Blauer FW25-26: Bruce Weber firma la nuova campagna e riscrive il concetto di famiglia

Blauer FW25-26: Bruce Weber firma la nuova campagna e riscrive il concetto di famiglia

di Digital Team

Il brand americano affida il suo racconto visivo a un maestro della fotografia. Il risultato? Un set a Miami, un cast eclettico, e un’idea forte: la moda è fatta di persone, non solo di look

Certe immagini raccontano molto più di un capo d’abbigliamento. E quando dietro l’obiettivo c’è Bruce Weber, la moda smette di essere vetrina e diventa racconto. Per la stagione Autunno/Inverno 2025-26Blauer ha scelto di affidare la sua nuova campagna a uno dei fotografi più influenti di sempre. E il risultato è un progetto che, più che pubblicitario, sembra un album di famiglia.

Sì, perché il tema che attraversa questa campagna ambientata a Miami tra atmosfere urban e dettagli cinematografici è proprio la famiglia. Non solo quella biologica, ma quella che si crea sul set: fatta di scambi reali, sguardi sinceri, energie che si incontrano.


Il risultato è una serie di ritratti che mescolano passato e presente, modelle storiche e volti emergenti, amici e nuovi incontri. Tim Easton, icona degli scatti Ralph Lauren degli anni ’80. Audrey Harrelson, cresciuta davanti alla macchina fotografica di Weber. Ma anche Jaden Slater, figlio dell’attore Christian Slater, e perfino un giovane idraulico di Staten Island, Nick, che ha saltato il casting per motivi di lavoro ma ha conquistato tutti quando si è presentato sul set.

A dare ritmo allo shooting anche Richard Amaro, ballerino e coreografo che ha lavorato con Michael Jackson, Madonna e Prince. La sua presenza ha trasformato lo shooting in un’esperienza quasi performativa, alleggerendo le tensioni e lasciando emergere la spontaneità.

Tutto il progetto è attraversato da un filo emotivo preciso, che Weber riconduce a una figura chiave della sua vita: sua sorella Barbara, prima collaboratrice e grande ispiratrice della sua visione.


Blauer, con questa campagna, compie un gesto controcorrente: affida l’immagine del brand non a un’estetica forzata, ma a una narrazione vera, vissuta, emotiva. In un panorama di immagini perfette e filtrate, la scelta di raccontare l’imperfezione delle relazioni umane e la bellezza che ne scaturisce è più audace che mai.