Giab’s: l’eccellenza fiorentina che conquista il Met Gala
Dal distretto artigianale toscano al red carpet di New York: la manifattura italiana che riscrive il guardaroba contemporaneo
Fondata nel 1953 da Giancarlo Ballerini a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, Giab’s è una di quelle storie italiane che spiegano, meglio di qualsiasi slogan, cosa significhi “saper fare” nel mondo della moda. Da oltre settant’anni l’azienda unisce precisione sartoriale, ricerca dei materiali e innovazione costante, trasformando un laboratorio locale in un punto di riferimento internazionale. Una manifattura che ha costruito il proprio linguaggio su gesti antichi, oggi tradotti in capi che parlano al guardaroba maschile contemporaneo.
Negli anni Settanta il marchio cresce rapidamente fino a diventare una realtà industriale strutturata, con più di 100 dipendenti e 200 collaboratori esterni. Un successo riconosciuto anche dallo Stato italiano: nel 1984 Giancarlo Ballerini riceve il titolo di Commendatore del lavoro. Oggi la guida è affidata alla terza generazione – Lorenzo e Cosimo Ballerini insieme a Isabella Guasti – che continua a espandere la visione del fondatore. Solo nel 2023 il fatturato supera i 6,5 milioni di euro, mentre l’atelier collabora con alcuni tra i più prestigiosi brand di lusso, firmando capi indossati da personalità come Jay-Z, David Beckham e Carlo III.

Giab’s Archivio: dove la tradizione sartoriale incontra il design contemporaneo
Accanto alla produzione per le maison internazionali, Giab’s ha sviluppato un progetto identitario che racconta la sua estetica e il suo know-how: Giab’s Archivio. Nato per reinterpretare il guardaroba maschile in chiave attuale, il brand è guidato dal direttore commerciale Massimo Caloffi e dal designer giapponese Jumpei Nakaarai, un duo che fonde rigore sartoriale e sensibilità orientale. Un dialogo creativo che esprime disciplina, essenzialità e attenzione quasi ingegneristica alle proporzioni.
Il risultato è un guardaroba essenziale, funzionale, curato nei minimi dettagli. Tra i pezzi simbolo, il pantalone Masaccio traduce in forma contemporanea il patrimonio dell’azienda: linee pulite, vestibilità impeccabile, materiali tecnici e naturali che dialogano con lo stile di vita moderno. Un capo che sintetizza il modo in cui Giab’s immagina oggi il menswear: pulito, intelligente, disegnato per il movimento.

Collaborazioni globali e un nuovo capitolo creativo
Il 2025 è l’anno della svolta internazionale. La presenza al Met Gala di New York, grazie alla collaborazione con il designer Ozwald Boateng, ha portato alla realizzazione di capi esclusivi per artisti e celebrity internazionali: un debutto che ha celebrato la perfetta unione tra sartorialità italiana, heritage toscano e approccio visionario.
Parallelamente, Giab’s Archivio ha avviato un dialogo creativo con l’artista americano Daniel Dugan, noto per le sue opere grafiche basate su pattern continui e gesti ripetuti. Da questo incontro nasce una capsule collection che sarà presentata a giugno in un evento privato nei pressi del Ponte Vecchio, a Firenze: «un incontro immersivo tra arte contemporanea e sartoria italiana», pensato per un pubblico globale in cerca di autenticità, qualità e sperimentazione. Una collaborazione che rafforza l’idea di Giab’s come laboratorio aperto, luogo di scambio e di visioni.