Il punto di vista di due fotografi Magnum alla Casa dei Tre Oci

Fotografare per esprimere la propria personale visione del mondo. Questo il filo rosso che unisce i lavori di due fotografi molto distanti tra loro, René Burri e Ferdinando Scianna. Attento a documentare i grandi cambiamenti sociali e politici il primo, desideroso di cogliere ‘istanti di senso e forma’ il secondo, lavorano entrambi però all’idea di usare il mezzo fotografico per esprimere se stessi. Due mostre indipendenti si inaugurano il 25 agosto a Venezia, alla Casa dei tre Oci, per raccontare i loro lavori. Due percorsi espositivi distinti che però geograficamente confluiscono l’uno nell’altro, come in un ragionamento sul significato della fotografia.

– Ferdinando Scianna. Il ghetto di Venezia 500 anni dopo. Si tratta di un lavoro commissionato dalla Fondazione di Venezia e realizzato appositamente per i Tre Oci in occasione del 500nario del ghetto ebraico. L’obiettivo era quello di raccontare la dimensione contemporanea del ghetto e Scianna ha realizzato un reportage sulla vita quotidiana: architetture, ritratti, interni, luoghi di preghiera, chiese, ristoranti, gondole e campi. La dimensione simbolica, storica e rituale è continuamente raccolta e rimandata in ogni immagine, in un dialogo serrato con la semplicità di un tempo presente e ordinario. A cura di Denis Curti, catalogo Marsilio.

– René Burri. Utopia. Per la prima volta sono state riunite oltre cento immagini del fotografo svizzero dedicate all’architettura. L’obiettivo è puntato sul racconto di grandi cambiamenti storici, politici e culturali del Novecento. Perché l’architettura, per Burri, è un’operazione politica e sociale che veicola e impone una propria visione del mondo. Le forme degli edifici, in altre parole, raccontano la prospettiva politica nella quale sono stati progettati, così come l’assetto economico e sociale dello stato o della città che li accoglie. Così si instaura un dialogo con la Biennale di Architettura in corso a Venezia.

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Ferdinando Scianna e René Burri

Casa dei Tre Oci, Venezia, dal 26 agosto all’8 gennaio 2017