Mini cocktail, una tendenza sempre più popolare

Mini cocktail, una tendenza sempre più popolare

di Penelope Vaglini

I tiny drink sono miscele servite con porzioni ridotte all’interno di piccoli bicchieri, per consentire ai gli amanti dei cocktail di degustare più alternative senza esagerare con il consumo di alcol.

“Bere meno, ma meglio”. Con questo mantra abbiamo aperto le previsioni dei trend mixology 2024 e a quasi un anno di distanza, possiamo confermare che la tendenza dei mini cocktail è sempre più popolare. Le porzioni dimezzate che permettono di assaggiare più di un drink, abbracciando al contempo il tema della moderazione, sono sempre più diffuse in ogni angolo del globo, all’interno dei bar che dettano i trend.

Il successo di questa formula è dovuto a tanti fattori, primo tra tutti il cambio delle abitudini di consumo che, a fronte di una diminuzione percentuale delle vendite di alcolici, vede un aumento nella richiesta di distillati di fascia ultra-premium. I tiny cocktail vengono quindi incontro a diverse esigenze, quella di non esagerare con il consumo di alcolici e, allo stesso tempo, con il conto, consentendo una bevuta a base di prodotti di fascia alta con prezzi contenuti. Da Londra a Berlino, passando per Tokyo e San Francisco, senza dimenticare l’Italia, ecco alcuni esempi di drink list e signature cocktail in formato mini.

I mini cocktail di Archive & Myth, Londra

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Archive & Myth, Londra

Aperto da pochi mesi nella capitale della mixology inglese, l’elegante bar Archive & Myth nel cuore diLeicester Square si è fatto da subito notare per la sua offerta particolare. La drink list offre infatti cocktail in formato “major” e “minor”, che gli ospiti possono ordinare dopo aver pronunciato la password necessaria per varcare la porta di ingresso all’interno di Hippodrome Casino. Nel menu dei minor si trova l’Ammazzacaffè realizzato con espresso, acquavite, Averna, fava tonka e vodka all’olio d’oliva, oppure il Sazerac de Nata che ricorda i tipici dolci portoghesi, a base di cognac e rye whiskey, pasta sfoglia, crema all’uovo e assenzio.  

KINK, Berlino

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Kink, Berlino

A Berlino, quando si parla di avanguardia nel beverage, KINK bar è il primo indirizzo da visitare. Il suo menu infatti, permette agli ospiti di scegliere tra una versione “long” e una “short” per ogni cocktail. Questa flessibilità consente a tutti di godersi una versione più intensa e concentrata di ciascun drink oppure una più diluita e da sorseggiare con calma. Lavorando a stretto contatto con la cucina, i mixologist di KINK prendono ingredienti come barbabietola, mais, shiso verde e peperoncino Piquin e li portano in laboratorio per creare cocktail contemporanei.

Gen Yamamoto a Tokyo, una degustazione di mini cocktail

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Gen Yamamoto, Tokyo

A Tokyo, Gen Yamamoto offre una vera e propria esperienza di degustazione di mini cocktail, ispirata al concetto Giapponese di Omakase, dove gli ospiti si affidano totalmente alle mani dello chef (in questo caso del mixologist). Il locale propone un percorso di quattro o sei piccoli drink, preparati con frutta locale e ingredienti stagionali, enfatizzando la freschezza degli ingredienti con un occhio di riguardo per l’equilibrio dei sapori, da sempre importante per la drink culture nipponica. Un vero e proprio percorso di fine drinking da provare per chi si trova in città.

For The Record, San Francisco

Anche in America il trend di mini cocktail va forte e, oltre che nei più blasonati cocktail bar di New York, si sta facendo strada anche sulla West Coast. E in particolare a San Francisco, dove il bar For The Record propone il menu Cheekies, composto da mini cocktail serviti in dosi minuscole, da consumare praticamente in un sorso. I prezzi sono molto accessibili e permettono di provare diverse opzioni senza mai esagerare con il tasso alcolico.  

Tayer + Elementary, Londra

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One Sip Martini, Tayēr + Elementary

Forse il cocktail più rappresentativo della tendenza dei mini cocktail è il One Sip Martini di Tayer + Elementary a Londra, cocktail bar al 4° posto della classifica di The World’s 50 Best Bars 2024. Si tratta di un tiny Martini, servito in una quantità che permette di apprezzarlo in un solo sorso, mantenendo intatta tutta la sua intensità aromatica e la texture morbida al palato. Ideato da Alex Kratena e Monica Berg, il mini cocktail rappresenta appieno l’attenzione per la qualità e la precisione del drink program.

Norah Was Drunk, Milano

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Mini Absinthe Martini, Norah Was Drunk

Anche in Italia la tendenza di offrire mini porzioni di cocktail si sta diffondendo sempre più. Un esempio è Norah Was Drunk, locale milanese specializzato nel servizio dell’assenzio liscio e miscelato. Fin dall’apertura, i founder Niccolò Caramiello e Stefano Rollo hanno infatti fornito questa opzione ai loro clienti, servendo versioni ridotte di alcuni signature drink a un prezzo contenuto.   

Mini cocktail anche a casa

Oltre ai bar, i mini cocktail sono una soluzione pratica per chi ama intrattenere ospiti a casa. Preparare versioni mignon di drink classici come Negroni e Manhattan permette di accontentare tutti e preparare una degustazione home-made. Il consiglio è quello di cercare bicchieri vintage, per rendere la bevuta ancora più preziosa.