Il debutto nella moda di Post Malone tra birre, cavalli e (tanti) dilemmi
(Photo by Kristy Sparow/Getty Images)

Il debutto nella moda di Post Malone tra birre, cavalli e (tanti) dilemmi

di Tiziana Molinu

Il cantante ha recentemente lanciato il suo marchio: Austin Post. Una collezione western impeccabile che, però, ci fa riflettere su un fenomeno più ampio

La domanda sorge spontanea, anzi, galoppa diritto in mezzo al salone settecentesco dell’Hôtel de Bourdon: avevamo davvero bisogno di un altro celebrity brand? Post Malone, il ragazzo d’oro del country-rap, ha deciso di scommettere di sì e ha portato la sua risposta a Parigi con Austin Post, un brand che è un manifesto iper-personale del suo stile. L’artista di Circles ha presentato la sua prima collezione con una sfilata che era un concentrato di estetica western, birra fredda e un grande, inevitabile punto interrogativo.

Post Malone austin post
(Photo by Kristy Sparow/Getty Images)

La sfilata di Post Malone a Parigi

Il setting parigino, ex residenza di Karl Lagerfeld, era tutto un programma. Fuori, il fruscio delle limousine; dentro, il profumo di pelle, sudore e un’aura di autenticità molto, molto curata. I 25 look di “Season One: at first light” sono un viaggio senza sorprese nel guardaroba personale di Austin Richard Post: denim on denim, frange che sventolano come bandiere, cinturoni massicci, cravattini texani, bandane, cappelli a falda larga e stivali Lucchese. I materiali sono superlativi (velluto, suede, pelle di bufalo) e le collaborazioni sono scelte intelligenti (gli occhiali Jacques-Marie Mage, i gioielli in turchese di Morgane Stapleton). Esteticamente, è tutto impeccabile. Concettualmente, è l’ennesimo capitolo di un’ossessione collettiva per il cowboy che va avanti dal 2022. Resa pop da Beyoncé e il colossal Barbie, e resa high-fashion da Pharrell Williams per Louis Vuitton. La sensazione è di un dejà-vu molto, molto costoso.

Post Malone austin post
(Photo by Lyvans Boolaky/WireImage)

Il momento clou, quello che ha fatto scattare i flash e alzare le sopracciglia, è stato l’ingresso di un cavallo vero e proprio in passerella, a trainare l’ultimo outfit. Una mossa teatrale, un colpo di scena da circo contemporaneo che ha oscillato tra il geniale e il kitsch. E a chiusura dello show, ecco lui: Post Malone, che esce a salutare la folla con un bel sorriso e una birra in mano. Un tocco di “genuinità” (forse) studiata per smussare gli angoli di un’operazione che sa tanto di calcolo. È qui che il gioco si fa interessante: perché un artista di tale successo sente il bisogno di ripararsi nel fashion system?

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(Photo by Lyvans Boolaky/WireImage)

La corsa all’oro dei celebrity brand

La moda è diventata il porto sicuro per ogni musicista che si rispetti. Non basta più vendere dischi e fare sold out negli stadi, ora bisogna essere creative director, stilisti, taste-maker. È l’estensione finale dell’ego, la trasformazione della propria persona in un prodotto a 360 gradi. Post Malone non fa eccezione. Con Austin Post, non sta vendendo vestiti; sta vendendo un’idea di sé: il cowboy moderno, il fuorilegge sensibile, il ragazzo del Texas che ha conquistato il mondo. Il problema? Forse l’Europa, e Parigi in particolare, non erano il mercato giusto per questo messaggio. Una presentazione più intima durante la New York Fashion Week, magari in un ranch di Brooklyn, avrebbe avuto un impatto più credibile e meno forzato.

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(Photo by Lyvans Boolaky/WireImage)

Verdetto finale: bello, ma era necessario?

La collezione di Post Malone non è affatto male. È curata, coerente e, in alcuni pezzi, davvero bella. Ma siamo sinceri: eravamo proprio a secco di giacche con frange e cappelli da cowboy?
Austin Post sembra arrivare alla fine di un ciclo, non all’inizio. È l’ultimo arrivato al rodeo, quando il pubblico sta forse già cercando la prossima ossessione. Forse non c’era bisogno di questo brand. O forse sì, ma solo per chiudere il cerchio della reinvenzione di Post Malone, da star del rap a icona country-folk, in cerca di una legittimità che la musica da sola, oggi, forse non basta più a dare. Il suo cavallo ha galoppato su una passerella parigina. Ma la domanda è: dove galopperà dopo? E, soprattutto, quanti lo seguiranno?

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(Photo by Lyvans Boolaky/WireImage)