Intervista esclusiva con il grande designer, sbarcato a Pitti con G-Star e un volume di memorie

Marc Newson svela ad Icon la propria chiave del successo: per stupire gli altri bisogna prima stupire se stessi. E lancia una sfida: innovare ancora per i prossimi trent’anni.

Newson, uno tra i designer più influenti e acclamati della sua generazione, sbarca a Firenze per presentare la collezione autunno/inverno 2013 realizzata in collaborazione con G-Star, l’azienda olandese che ha rivoluzionato il modo di pensare il denim. Capi con tecniche di realizzazione rubate all’Industrial Design, impreziositi da dettagli in pelle e stampe in velluto d’ispirazione giapponese. A 10 anni dalla prima collaborazione, innovazione e contaminazione con l’arte non mancano mai in ogni capo di Newson, disegnato prima a mano e rielaborato poi a computer, come un vero oggetto di design. ‘L’universo maschile è in realtà molto più complicato di quello femminile, io stesso pretendo molto dai capi che acquisto e difficilmente sono soddisfatto. Per questo sono io stesso il principale modello di riferimento delle mie collezioni, che nascono per un uomo che cerca nell’abbigliamento uno stile casual e rilassato ma portabile ad ogni ora del giorno’. Continua il designer: ‘essenziale è la continua ricerca nei materiali e nel design dei capi, che devono vestire quasi come un’uniforme. L’uomo che veste G-star sceglie un brand che nasce e si sviluppa sull’innovazione. Un uomo che ha bisogno di essere sorpreso ma che è attento alla qualità ed ai dettagli’. Difficile per lo stilista australiano identificare dei modelli contemporanei di eleganza: tutti i riferimenti più importanti, dalla musica al cinema, guardano al passato: dallo stile inconfondibile di Margaret Thatcher al raffinato sound di Frank Sinatra fino a Leonardo Da Vinci, che con il suo studio minuzioso è per Newson continua fonte di ispirazione.

Nell’occasione, viene presentato per la prima volta in Italia anche il libro realizzato in edizione limitata edito da Taschen in sole 1.000 copie, che celebra la carriera più che trentennale del maestro del design. Tre gli anni di lavorazione per i sette capitoli, che ripercorrono cronologicamente le visionarie creazioni del designer australiano che continua a stupire. E a stupirsi.
Testo di Andrea Porro