Sergio Castellitto

Attore “prestato alla regia”, Sergio Castellitto porta nel progetto ICON x Boggi Milano, la propria idea di narrazione e stile. Con la moglie, la scrittrice Margaret Mazzantini, forma un sodalizio artistico di rara forza, tanto che tutti i film che Castellitto ha diretto – sta lavorando all’ottavo – sono, sottolinea, «tratti dai suoi libri», ricchi di quella che definisce «una scrittura profondamente immaginifica, quasi odorosa».

Cappotto, camicia, pantaloni, mocassini e occhiali da sole Boggi Milano. 

Mazzantini è accanto a Castellitto anche nel montaggio, perché «scrivere è una forma di montaggio e quello cinematografico è l’ultima forma, forse la più importante, della scrittura di un film». Da attore nota comunque che «gli attori restano l’elemento fondante. Sono arrivato alla conclusione che l’attore debba abbandonare quello che io chiamo il “mito della performance”, quasi un esercizio psico-ginnico. Per me un attore deve arrivare alla coscienza di essere un narratore. Per gioco, mi chiamo narrattore, con due ti», come Castellitto, con due ti.

Giacca, camicia e cravatta Boggi Milano.

E ancora, sempre a proposito della sua professione: «L’attore è un artista in senso puro, mi piace immaginarlo come un artigiano di classe». Una classe che Castellitto esibisce anche fuori dal set. Uno stile vero, che viene dall’interno, come sottolinea, anche perché «ogni stile che si prova a riproporre sa di plastica. Uno stile è malgré toi: nasce dal tuo corpo, dalla tua storia, dalla tua vita. È quasi impossibile definirlo: nel momento in cui lo definisci in realtà stai definendo uno stereotipo».

Abito, camicia, mocassini e occhiali da sole Boggi Milano.

Progetto realizzato da ICON in collaborazione con Boggi Milano

Il testo completo dell’intervista sarà su Icon e online il 23 ottobre.