Wicked – Parte 2, il gran finale del musical evento. Un passo indietro nel Paese di Oz
Credits: Universal Pictures

Wicked – Parte 2, il gran finale del musical evento. Un passo indietro nel Paese di Oz

di Simona Santoni

Sono lontani i giorni spassosi dell’Università di Shiz. Con un film più oscuro e meno potente si chiude il fenomeno cinematografico che ha portato in sala la Gen Z. Con Ariana Grande e Cynthia Erivo torreggianti

«Oz è più di un semplice luogo. È una promessa, un’idea», canta Elphaba, ormai irrimediabilmente Strega Malvagia dell’Ovest. Bentornati nel mondo di Wicked! Che è più di un semplice film, è il musical che adatta Broadway con successo senza precedenti e richiama al cinema giovani spettatori entusiasti nati con lo streaming.

Ed eccoci all’atto finale. Wicked: Parte due è la resa dei conti. Tra mattoncini gialli, distese di papaveri e una Dorothy mai così impercettibile e molesta, Ariana Grande e Cynthia Erivo sono agli ultimi voli di scopa e di globuli sferici. In un film che fa un passo indietro e perde di forza rispetto al primo capitolo, ma sigilla uno dei più grandi fenomeni culturali del millennio (per lo meno in America).

Wicked - Parte 2
Credits: Universal Pictures
Cynthia Erivo in “Wicked – Parte 2”

Un film più oscuro e meno potente

Wicked – Parte due (titolo originale Wicked: For good) arriva al cinema il 19 novembre in tre versioni, doppiata, in inglese e ibrida (dialoghi doppiati, canzoni in lingua originale).
Sono lontani i giorni eccentrici e spassosi dell’Università di Shiz, del primo film, in cui abbiamo amato senza misura i vezzosi colpi di capelli di Glinda (Grande), tutta di vanità rosa, e la sagacia indistruttibile di Elphaba (Erivo), pelle verde e unica con vere doti da maga.

Il sipario orchestrato da Jon M. Chu si riapre con le due insperabili amiche ormai lontane. C’è una strada di mattoncini gialli in costruzione, c’è una diaspora di animali parlanti in fuga, c’è la diversa perfetta dall’incarnato strano da temere e odiare.

Anche se i frequenti raduni degli abitanti di OZ sono di un firmamento di colori traboccanti, Wicked: Parte due è un film più oscuro. È anche meno armonioso del predecessore, con svolte narrative più simili a curve a gomito che a dolci sinuosità.

Ariana Grande e Cynthia Erivo torreggiano ancora. Cantano le canzoni composte da Stephen Schwartz dal vivo sul set ogni volta possibile. E Jeff Goldblum, che dire, è sempre così ambiguamente caotico e irresistibile come Meraviglioso Mago di Oz che si vorrebbe non vederlo mai volar via in mongolfiera.

Wicked - Parte 2, Wicked: For good
Credits: Universal Pictures
Jeff Goldblum in “Wicked – Parte 2”

Una storia d’amicizia oltre la diversità

Wicked: Parte due è meno intenso e catturante. Le coreografie: meno trascinanti. Ma brillano momenti di grande trasporto. Il più potente? Quando Elphaba, temendo per la vita di Fiyero (Jonathan Bailey), sfoga rabbia e dolore cantando No good deed: «eleka nahmen nahmen», intona l’incantesimo disperata a mo’ di prece, fino allo sconsolato arrendersi: «Nessuna buona azione resta impunita. Questo è il mio nuovo credo» («No good deed goes unpunished. That’s my new creed»).

Le scene più esilaranti sono ancora da ascrivere a Glinda, così esageratamente bisognosa di essere adorata. Ariana Grande sa dosare alla perfezione profondità di sentimenti e debolezze così umane e sciantose. Quando la casa di Dorothy, dal Kansas, piomba nel Paese di Oz, è esilarante il duello che ne scaturisce tra Glinda la Buona ed Elphaba. «Forza, coraggio Verdolina!», la stuzzica con umorismo la zuccherosa buonissima di Oz.

Wicked - Parte 2, Wicked: For good
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Ariana Grande, il regista Jon M. Chu e Cynthia Erivo

I più romantici potranno lasciarsi cullare dalla storia d’amore perfetta (o quasi), con Fiyero pronto ad arrendersi al suo cuore. Ma la vera storia d’amore di Wicked, emozionante, di scontri, abbracci e tacita intensa, è quella tra Glinda ed Elphaba. Un’amicizia che va oltre le menzogne elargite al popolo, oltre le diversità, oltre le ferite.
È luminoso il duetto finale sulle strofe di For good. C’è una straordinaria dolce amarezza. E poi ecco le loro mani che si cercano e si trovano, pur se divise da una porta (che ricorda la sequenza del muro di Bound – Torbido inganno, ma lì la tensione era di altro tipo).

«Per il pubblico, e per noi stessi, volevamo che questo sembrasse l’epica conclusione di un’amicizia fondata su emozioni autentiche, e che il dolore del cuore fosse bilanciato dalla speranza», ha detto Chu. «Tutto in questa storia converge qui, ora. Dall’altra parte del dolore, del tradimento e della perdita, ci sono anche perdono, grazia e amore».

Wicked - Parte 2, Wicked: For good
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Cynthia Erivo e Jonathan Bailey in “Wicked – Parte 2”

Fenomeno Wicked e Ariana Grande      

Uscito nel novembre 2024, Wicked è stato l’adattamento cinematografico di Broadway di maggior successo di sempre. Ha incassato oltre 756 milioni di dollari, di cui due terzi dal botteghino patrio, negli States. Superati altri musical celebri come Chicago (2002) di Rob Marshall, West Side Story (2021) di Steven Spielberg, Mamma Mia! (2008) di Phyllida Lloyd.

Ha avuto il potere di far accorrere al cinema anche i più giovani, le Gen Z e Alpha solitamente dedite allo streaming. Se in Italia è più tiepido il fervore verso Wicked, in America è un vero e proprio fenomeno.

Nel 1995, quasi un secolo dopo che la prima copia del grande classico Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum arrivasse sulle librerie, lo scrittore newyorchese Gregory Maguire reinventò il mondo di Baum con il suo bestseller Wicked. Il romanzo è dedicato alle vicende mai rivelate delle streghe di Oz, in un’ambientazione precedente all’arrivo di Dorothy.

Wicked - Parte 2, Wicked: For good
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Ariana Grande

Nel 2003 Wicked ha debuttato a Broadway come travolgente musical con Kristin Chenoweth e Idina Menzel, da 10 candidature ai Tony Awards. Negli anni ha coinvolto un’appassionata comunità di fan, su più generazioni. Fino al film di Jon M. Chu, che ha un ulteriore volano di pubblico in Ariana Grande, popstar da 372 milioni di follower.

Wicked tocca corde care soprattutto ai più giovani: la diversità, incarnata con fierezza da Elphaba, è la metafora evidente per ogni forma di emarginazione e pregiudizio, dal razzismo alle tematiche Lgbtq+. È un’ode per tutti gli outsider. Con una bella luce di speranza nel complicato ma tenero percorso di accettazione e amicizia con Glinda.

La scommessa è una puntata facile facile: anche per Wicked – Parte due al boxoffice sarà tripudio.