

Brunello Cucinelli, il Dottorato di ricerca honoris causa in Design per il Made in Italy
Consegnato oggi, 3 Aprile 2025, a Brunello Cucinelli il Dottorato di ricerca honoris causa in Architettura dall’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Un altro giorno importante per Brunello Cucinelli, imprenditore e stilista umbro, che ha ricevuto oggi il Dottorato Honoris Causa presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Caserta da parte del Dipartimento di Architettura in Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità. Ad ascoltare la su Lectio doctoralis dal titolo Il Genius loci, maestro delle arti alla presenza di un parterre d’eccezione tra cui la sua famiglia, in primis, insieme a studenti, giornalisti e amici che sono arrivati da tutto il mondo, il Magnifico Rettore Professor Gianfranco Nicoletti, il Ministro dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana, On. Anna Maria Bernini, la professoressa Ornella Zerlenga, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, la professoressa Arch. Alessandra Cirafici.
Lo ha introdotto con queste parole il Magnifico Rettore Professor Gianfranco Nicoletti:«Brunello Cucinelli incarna i valori di un nuovo Umanesimo, promuovendo la solidarietà e il progresso sociale con una visione orientata al futuro. È un modello di riferimento per le nuove generazioni, ispirando un profondo senso del dovere e un autentico rispetto per la dignità umana. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro, il Compasso d’Oro alla carriera e il premio “Designer of the Year” in Cina. È stato tra i primi a sensibilizzare il mondo imprenditoriale sul tema della sostenibilità ambientale. Oggi, con grande onore, gli conferiamo il Dottorato Honoris Causa, riconoscendo non solo le sue straordinarie capacità imprenditoriali, ma anche il suo inestimabile valore umano e spirituale».

Dal pulpito della sala, l’imprenditore umbro ha raccontato il suo percorso e la sua filosofia di vita e di impresa. Nato nel 1953 a Castel Rigone, un piccolo borgo umbro, ha vissuto un’infanzia semplice, segnata dal lavoro nei campi accanto al padre. Questo lo ha sensibilizzato al tema della dignità nel lavoro, valore che avrebbe poi posto al centro della sua attività imprenditoriale. «Nasce qui il mio rapporto stretto con la natura, dalla quale ho appreso le leggi del creato e il linguaggio del Genius loci, imparando a vivere in armonia con il Creato, guardando costantemente il cielo».
Ma la sua vera università della vita, afferma, è stato il bar: «Lì ho mosso i primi passi verso il pensiero umano, appassionandomi alla filosofia di Kant. Sebbene fosse difficile da comprendere, un’espressione mi colpì profondamente: Agisci trattando l’umanità, sia in te stesso che negli altri, sempre come un fine, mai semplicemente come un mezzo. Questa frase mi cambiò la vita».
I genitori gli hanno trasmesso l’idea della bellezza, anche nelle cose più semplici, come tracciare solchi dritti per seminare la terra, un concetto che ha poi applicato alla sua visione imprenditoriale. «Dall’amore per la bellezza e per la terra nacque la mia passione per l’architettura, intesa come cura dei luoghi della vita e come arte profondamente legata al pensiero umanistico».

Ed è seguendo profondi ideali di bellezza, famiglia, religione e spiritualità che Brunello Cucinelli ha costruito un’industria solida, perché viva nell’eternità; utile, affinché possa servire all’umanità nel rispetto della dignità dell’essere umano; e naturalmente bella, affinché l’ambiente di lavoro possa essere gradevole.
«Negli anni abbiamo restaurato e edificato il nostro piccolo borgo di Solomeo, ascoltando le parole dei nostri maestri. Abbiamo costruito un teatro, una cantina, un monumento alla Dignità dell’uomo e stiamo restaurando una Biblioteca Universale, a cui abbiamo affiancato parchi, uliveti e vigneti. Diceva Vitruvio che un’architettura deve essere solida, utile e bella. A questo paradigma mi sono ispirato, sentendomi un po’ architetto dell’impresa, per aver conferito ad essa le qualità peculiari suggerite dal grande architetto».
E infine un pensiero rivolto, come sempre, ai giovani: «il Creato ci chiede aiuto; e allora io penso che abbiamo bisogno di un nuovo contratto sociale con il Creato, e per questo penso ai giovani. Voi giovani siete le nuove sentinelle, i nuovi paladini e custodi del creato. Tenetevi pronti, è in arrivo un Tempus novum dove il germoglio di una nuova umanistica rivoluzione si intravede».