

“Wanderlust”: il nuovo inizio musicale di Jil Sander firmato Simone Bellotti
Un video, un EP e un viaggio ad Amburgo tra emozione e minimalismo. Il debutto di Bellotti riscrive l’identità della maison attraverso i contrasti
Ogni nuovo inizio è un dialogo. Un confronto tra ciò che c’era prima e ciò che verrà dopo, tra memoria e possibilità. È in questo spazio di riflessione che Simone Bellotti firma il suo primo progetto per Jil Sander, scegliendo un linguaggio inatteso per la moda: la musica. Nasce così “Wanderlust”, un racconto visivo e sonoro che riflette la nuova visione creativa della maison tedesca.


Non una campagna, ma un’esperienza sensoriale. Bellotti entra negli spazi costruiti da Jil Sander con l’intenzione di renderli personali, intimi, ma allo stesso tempo in grado di dialogare con l’eredità lasciata da chi lo ha preceduto. Il risultato è un video musicale – denso, evocativo – accompagnato da un EP firmato da Bochum Welt, pseudonimo del producer italiano Gianluigi Di Costanzo. Un lavoro in cui l’elettronica si fa emozione e l’astrazione sonora diventa narrazione visiva.
Amburgo è la cornice scelta per questa storia. Una città che incarna la tensione tra ordine e vitalità, eleganza nordica e caotica energia portuale. È qui che la narrazione di “Wanderlust” prende vita: un viaggio quotidiano tra contrasti, dove la quiete si alterna al rumore, la luce si spezza nel buio, e volti reali incontrano atmosfere quasi oniriche. Un montaggio fluido, crudo e cinematografico, che fonde fashion film e documentario urbano, sostenuto dal ritmo avvolgente dei suoni.

La dualità è la chiave. Per Bellotti, Jil Sander è da sempre sinonimo di equilibrio tra disciplina e libertà, semplicità e tensione emotiva. Ogni titolo è un passaggio, un punto d’incontro tra poli opposti. E proprio in questa tensione, la moda si apre a un nuovo modo di essere percepita: non solo da vedere, ma da ascoltare.

Il progetto musicale non è un episodio isolato, ma una dichiarazione d’intenti. Simone Bellotti sceglie la musica per raccontare il suo ingresso nella maison, ma anche per suggerire un futuro in cui Jil Sander diventa un’esperienza multisensoriale, in cui suono e visione si fondono in un’unica estetica.