L’eterno ritorno del mocassino: come (e quali) indossare nell’autunno 2025
Mai davvero andato via, ma oggi più rilevante che mai: il mocassino torna a farsi desiderare tra forme minimal, suole importanti e texture inattese. Il 2025 lo consacra come la scarpa definitiva: qui alcuni dei nostri modelli preferiti
Se c’è una costante nell’armadio maschile, è il mocassino che torna ogni anno un po’ diverso e sempre uguale a sé: classico, versatile, polemico quando serve. L’autunno-inverno 2025 lo porta in tre direzioni che dialogano fra loro: la linea severa dei modelli “da sala riunioni”, l’heritage lucidissimo e il comfort intelligente di chi pensa alla città bagnata e alle giornate lunghe. Ma c’è anche spazio per l’ibrido più fantasioso. Qua sotto, alcuni dei nostri modelli preferiti di stagione.
J.M. Weston

J.M. Weston è la cultura del mocassino: il 180 “alla parigina” – celebre anche per l’uso senza calze negli anni ’60 – oggi è una chicca per veri intenditori e uomini esigenti dai gusti ricercati. Perché si parla di “passi” (ben 180) nella costruzione? Sono il numero di passaggi artigianali necessari per realizzare una singola scarpa nel laboratorio di Limoges, in Francia. E non pensate che il brand offra solo modelli “classici”, tutt’altro. Di 180 ce ne sono di mille tipi. Altro modello, poi, degno di menzione, anche quello frutto della collaborazione con Sacai.
Santoni

Il concetto di “less is more” non è mai stato così visivamente lucido: questo mocassino nero dalla silhouette superpiana parla una lingua mesta, essenziale e altamente sofisticata. Realizzato in pelle liscia di primissima qualità con velatura a mano, prende forma sotto l’egida dell’artigianato italiano; e lo si legge in ogni bordo, in ogni cucitura. La suola completamente piatta innesta un salto generazionale: niente plateau, niente carrarmato, solo un profilo pulito; segno che le tendenze A/I 2025 stanno cominciando a prediligere la sottigliezza strutturale anche in chiave urban. Un mocassino elegantissimo, ma tutt’altro che noioso.
Timberland

L’ Authentic 3‑Eye Lug Handsewn di Timberland gioca sul contrasto perfetto: l’upper mocassino cucito a mano richiama la cultura nautica, mentre la suola lug massiccia della bestseller “Yellow Boot” fa capolino con autorità. Stile casual, pelle premium firmata Timberland, collare imbottito in pelle, lacci di cuoio grezzo, il tutto catturato in un’energia urbana che non teme le intemperie. La moda approva.
Gucci

Un horsebit loafer 1953 è per sempre. C’è poco da dire, l’horsebit nato nel 1953 resta un investimento culturale oltre che estetico. Non è un dettaglio: è un pezzo di storia del design calzaturiero, e nel 2025 continua a performare nell’immaginario e nei guardaroba reali.
Velasca

Il mocassino secondo Velasca parla fluentemente sia milanese che internazionale. Il modello Burate 0800 è la prova: un penny loafer lucidato a mano che osa nel colore – blu, borgogna e panna – come un cocktail ben shakerato di heritage e vibrazioni pop. Realizzato in pelle bovina abrasivata, mantiene tutto il rigore dell’artigianato italiano ma con l’attitudine di chi non teme il contrasto. È il tipo di scarpa che funziona con un pantalone sartoriale cropped, ma anche con un denim scuro arrotolato all’orlo: raffinato, ma con un certo gusto per la deviazione.
Dr. Martnes

Per chi ama le silhouette classiche ma pretende carattere. Il mocassino con nappine di Dr. Martens riprende il gusto british del tassel loafer e lo fa suo: pelle nera, grana vissuta, cuciture gialle a contrasto e la suola chunky che non chiede permesso. È il punto d’incontro tra college e club underground, tra eleganza e ribellione. Si porta con tutto: dal denim dritto al pantalone sartoriale tagliato netto alla caviglia. Un classico, solo con più volume.
Golden Goose

Decisamente non per i timidi. Il mocassino classico si accende di nuove sfumature sotto la luce Golden Goose: la silhouette classica viene riletta con un’audacia animalier. In questa versione maschile, la tomaia in cavallino leopardato – nei toni caldi del beige e del marrone – è impreziosita dal lettering GGDB dorato sul lato. A siglare il tutto, la stellina in oro antico sul talloncino.
Le formule di stile che funzionano
Quando si indossa un mocassino, pensare solo alla scarpa non basta: è il rapporto con il resto dell’outfit a fare la differenza. Immagina un completo morbido, un blazer destrutturato, pantaloni ampi che lasciano intravedere un mocassino horsebit o in pelle lucida: l’effetto è elegante, ma senza la severità di un abito tradizionale.
Oppure immaginiamo un denim scuro abbinato a un cardigan pesante; qui un penny in pelle spazzolata o in suede tabacco, con calze a coste visibili, crea un equilibrio perfetto tra weekend e smart casual. In pieno stile da cittadino moderno, il trench o il cappotto tre-quarti incontrano un mocassino bicolor, segnando il look con discrezione ma personalità.

Quando arriva la sera, punta sul nero totale: mocassino lucidato o in vernice, pantaloni fluidi, camicia aperta sotto blazer e accessori ridotti al minimo. Se invece cerchi un accento fashion vero e proprio, scegli una base pulita (jeans raw, tee bianca, bomber in pelle) e lascia che il mocassino animalier diventi il punto focale.
Calze, colori e dettagli da non sottovalutare
La questione calze merita un’attenta riflessione: optare per calze in cotone pettinato o lana sottile nelle tinte écru, grigio o bordeaux è sempre una scelta sicura, forse troppo prevedibile e a tratti noiosa. C’è chi dice poi che la calza bianca “intenzionale” funziona solo in abbinamenti volutamente fashion. Noi non siamo d’accordo, funziona quasi sempre, anche con il più semplice dei jeans e il più basico dei maglioni. Quel ragionamento si sposa di più con i calzini a fantasia, in quel caso sì che serve l’occhio giusto e ben allenato al gusto. Invece Ia no-show rimane un’opzione solo se il clima lo consente e la tomaia è sufficientemente morbida da non far scivolare il piede. Ma, a essere sinceri e forse un po’ brutali, quest’ultima opzione è anche la meno fashionable.