Ferrari Dino 246 - Versione spider della già apprezzata Dino 206 GT, debuttò ufficialmente al Salone di Torino nel 1969 conquistando il pubblico. Rispetto alla versione precedente, la Dino 246 si vide incrementare la cilindrata del suo motore V6 da 2 a 2,4 litri e il passo (da 2280 a 2340 millimetri). Molto caratteristiche erano le linee morbide della carrozzeria, firmata Scaglietti, sottolineate in particolare dai gruppi ottici anteriori (simili a quelli della Porsche 911). I 195 cavalli di potenza la spingevano fino a 245 km/h di velocità. (Credits: Ferrari)
Dodge Challenger - Le più famose muscle car americane appartengono gli anni Settanta. È il caso della Challenger, nata nel 1970 in quattro versioni, Six, V8, T/A e R/T9. Quest’ultima, la più performante, era dotata di motore V8 da 7 litri capace di sviluppare dai 335 ai 425 cavalli. In barba alla crisi petrolifera di quel decennio. (Credits: Dodge)
Citroën SM - Assieme alla DS e alla 2 Cavalli, la SM ha contribuito a fissare le linee del marchio francese nell’immaginario automobilistico. Si trattava di un modello di fascia alta, grazie al quale Citroën provò ad occupare un posto nel segmento di lusso. Era conosciuta anche come Citroën-Maserati, per la provenienza del motore tutto italiano: un V6 da 2670 cc realizzato da Giulio Alfieri (quindi know-how Maserati). In termini di design la SM era all’avanguardia, uno dei migliori esempi aerodinamici dell’epoca. (Credits: Ralf Roletschek / GNU Free Documentation License, Version 1.2)
Ford Gran Torino - Dedicata alla Detroit italiana, il suo nome è tornato alla ribalta recentemente grazie all’omonimo film di Clint Eastwood, ma la vera fama deriva dalla storica serie tv di Starsky e Hutch. Questa muscolosa e pesante vettura montava un possente V8 da 5800 cc e 165 cavalli, che la spingeva fino a un massimo di 180 km/h: non molto, a causa del peso. Ma più che le prestazioni, è stato l’aspetto da sogno americano a consacrarla nel mito dell’automobilismo. (Credits: Warner Bros)
Alfa Romeo Alfasud - Con oltre 1 milione di esemplari prodotti tra il ’72 e l’84, rappresenta il modello più venduto nella storia di Alfa Romeo. Un’icona popolare ineguagliabile che tutti ricordano. Auto compatta progettata dall’ingegnere austriaco Rudolph Hruska (uno dei progettisti del Maggiolino), ha segnato un’epoca, declinata in diverse versioni. Tra le più apprezzate ricordiamo la Giardinetta, la Sprint o la TI, sportiva di successo nei campionati monomarca Trofeo Alfasud. (Credits: Alfa Romeo Automobilismo Storico)
Alfa Romeo, Ferrari, Citroën, Ford e Dodge sono tra i nomi che hanno segnato il mito dei Seventies
Ferrari Dino 246 – Versione spider della già apprezzata Dino 206 GT, debuttò ufficialmente al Salone di Torino nel 1969 conquistando il pubblico. Rispetto alla versione precedente, la Dino 246 si vide incrementare la cilindrata del suo motore V6 da 2 a 2,4 litri e il passo (da 2280 a 2340 millimetri). Molto caratteristiche erano le linee morbide della carrozzeria, firmata Scaglietti, sottolineate in particolare dai gruppi ottici anteriori (simili a quelli della Porsche 911). I 195 cavalli di potenza la spingevano fino a 245 km/h di velocità. (Credits: Ferrari)
1 / 5
Dodge Challenger – Le più famose muscle car americane appartengono gli anni Settanta. È il caso della Challenger, nata nel 1970 in quattro versioni, Six, V8, T/A e R/T9. Quest’ultima, la più performante, era dotata di motore V8 da 7 litri capace di sviluppare dai 335 ai 425 cavalli. In barba alla crisi petrolifera di quel decennio. (Credits: Dodge)
2 / 5
Citroën SM – Assieme alla DS e alla 2 Cavalli, la SM ha contribuito a fissare le linee del marchio francese nell’immaginario automobilistico. Si trattava di un modello di fascia alta, grazie al quale Citroën provò ad occupare un posto nel segmento di lusso. Era conosciuta anche come Citroën-Maserati, per la provenienza del motore tutto italiano: un V6 da 2670 cc realizzato da Giulio Alfieri (quindi know-how Maserati). In termini di design la SM era all’avanguardia, uno dei migliori esempi aerodinamici dell’epoca. (Credits: Ralf Roletschek / GNU Free Documentation License, Version 1.2)
3 / 5
Ford Gran Torino – Dedicata alla Detroit italiana, il suo nome è tornato alla ribalta recentemente grazie all’omonimo film di Clint Eastwood, ma la vera fama deriva dalla storica serie tv di Starsky e Hutch. Questa muscolosa e pesante vettura montava un possente V8 da 5800 cc e 165 cavalli, che la spingeva fino a un massimo di 180 km/h: non molto, a causa del peso. Ma più che le prestazioni, è stato l’aspetto da sogno americano a consacrarla nel mito dell’automobilismo. (Credits: Warner Bros)
4 / 5
Alfa Romeo Alfasud – Con oltre 1 milione di esemplari prodotti tra il ’72 e l’84, rappresenta il modello più venduto nella storia di Alfa Romeo. Un’icona popolare ineguagliabile che tutti ricordano. Auto compatta progettata dall’ingegnere austriaco Rudolph Hruska (uno dei progettisti del Maggiolino), ha segnato un’epoca, declinata in diverse versioni. Tra le più apprezzate ricordiamo la Giardinetta, la Sprint o la TI, sportiva di successo nei campionati monomarca Trofeo Alfasud. (Credits: Alfa Romeo Automobilismo Storico)
5 / 5
Gli anni Settanta sono stati il decennio della crisi petrolifera (1973), delle prime domeniche a piedi, delle prime riflessioni sulla ridefinizione progettuale dei motori. Eppure, nonostante tutto, è stato un periodo prolifico nel mondo a quattro ruote, in cui sono stati sviluppati alcuni modelli indimenticabili. In quasi tutti i veicoli usciti dalle fabbriche di quegli anni è riconoscibile uno stile comune, fatto di linee affilate e squadrate. Un abbandono delle morbide curve del decennio precedente, che è diventato tratto di design distintivo di un’epoca, ancora molto apprezzato.
Ecco dunque cinque auto provenienti dagli anni Settanta, ognuna delle quali, ha a suo modo, fatto la storia dell’automobilismo.