Il fascino rétro del Refinery hotel
Speakeasy, arte e un rooftop tra i più spettacolari di New York. Nel cuore pulsante del Garment District, un ex laboratorio di cappelli diventa un boutique hotel che racconta l’eleganza del passato con lo stile del presente
Più di un secolo fa, in una vasta zona di Manhattan a pochi passi da Bryant Park, iniziavano ad aprire fabbriche di abiti e accessori, botteghe e showroom. Nel giro di pochi anni quel distretto della moda, soprannominato Garment District, divenne il centro nevralgico della produzione del prêt-à-porter sta- tunitense. Lì, nel 1914, nasceva il Colony Arcade Building, una delle prime grandi strutture americane dedicate alla manifattura su misura di cappelli e abbigliamento. I suoi piani alti brulicavano ogni giorno di artigiani, modisti, sarti e facoltosi clienti, mentre dal 1920, al piano terra l’imprenditrice Winifred T. McDonald gestiva una sala da tè per signore e un ristorante separato per uomini: era il tempo del proibizionismo, dei cappelli a tesa larga e del jazz sussurrato nei club nascosti. Dal 2013 quell’edificio al numero 63 della West 38th Street ospita il Refinery Hotel, un rifugio urbano che ha saputo preservare l’anima di quell’epoca con uno stile che mescola passato e presente.

I riferimenti industrial chic sono ovunque, come tanti piccoli indizi che rendono tangibile la memoria dell’edificio: tubature a vista, soffitti a volta, pavimenti in legno scuro che scricchiolano come quelli di un vecchio laboratorio e repliche degli strumenti per la lavorazione dei cappelli incise nella moquette. Mentre nelle 197 camere (alcune così vicine all’Empire State Building che sembra di poterlo toccare) le scrivanie richiamano le macchine da cucire degli anni 20. Dietro le tende pesanti della hall si nasconde un angolo intimo e raccolto: il Winnie’s Jazz Bar. Un omaggio a Winifred, l’intraprendente pioniera che aprì una sala da tè per signore in un’epoca in cui le donne avevano ancora pochi spazi pubblici per sé. Oggi il Winnie’s è un rifugio dove il tempo rallenta: le luci sono basse e il jazz dal vivo, suonato da musicisti locali tutti i giorni tranne la domenica, avvolge le serate e invita a sorseggiare i cocktail d’autore con lentezza. Una rarità in una città che corre sempre. Anche al ristorante dell’hotel, il Parker & Quinn si rivivono atmosfere da club newyorkese d’altri tempi: gli arredi in stile rétro, le sedute in pelle verde, gli specchi anneriti dal tempo, raccontano storie del vecchio Garment District.

La cucina è guidata dallo chef Jeff Haskell (vincitore dell’Iron Chef America), che reinterpreta con eleganza e creatività piatti della tradizione americana creati con ingredienti locali e stagionali, come il granchio dal guscio morbido o la celebre costata di manzo. Poi c’è lo spettacolare Refinery Rooftop. Si sale al tredicesimo piano e d’improvviso il rumore del traffico scompare. Sotto Midtown, davanti agli occhi l’Empire State Building in tutta la sua imponenza. Non è solo uno dei migliori rooftop bar della città – per anni nominato the best of New York – ma è anche un vivace salotto con vista privilegiata. Aperto tutto l’anno grazie al tetto retrattile e al camino acceso nei mesi freddi, è una terrazza che regala l’emozione di dominare New York e i suoi grattacieli illuminati dall’alto. Di giorno è un rigoglioso giardino urbano con mattoni a vista e giochi d’acqua. Di sera si trasforma: le luci si fanno calde, il camino rende l’atmosfera accogliente e i cocktail creativi accompagnano le conversazioni e le risate degli ospiti dell’hotel e dei turisti che vogliono vivere una serata indimenticabile.

Spesso ospita eventi che trasformano lo spazio in un piccolo teatro sopra la città, come quello che ha visto la partecipazione di Dez Duron, voce e anima del musical Maybe Happy Ending, che ha trionfato ai Tony Awards 2025. A rendere omaggio alla vocazione artistica e artigianale del Refinery è un laboratorio creativo flessibile di 65 metri quadri, lo spazio Hatbox. Showroom, pop-up di designer emergenti, esposizioni temporanee: qui ogni settimana può accadere qualcosa di diverso. È la versione moderna dello spirito che animava questi muri più di 100 anni fa. E a dicembre l’hotel si accende di magia: luci soffuse, profumo di cannella e una calda atmosfera natalizia. Con il pacchetto Winter Spectacular Stay ogni stanza si trasforma in un angolo incantato: un vero albero di Natale da addobbare, cioccolata calda servita in camera e un kit per costruire la propria casetta di pan di zenzero. Per chi visita New York in quel periodo è il modo perfetto per entrare nello spirito delle feste.