Cocktail bar, la tendenza dei menù stagionali
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Cocktail bar, la tendenza dei menù stagionali

di Aldo Fresia

Ricette pensate per una stagione e pronte a cambiare con l’arrivo di quella successiva

Fortunati coloro che amano bere cocktail preparati con tutti i crismi: ormai da qualche anno sempre più locali hanno aumentato esponenzialmente la qualità delle materie prime, l’abilità dei barman e l’attenzione per le ricette proposte. Se un tempo bisognava cercare il posto giusto con il lanternino, oggi capita di contarne ben più di uno nella stessa zona, soprattutto se parliamo delle grandi città italiane. E siccome iniziano a essere bravi in tanti, ecco farsi strada la tendenza a offrire menù stagionali con una forte identità: un modo per mettersi in mostra.

Chiaro che le ricette più popolari non possono mancare, perché i clienti affezionati altrimenti si lamentano. Chiaro anche che, se dietro la preparazione c’è una sperimentazione durata un anno, come accade al Nottingham Forest, allora una volta entrato nel menù un cocktail ci resta per sempre. Fatte queste premesse, però, nessuno vieta di lavorare sui menù stagionali, che tengano conto delle temperature e delle materie prime disponibili.

Ad esempio, al Terrazza Triennale di Milano hanno preparato una selezione invernale che prevede un filo rosso legato alla stagione (arancia e mandarino) e che utilizza poco rum e poco mezcal, in controtendenza rispetto alla moda (per provare a distinguersi ulteriormente).

L’idea di fondo è simile a quella già affermatasi stabilmente in numerosi ristoranti: puntare su una proposta specifica e ben identificabile, che sia un menù a base di pesce piuttosto che di carne, oppure una cucina vegan piuttosto che fusion, anche e soprattutto con variazioni a seconda del periodo dell’anno. Dopo di che largo al cliente, che degustazione dopo degustazione si farà un portafoglio di locali con proposte qualitativamente elevate e che potrà quindi scegliere in base ai propri desideri del momento.