Il guardaroba definitivo per l’autunno 2025
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Il guardaroba definitivo per l’autunno 2025

di Tiziana Molinu

Una guida che mette nello stesso armadio Cucinelli e K-Way: ecco capi chiave per costruire un armadio autunnale intelligente e versatile

L’autunno è il vero banco di prova per lo stile di un uomo. È la stagione che smaschera la mediocrità. Mentre la luce cambia e l’aria si fa tagliente, il guardaroba chiede sostanza, non solo apparenza. Non tendenze, ma risposte. E noi di ICON abbiamo selezionato 15 di queste risposte. Pezzi cult che funzionano come un vocabolario dell’essenziale. Abbiamo creato un guardaroba maschile dove la cerata di un outsider britannico come Barbour dialoga alla pari con il genio sartoriale di Zegna, e il windbreaker K-Way trova la sua ragion d’essere accanto a una maxi bag Bottega Veneta. Ecco i capi chiave dell’autunno/inverno 2025-2026: la vostra armatura quotidiana per i mesi che verranno.

Giacca cerata

Courtesy Barbour
Barbour

La giacca cerata è sempre una buona idea. E quella di Barbour resiste alle stagioni come un buon romanzo inglese. Nata per affrontare il fango e la pioggia del Northumberland, oggi è la corazza urbana dell’uomo che preferisce il fascino della sostanza al richiamo del logo. L’odore di cera, la patina del tempo, le tasche profonde. L’uniforme del performative men con una prima edizione Adelphi in mano. La indossi sopra un blazer, su un dolcevita o con il denim sdrucito del weekend e funziona sempre, come un accento di realismo british in mezzo al caos del metaverso.

Maxi bag

(Photo by Robino Salvatore/GC Images)

Bottega Veneta l’ha capito prima di tutti: le maxi bag per l’uomo sono un passepartout. E adesso anche una tendenza, come ci insegna anche Jacob Elordi. La pelle che si dilata in maxi formati morbidi, pensati per chi porta con sé metà della giornata: computer, libri, cuffie, un paio di occhiali da sole in più. La porti a mano, come un gesto di disinvoltura. O a spalla, come un segno di potere. Non importa come, basta che la indossi.

Jeans a vita bassa

guardaroba autunno 2025
(Photo by Victor VIRGILE/Gamma-Rapho via Getty Images)
Diesel

Né troppo baggy né troppo slim: il jeans dell’autunno si muove in equilibrio, proprio dove la linea tra comfort e sensualità si fa interessante. Diesel lo riporta al centro del discorso maschile con lavaggi che sanno di club, archivi e libertà anni Duemila.

Cardigan/maglioncino colorato

Loewe
(Photo by Victor VIRGILE/Gamma-Rapho via Getty Images)

I cardigan di Loewe sono un ottimo esempio di quel touch colorful necessario per dare brio all’armadio autunnale. Non sono un capo da nonno dandy, bensì un gioco di colori, una pennellata di ironia nel grigio dell’autunno. Oversize o slim, con bottoni giocosi o pattern che sembrano usciti da un quadro naïf, è ciò che indossi quando vuoi dire “mi prendo sul serio, ma non troppo”. Stanno bene con una camicia bianca impeccabile, ma anche sopra una T-shirt vissuta: un modo di dire che la leggerezza è la nuova forma dell’eleganza.

Mocassini

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Gucci

Il mocassino è un evergreen. E quello Gucci è uno di quei classici che non conoscono stagioni, solo aggiornamenti di stile. Horsebit, pelle, suola solida: non c’è bisogno d’altro. Lo indossi con pantaloni sartoriali o con jeans rilassati, con o senza calze, e cambia il tono del look. È il compromesso tra formalità e disinvoltura, tra heritage calzaturiero e attitudine contemporanea.

Windbreaker

K-Way
(Photo by Alessandro Levati/Getty Images)
K-Way

L’autunno è la sua stagione. Parliamo ovviamente del windbreaker. E in particolar modo di quello per antonomasia, il K-Way: leggero, impermeabile, pratico, ma con un’anima street. Un pezzo di storia della moda che quest’anno compie 60 anni e che porta energia ai giorni grigi. Colori neutri o pop, zip a contrasto, tessuti che sfidano pioggia e vento: è il capo trasversale che conquista tutti, dai financial men agli appassionati di outdoor.

