Tutti pazzi nella Grande Mela per la Land Rover "spaziale" e per l’amarcord futurista del made in Italy targato Alfa Romeo, Fiat, Maserati

Non c’è dubbio che la rivelazione di questo motorshow newyorkese è Land Rover Discovery Vision: al New York International Auto Show (18-27 aprile) gli occhi di tutti punteranno sulla vettura laboratorio dall’architettura di straordinaria flessibilità modulare e infarcita di tecnologia tanto da sembrare una navicella spaziale. 

È però sempre il made in Italy a colpire il cuore gli americani. Così Alfa Romeo sceglie la Grande Mela per sbarcare nuovamente in America, dopo gli anni dell’allontanamento forzato, e porta allo Jacob Javits Center, sede del Salone, la bella 4C . Un’auto che ci piace perché piccola, scattante, con quello stile che per decenni ha fatto battere il cuore di milioni di alfisti.

Anche Maserati torna a New York proprio nell’anno del centenario, portando le sue ultime creazioni e un paio di edizioni celebrative: Quattroporte, Ghibli, Cabriolet spingono forte sulla passione per un marchio che sta davvero vivendo nuovi successi in tutto il mondo.

Poi c’è l’effetto amarcord di Fiat 500 1957, una versione speciale, omaggio al cinquino originale di Dante Giacosa, nato proprio quell’anno.

Dall’Europa arrivano anche le nuova Mini Countryman (un restyling estetico) e le proposte Bmw: qui in anteprima la potente M4 Cabriolet e quella X4 che però viene prodotta in Sud Carolina, a Spartanburg, dove nascerà presto anche il suv che ancora mancava: Bmw X7. La compatta X4 riassume gli stilemi della bestseller X6: i due modelli sono praticamente identici ma, perdendo una taglia, la prima diventa una vettura più contemporanea. 

Mercedes Benz svela, infine, la versione definitiva della Classe S 63 AMG Coupé, un macchinone che definisce il ritrovato edonismo stilistico che a Stoccarda era mancato negli ultimi tempi; un filo rosso con la bellezza, tornato sotto la Stella dall’ultima Classe A in poi.

@paolocozzi