

Milano Fashion Week. Il meglio della moda uomo alle sfilate co-ed primavera estate 2026
Dal minimalismo di Jil Sander alla satira di Gucci, ecco le cose che non scorderemo delle collezioni co-ed alla Milano Fashion Week primavera estate 2026
C’è anche il menswear alla Milano Fashion Week settembrina, solitamente dedicata alla moda Donna. Lo confermano le sfilate co-ed, quindi sia femminili sia maschili, dove le collezioni primavera estate 2026 dei grandi marchi sono protagoniste assolute. Perché, ormai, è sempre più ricorrente la commistione tra i due sessi, anche nelle creazioni lussuose che comporranno — o ispireranno — il guardaroba di tutti i giorni dettando tendenza nella prossima bella stagione.
Ecco allora il meglio della moda Uomo alle sfilate co-ed primavera estate 2026 della Milano Fashion Week
Diesel
Il formale si fa giocoso nel mondo immaginario di Glenn Martens per Diesel, che esagera — nei limiti del possibile — alcune forme e punta sulle sfumature dei colori più vari, dal marrone al verde. I capispalla restano una certezza: lunghi o corti, cosparsi di tasche o di cerniere, tinta unita o a fantasia.

Gucci
Demna debutta da Gucci giocando con i cliché della società italiana del presente, specialmente di quella che adora il lusso e lo acquista pure. Dal Direttore al Cocco di mamma fino al Figo, ci sono tutti — ma proprio tutti — gli uomini che vestono la nuova versione del marchio, sapientemente divisa tra abbigliamento formale, sensualità spudorata (quindi nuda) e streetwear riadattato per essere un evergreen.

Jil Sander
Viva il color block, la moda materica, i dettagli come la ripresa dei tessuti dietro la schiena per sfiancare gli indumenti. È questo il minimalismo anni ‘90 secondo Jil Sander by Simone Bellotti, che fa delle silhouette la sua cifra stilistica e degli accessori un vizio capitale. Già must-have di stagione alla Milano Fashion Week, perché non si resiste alle scarpe slancianti: unica concessione possibile quando si crea un look, il resto è tutto da sottrarre.

Fendi
Geometria e ingegnerizzazione allo stato puro da Fendi, dove linguette e zip impreziosiscono completi e spezzati in una visione geometrica quanto iper-colorata dell’arte del vestire. Sportswear incluso, che per la primavera estate 2026 torna come non mai, cambiando aspetto diventando più curato.

N°21
Che bella scoperta l’uomo N°21, in bilico tra passato e presente. Nel suo guardaroba c’è un po’ di punk, un po’ di linee over, un po’ di eleganza alla vecchia maniera, tanto layering e altrettanta filosofia genderless. Non è solo una sorpresa piacevole alla Milano Fashion Week ma, persino, un modo per auto-scoprirsi.

Boss
Bretelle, nastri, rever, cinture. I piccoli elementi di capi e accessori, quelli che fanno la differenza, animano l’essenzialità lussuosa di Boss. Che si rivolge a persone sicure di voler essere comode ma sempre, e comunque, eleganti come piace a noi italiani. Oppure, nel caso di questa collezione, ai tedeschi — il designer Dieter Rams e la coreografa Pina Bausch — che l’hanno ispirata.

MM6 Maison Margiela
Il guardaroba diventa una tavolozza di colori ben assortita, tra maglie a righe, giacche in pelle effetto usurato e pantaloni pastello. Ma ci sono anche tinte vitaminiche, altre nude e materiali tecnici affiancati ad altri classici. L’uomo MM6 Maison Margiela è più pratico del solito all’ultima Milano Fashion Week, nonostante faccia mix and match.

Versace
Il neo direttore creativo di Versace, Dario Vitale, ha fatto il miracolo: creare una collezione altamente desiderabile unendo lo spirito autentico del marchio, nonché quello di Gianni in persona, con le necessità del presente. C’è la sensualità, l’eleganza di un tempo, la creazione di accessori sempre validi, il rispetto dell’heritage. C’è tutto quello che un uomo e una donna dovrebbero avere nel proprio guardaroba, a partire dalle canotte scoprenti e le giacche ben strutturate.