Trench

Burberry
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Burberry

Il trench Burberry non ha bisogno di presentazioni. Nato per le piogge londinesi, oggi si reinventa come se avesse preso lezioni di modernità senza rinunciare alla sua storia. Si abbina al dolcevita sottile di un lunedì mattina, al blazer destrutturato di un pomeriggio creativo, o perfino al denim vissuto del weekend: ogni outfit diventa un piccolo atto di autorità elegante, senza bisogno di parole.

Pantalone sartoriale morbido

Zegna
(Photo by Daniele Venturelli/WireImage)
Zegna

Pantaloni che scendono morbidi senza piegarsi alle regole. Vita alta/media/bassa, piega fluida, tessuti che cadono naturali: la base perfetta per mocassini, stivaletti o sneakers minimal. È il capo che porta ordine al caos del quotidiano e dimostra che il tailoring può essere comodo, moderno e sorprendentemente versatile. E Zegna ne è un maestro.

Bomber in pelle

Prada
(Photo by Giovanni Giannoni/WWD via Getty Images)
Prada

Il bomber in pelle è come il vino, col tempo non fa che migliorare. Prada propone modelli che sembrano usciti da un set fotografico anni ’90 con un guizzo contemporaneo: pelle lucida, zip a vista, collo deciso. È il capo che aggiunge tensione visiva, un’energia palpabile, perfetto per chi vuole sfidare la gravità del minimalismo urbano senza scadere nel cliché rock.

Dolcevita

Cucinelli
Courtesy Brunello Cucinelli
Brunello Cucinelli

Il dolcevita, soprattutto se Cucinelli, è un investimento. Cashmere o lana, silhouette morbida e colori caldi: lo indossi sotto un blazer destrutturato, sopra una camicia leggera o da solo con un cappotto oversize. È il capo che fa dialogare comfort e stile, un piccolo lusso quotidiano capace di dare ritmo e coerenza a qualsiasi layering autunnale.

Long sleeve

Acne Studios
Courtesy Acne Studios
Acne Studios

Stratificata o da sola, la long sleeve è un indispensabile dell’autunno. Da sola regge un look, accoppiata diventa la tela neutra su cui giocare con contrasti di colore e texture. Monocromatica o color block, con colletto polo o semplice girocollo, si adatta a ogni layering: sotto un cardigan, una giacca destrutturata o anche da sola, mantiene equilibrio e carattere senza bisogno di artifici. Quelle di Acne Studios sono un ottimo esempio.

Camicia in flanella

guardaroba autunno 2025
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Dries Van Noten

Rustica, morbida, con il quadretto appena appena visibile: la camicia in flanella di è l’antitesi della camicia rigida da ufficio. È il permesso di essere contemporaneamente colti e rilassati. È il capo che parla di letture sul divano, di passeggiate in campagna, di conversazioni lunghe davanti a un caffè. Un capo dall’allure democratica che si fa semplicemente amare.

Stivaletto  

Church's
Courtesy Church’s

Non importa se sei team mocassini o team sneaker: uno stivaletto in pelle liscia mette tutti d’accordo. I Primi nelle occasioni più rilassate, i secondi in quelle più “tirate”. La sua presenza si sente: il rumore deciso sul marciapiede, la forma che conferisce autorevolezza anche a un semplice jeans. È l’eredità della tradizione inglese riletta per l’uomo moderno, un ponte tra la savoir-faire sartoriale e l’urbanità contemporanea. Lo indossi e senti di aver fatto una scelta, non di aver semplicemente messo delle scarpe. E gli stivaletti Church’s promettono di accompagnarti per una vita.

Puffer leggero

Moncler
Courtesy Moncler

Ci sono piumini e piumini. La genialità di Moncler è aver compresso la tecnologia in un’arma silenziosa contro il freddo. Il piumino leggero non è l’ingombrante giubbotto da spedizione polare, ma un’armatura sottile, quasi una seconda skin tecnica. È l’asso nella manica per quando il vento si fa tagliente ma non vuoi rinunciare alla linea della giacca che lo copre. Lo infili sotto un trench, sotto un blazer, e la tua eleganza resta intatta, mentre tu sei al caldo. Oppure, d’autunno lo usi semplicemente così com’è.

Sneaker suola bassa

Dries Van Noten
Courtesy Getty Images
Dries Van Noten

Dopo il decennio della suola a panettone, è il ritorno dell’intelligenza. Sono scarpe da città, per adulti e Gen Z: la silhouette affusolata, la pelle impeccabile, la suola che bacia il terreno senza volerlo conquistare. Rappresentano una presa di posizione: l’informalità non deve essere banale, e la moda non deve essere eccesso. La fine del compromesso.