Un’allestimento a Milano mostra lavori di designer che interpretano l’idea di primitivo in chiave tecnologica
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“Baked Tableware” di Andere Monjo (UK): acuqa e farina sono i materiali usati per questa installazione, i cui componenti sono stati fatti asciugare all’aria aperta
“Daddy Would Be Proud” di Matylda Krzykowski (Netherlands): posate da cucina in legno di pero ispirate a quelle che si trovano nei mercatini polacchi; i più interessanti sono della zona di Beskinds, nel sud della Polonia, da cui proviene il padre dell’artista
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“Alika” di Raùl Laurì Pla (Spagna): bowl in “decafé”, un materiale ottenuto riciclando i fondi di caffè
“Neolastic Vases” dello Studio Sjoerd Jonkers (Netherlands): si basa sui principi dell’archeologia sperimentale. Le tecniche di produzione sono primitive. Ogni oggetto è fatto a mano con plastica di riciclo e stampi di sabbia
A Milano, allo spazio Valcucine Milano Piave (viale Piave, 27, info www.spotti.com) è allestito fino al 31 maggio Raw Tech, una selezione di prodotti di design che nascono dall’idea di naturale, primitivo, non finito. ll titolo della mostra gioca infatti sull’ossimoro raw/tech, puntando sul contrasto tra un’oggetto dal carattere primordiale che è però risultato di un progetto e della tecnica frutto di ricerca da parte del designer. I quindici progetti selezionati uniscono materie prime a tecniche moderne oppure reinventano vecchi mestieri grazie a nuovi materiali e nuove conoscenze. Le materie prime usate sono pietra, legno, grano oltre ad altre più inusuali come frutta, verdura e forme di cera naturale che formano la base dei prodotti. La pioggia, la sabbia o il processo di essiccazione influenzano e danno forma agli oggetti, conferendo loro un carattere forte e vivo. (l.b.)