

Come ci si veste alla moda per fare trekking?
Se pensi che camminare per sentieri implichi dimenticare il tuo senso estetico, ripensaci. La nuova stagione dell’hiking è una passerella a cielo aperto, e noi siamo qui per aiutarti a dominare l’altitudine (e l’attitude) con il look giusto.
Ogni anno c’è quel momento preciso, quasi improvviso, in cui le città si svuotano nei weekend, i feed si riempiono di stivali da hiking, paesaggi mozzafiato e cappellini vissuti, messi di traverso come fossero corone. E significa solo una cosa: la trekking season è finalmente arrivata. È il richiamo della natura, certo, ma anche una sfida di stile: puoi davvero affrontare un sentiero di montagna e restare dannatamente cool? Spoiler: sì, senza dover fingere di essere Bear Grylls.
Anzi, se c’è una lezione che il fashion system ci ha insegnato negli ultimi anni è che l’outdoor wear è diventato il nuovo streetwear. Marchi storici come Patagonia, The North Face, Columbia e Mammut sono passati dai trail alle passerelle, mentre anche i grandi brand si sono divertiti a reinterpretare il concetto di funzionalità estrema in chiave pop e couture. Oggi, fare trekking significa, letteralmente, sfilare tra rocce e sentieri battuti. Basta guardarsi intorno. Le vecchie giacche attillate, i pantaloni senza forme, gli scarponi che sembravano armature medievali… tutto sparito. Al loro posto, un nuovo modo di pensare il trekking: leggero, dinamico, incredibilmente cool. Una versione outdoor del guardaroba urbano, pronta a scalare una montagna o a sfilare su un marciapiede di Tokyo senza cambiare passo.

Primo comandamento: non sacrificare lo stile
La natura non giudica, certo. Ma Instagram sì. Il primo passo è chiaro: scegli capi tecnici sì, ma con linee pulite, tagli contemporanei e una palette colori che dica “sono pronto per una spedizione sul Monte Bianco, ma anche per un brunch a Copenhagen”. Dimentica i pantaloni e i pile informi stile scout. Ora si gioca su linee pulite, materiali tech, layering intelligente e, perché no, colorazioni fluo. L’equazione perfetta? Una giacca ultraleggera come la Micro Puff di Patagonia o la Bitihorn di Norrona (pesi piuma, performance da campioni olimpici), abbinata a pantaloni cargo che non sembrano usciti da un catalogo di escursionismo hardcore ma più da una sfilata di un marchio di nicchia avant-garde.
Scarpe da trekking, ma make it fashion
Il boom del gorpcore ha reso i boots da montagna più desiderabili di una limited edition di sneakers. Cerca scarpe che bilancino grip, impermeabilità e design. Salomon, Hoka e On Running dominano la scena. Tanto che gli abbiamo dedicato un articolo a parte (lo trovi qua). Le nuove scarpe da trekking sono leggere, impermeabili e hanno quel look tech-sportivo che ormai è considerato ultra desiderabile anche nei quartieri più gentrificati di qualsiasi capitale europea. Sistemi di ammortizzazione che sembrano sospensioni da Formula 1. Suole che abbracciano il terreno come radici intelligenti.

Dunque, lo scarponcino da hiking – che negli anni ’80 era visto solo su paninari e campeggiatori incalliti – è tornato ufficialmente in città. In chiave fashion, ovviamente. Immagina che durante le ultime Fashion Week, non era raro vedere stylist e buyer e addetti ai lavori correre tra uno showroom e l’altro con ai piedi scarponcini da trekking color block, zaini ipertecnici da montagna e occhiali da sole da arrampicata. D’altronde, il vero lusso oggi è essere ready for adventure, anche se l’avventura più estrema è trovare un Uber libero a fine giornata.
Il mantra è layering, layering, layering
La montagna è imprevedibile, e il tuo outfit deve esserlo altrettanto. Il layering diventa arte: base traspirante, strato intermedio cozy (pensa a una felpa in pile dal taglio boxy) e guscio esterno super tecnico. Ma con stile. Evita i mix troppo basic: osa accenti cromatici (giallo acido, rosso fuoco, blu elettrico) oppure scommetti su un look monocromatico, un bel total black, con piccoli tocchi fluo negli accessori. Un look perfetto anche per l’after al Berghain di Berlino.
E parlando di accessori: zaini capienti dal design minimalista, bucket hat technical chic, bandane stampate da annodare intorno al collo o al polso (trend alert!) e occhiali sportivi iperfuturistici. Perché ogni dettaglio, anche in cima a una montagna, conta.

Più che un look: una filosofia
Ogni sentiero può essere una passerella. Vestirsi per il trekking non è più solo questione di praticità: è una nuova forma d’espressione. È scegliere capi che raccontano storie – di vento, di pioggia, di sole improvviso e cieli che si aprono come sipari – e portarle con sé, ovunque si vada. È sapere che puoi macinare chilometri su una cresta rocciosa… ma farlo con uno zaino dal design aerodynamic che sembra uscito da un concept store di Tokyo. È sentirsi parte di una nuova tribù: quella di chi sa che vestirsi bene non è una distrazione, ma un superpotere, anche (e soprattutto) tra i boschi. Quindi, la prossima volta che ti troverai a scegliere tra “comodo” e “figo” per la tua escursione, ricordati: oggi puoi — anzi, devi — essere entrambi. Ready to hike, readyto slay.