Prada Primavera/Estate 2026: l’impulso contro il potere 

Prada Primavera/Estate 2026: l’impulso contro il potere 

di Gianluca Cantaro

Per la primavera estate 2026 Prada punta sulla semplicità, l’anticonformismo e la combinazione dei classici maschili in chiave inedita

“Un cambio di tono” è l’incipit della nota stampa per la collezione Prada Primavera/Estate 2026 e assistendo alla sfilata se ne comprende subito il senso: la signora Miuccia insieme a Raf Simons hanno semplificato il linguaggio dell’estetica maschile mostrando solo la sostanza. Si può uscire indossando solo un maglione con scollo a barca, una camicia sahariana che, leggermente allungata, sembra quasi uno chemisier, una tuta da ginnastica in stile 70.


Il look si evolve con combinazioni semplici ma inaspettate, in cui i classici del guardaroba maschile appaiono contestualizzati in maniera non convenzionale: il pullover con scollo a V mostra una camicina con frange sul fondo e micro shorts oppure la combinazione doppiopetto e camicia lascia le gambe scoperte con soltanto calzini e stringate ai piedi. Le varianti sono molteplici, più o meno audaci.


Il messaggio è un chiaro: esprimere un desiderio di una libertà nel vestire, spensierata quasi impulsiva. Gli abiti diventano lo strumento per mandare messaggi, per contraddire il potere sovvertendo i codici sociali attraverso l’abbigliamento: la società impone la giacca? Allora la indosso, ma senza pantaloni, o con sotto la tuta da ginnastica.


In questo mix risaltano anche le casacche con stampe floreali, i  lunghi pullover a righe colorate e bordi sfrangiati e sandali ring toe che fanno pensare a hippy di città che però guardano alla natura con dettagli che rimandano a gite al lago (con stampe a righe e onde bianche e blu), in montagna (con zaini da trekking multi tasche e giacche impermeabili) e al mare (con costumi da bagno con taschine). Una collezione che parla un linguaggio senza regole, mutuato dal pensiero della Gen Z, dove spicca la mano di Raf Simons filtrata dalla lente di Miuccia Prada.