Icon fashion story:  Sean Koons

Icon fashion story: Sean Koons

di Angelo Pannofino

Artista, imprenditore, investitore, laureato in Economia, modello, dj, collezionista… A 22 anni Sean Koons fa un sacco di cose ed è così orgoglioso di essere “figlio di” Jeff che sta per mandare le opere del padre nientemeno che sulla Luna

«Sarà stucchevole ma uno dei miei eroi è proprio mio padre», mi dice Sean, 22 anni, figlio di quel Jeff che di cognome fa Koons, artista molto pop, molto noto, moltissimo pagato. «Lo ritengo un uomo straordinario, un genio, e credo che essere suo figlio non debba togliere nulla al giudizio che ho di lui».  Artista a sua volta e anche imprenditore, investitore, neolaureato cum laude in Economia alla University of Chicago, modello quando capita, “Creator-in-Residence” del fondo di investimento dao5, del quale “cura la visione artistica e creativa”.


Total look Dior

Insomma, un animo artistico e insieme economico: «Per me non c’è dubbio: l’arte e la finanza vanno a braccetto. L’ho visto con mio padre». Recentemente il rapporto di Sean e Jeff, oltre che filiale, si è fatto anche lavorativo e i due stanno collaborando a Moon Phases, un progetto che porterà 125 opere di Koons padre nientemento che sulla Luna, dove resteranno esposte per sempre: «Me lo ha proposto una persona che conosco», racconta Sean, «mi sono informato sugli aspetti economici e finanziari e ho pensato che fosse l’occasione giusta per mio padre. Lavorare con lui è stato anche molto divertente. Il lancio dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno (dal Kennedy Space Center, ndr)».


Total look Dior

Se per alcuni essere “figlio di” a volte può essere un peso, questo non è il caso di Sean: «Non per me. Sicuramente ci sono casi in cui ho la sensazione che quello sia il motivo per cui le persone mi si avvicinano, ma da mio padre ho anche imparato molto. Le mie passioni sono la finanza e l’arte e lui è coinvolto in entrambe e questo mi ha spesso spianato la strada». Per non dire delle esperienze fatte fin da bambino, o dell’ambiente in cui è cresciuto: «Non ricordo un viaggio in cui non si visitassero almeno due musei, con me che piangevo perché non ce la facevo a stare in piedi tutto quel tempo. 


Total look Dior

Sono sempre stato immerso nell’arte, con mio padre che condivideva le sue opinioni sulle opere che lo emozionavano e che ammirava di più. Credo che questo mi abbia dato una prospettiva molto simile alla sua e abbia formato il mio gusto. Di recente ho iniziato la mia collezione di opere d’arte». Tra i suoi preferiti, al momento, «un artista americano di origini olandesi: Levi De Jong», di cui ha comprato due lavori, e l’amico Paris Brosnan, anche lui “figlio di” (Pierce, l’attore): «Trovo che la sua arte sia incredibile».


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Tra i suoi eroi, detto del padre, Sean ci mette anche «Virgil (ovvero Abloh, ndr), che ha cambiato il mondo della moda», e poi «tutti i gruppi che fanno musica house: sono un bravo dj, lo faccio da quando avevo 12 anni e adoro quel genere». Altra passione il tifo calcistico sia per il Real Madrid che per il Milan: «Ciò che mi ha fatto innamorare del Milan da bambino sono i colori della divisa. Quando ci giocava Ibrahimovic e faceva quelle cose meravigliose, è diventata la mia squadra del cuore». Un ragazzo fortunato ma anche «grato», dice, «per il modo in cui sono cresciuto, per la famiglia che ho, per la laurea, per le persone che ho conosciuto». E la sua paura più grande? «Il fallimento».

In apertura total look Dior.

Photos by William Ferchichi, styling by Edoardo Caniglia, Grooming: Pascale Poma. Styling assistant: Gaia Menichini. Producer: Federico Morgantini @Cattura Production