare che fossi malato».

Su quali colpi hai puntato?

«Sapevo che avrei dovuto colpire bene dal fondo e servire al massimo. Ero sicuro che il servizio sarebbe stato molto utile oggi e avevo diverse opzioni a disposizione, nel caso avessi avuto difficoltà a muovermi dalla linea di fondo, Invece mi sono mosso senza problemi».

Nitto ATP Final 2024, 13 novembre, Carlos Alcaraz (Crediti FITP)

Sei in vantaggio 12-4 contro i top 10 nei risultati di quest’anno.

«Buono a sapersi per la mia autostima (sorride, ndr). Credo che dipenda dal fatto che contro i migliori mi spingo a giocare al top. Quando devo sfidarli, mi concentro sul genere di gioco, di colpi adatti a ciascuno. La parte mentale è fondamentale, così come il modo in cui parli a te stesso prima degli incontri».

Cosa ti dici?

«Mi ripeto che sono più forte di loro e che darò il 100 per cento per batterli. Per vincere devi ragionare così».

Oggi hai giocato con il cerotto nasale: quanto ti ha aiutato?

«Tanto: respiravo e recuperavo tra un punto e l’altro decisamente meglio rispetto a lunedì. Penso che lo metterò più spesso; domani in allenamento e venerdì, contro Alexander Zverev, di sicuro».