P1Harmony
Per P1Harmony, il più recente esempio di come il K-pop possa essere un esplosivo fenomeno planetario, ogni album è una sfida per creare qualcosa di davvero unico. Proprio come loro
P1Harmony è tra i più importanti ambasciatori di quel fenomeno globale che è il K-pop, la moderna musica pop della Corea del Sud. Con il leader Keeho, insieme a Theo, Jiung, Intak, Soul e Jongseob si preparano a conquistare il mondo.
Un mondo che hanno già salvato una volta, in un film. Nel 2020, per far conoscere in grande stile il gruppo al pubblico coreano, è stato creato il K-pop Cinematic Universe, un universo cinematografico condiviso, come quello dei supereroi della Marvel.

Il primo capitolo di questa saga si chiama P1H: The Beginning of a New World e racconta la storia di sei bellissimi ragazzi provenienti dallo spazio che devono fermare la diffusione di un virus mortale usando i loro poteri speciali.
«Nel film ho il potere di teletrasportarmi nello spazio e nel tempo. Cosa che è diventata un po’ reale: grazie alla nostra musica, ora viaggiamo in tutto il mondo, entrando in contatto con persone e culture diverse. Quindi sì, mi sono davvero immedesimato», dice Keeho.

E lo stesso vale per il resto del gruppo. Il personaggio di Jongseob poteva controllare la tecnologia, come si addice a un appassionato di high-tech, Intak era immortale e, nella vita reale, è quello più disposto a correre rischi, a provare cose nuove e a superare i limiti. Ma al di là dell’incursione nel cinema, P1Harmony è prima di tutto una band e il nome parla chiaro.
«La musica, l’armonia, sono tutto per me. È l’elemento magico che mantiene vivo il nostro sogno. La vita a volte può essere dura, ma quando mi immagino sul palco a fare ciò che amo trovo la forza di andare avanti», racconta Theo.

Aggiunge Jiung: «L’armonia che ci guida non è solo musicale. Per me, inizia con la conoscenza e l’amore per se stessi. Questo è il primo passo. Il secondo è condividere questo amore con gli altri, con i nostri fan. Come cantante, uno dei miei obiettivi principali è aiutare il maggior numero possibile di persone a sorridere e a sentirsi bene».
Per il pubblico occidentale è difficile comprendere appieno quanto il K-pop sia davvero omnicomprensivo. P1Harmony sono considerati degli “idol”, un termine chiave per comprendere il fenomeno. Venerati dai loro fan, che formano una comunità globale chiamata P1ece, non sono solo un gruppo K-pop: sono artisti e performer a tutti gli effetti.

Sono anche modelli, attori, personaggi televisivi e testimonial pubblicitari. In altre parole: veri e propri idoli. Ci si potrebbe chiedere come facciano a gestire un carico di lavoro così imponente. «Onestamente, a volte è difficile», ammette Intak. «Ma non mi lascio scoraggiare. Tengo la testa bassa e vado avanti: il nostro nome è su ogni brano che pubblichiamo. È una grande responsabilità, quindi do sempre il massimo».
Soul è d’accordo: «Sì, a volte è dura, non lo nego, ma amo davvero quello che faccio, quindi…». Ciò che salta subito all’occhio, oltre alle incredibili coreografie dei loro video, è la loro generosità. P1Harmony sono profondamente impegnati nei confronti della loro enorme fanbase. Lo hanno dimostrato durante la loro prima visita in Italia, a gennaio, durante il loro tour europeo.
«È stata un’esperienza incredibile», dice Jongseob. «Soprattutto per il calore e l’energia che abbiamo ricevuto dai nostri fan in Italia! È stato elettrizzante». E aggiunge: «E siamo rimasti incantati dalla bellezza della città: camminare per il centro di Milano è stato come passeggiare in una rivista di moda».

Ma ciò che ha veramente portato P1Harmony a diventare uno dei gruppi più cool del pianeta è stato esibirsi negli Stati Uniti, cosa che solo pochi gruppi K-pop hanno fatto finora. «Il nostro primo concerto negli Stati Uniti», racconta Keeho, «è ancora uno dei miei ricordi preferiti. È stata una pietra miliare, uno di quei momenti in cui ti ricordi perché hai iniziato questo viaggio. Ne siamo veramente orgogliosi. Penso che il pubblico abbia davvero capito il concetto che sta alla base del nostro gruppo e la direzione musicale che abbiamo preso.
La parte migliore del nostro lavoro per noi è esibirci dal vivo e, visto che di concerti ne abbiamo fatti davvero molti, credo che il nostro pubblico abbia sentito e apprezzato la nostra energia. Sono cresciuto con la musica americana: quando ero bambino mi piaceva controllare le classifiche di Billboard e poi ascoltare tutto quello che trovavo. Grazie a YouTube ho scoperto tanti nuovi artisti, tra cui quello che mi ha ispirato di più: Daniel Caesar».

È questo il vero potere del K-pop: fondere due culture molto diverse in un nuovo linguaggio universale. Perché se le canzoni di P1Harmony hanno chiaramente un forte appeal “americano” – con influenze urban che vanno dal rap al soul – si sente anche l’eredità culturale coreana, come conferma Jiung: «Quando ero bambino, i miei genitori mi facevano ascoltare molta musica coreana. Tra le mie influenze ci sono musicisti leggendari come Lee Seung Chul. Solo dopo aver ricevuto il mio primo smartphone ho iniziato ad ascoltare artisti internazionali».
Jongseob conclude offrendo uno sguardo al futuro di questa perfetta macchina da intrattenimento: «Ogni album è una sfida per noi. Vogliamo sempre esplorare e sperimentare. Non importa se ci vuole tempo: lavoriamo insieme per creare qualcosa di veramente unico. Qualcosa che solo P1Harmony può fare».