

Shopping estate 2025: la wishlist di Icon con i 5 must-have di giugno
Giugno è quel momento dell’anno in cui il guardaroba ha bisogno di un mood boost. Non serve rivoluzione: bastano cinque pezzi selezionati che parlino di stile, artigianato e un pizzico di irriverenza. Ecco la selezione di Icon
Giugno non è solo il preludio all’estate: è un passaggio di stato. Giugno è il mese in cui smetti di fingere. Non lavori davvero, ma fai finta. Non sei ancora in vacanza, ma mentalmente sei già in un aeroporto con aria condizionata troppo forte e playlist da boarding gate. Il tuo telefono esplode di messaggi tipo “ci organizziamo” e “prenotiamo dopo il ponte” (quale ponte? nessuno lo sa). Nel frattempo, scrolli. Scrolli tanto. E lì, tra un meme su Saturno contro e una foto di amici che vivono a Ibiza ma dicono di essere freelance, scatta la scintilla: vuoi qualcosa di nuovo.
Non un acquisto qualsiasi. Qualcosa che dica: sì, ho capito che è estate. Ma anche: non ho perso il controllo (ancora). È qui che entra in gioco la wishlist di ICON. Cinque articoli, cinque suggestioni, cinque idee che non hanno nulla in comune – se non il fatto che parlano tutte di te, in un momento preciso dell’anno.
C’è lo zaino da “mi trasferisco ogni weekend in una città diversa, anche se poi vado solo al mare dai miei”. Le sneakers perfette per correre da un gate all’altro, ma anche per fare bella figura al brunch. Gli occhiali che ti trasformano nell’amante francese che non sei mai stato. Un pezzo inaspettato che ti cambia l’umore. E poi qualcosa di classico, perché l’estate passa, ma lo stile resta. Insomma, questa non è una selezione: è un’ode al consumismo consapevole. O almeno, molto ben vestito.
Brunello Cucinelli Eyewear Goldcraft 1978
C’è chi mette gli occhiali per non farsi notare, e chi li indossa per affermare: sono in modalità leggenda. I Goldcraft 1978 di Brunello Cucinelli appartengono con grazia a questa seconda categoria. Perché si tratta di veri e propri gioielli da tempie. Montatura rétro in titanio ultraleggero, inserti in oro 18 carati, naselli finemente rifiniti a mano in Giappone — questo è l’equivalente ottico di un whisky invecchiato trent’anni bevuto a bordo di una spider vintage in costiera amalfitana.
Ogni dettaglio parla la lingua dell’artigianalità radicale: saldature in atmosfera protetta, lavorazioni a freddo, micro-pattern ispirati alle collezioni ready-to-wear del brand, e perfino un numero di serie inciso al laser. Perché sì, questi occhiali sono così esclusivi che arrivano con una card personale e un cofanetto foderato in pelle. Una specie di caveau da scrivania. E le lenti? Colorate quel tanto che basta per sembrare misterioso al tramonto, con in dotazione anche una versione trasparente anti-luce blu. Quindi sì, puoi indossarli anche davanti al laptop mentre fingi di lavorare a un progetto creativo. L’importante è farlo con eleganza.

La camicia “Sorbetto” di Harmont & Blaine
Ci sono camicie che si indossano, semplicemente. Quasi noiosamente oseremo dire. E poi c’è la Sorbetto di Harmont & Blaine, che si spalma addosso come una granita di limone a metà pomeriggio. È la divisa ufficiale di chi ha già messo in valigia la voglia di libertà, le righe verticali che snelliscono anche i sensi di colpa post-aperitivo e un’idea molto chiara: l’estate non è solo una stagione, è un mood.
Fresca, colorata, piena di quella disinvoltura mediterranea che profuma di barca ormeggiata e pranzo al porticciolo, la Sorbetto è una camicia button-down che non ha paura di farsi notare. Ha l’iconico bassotto ricamato sul petto – perché anche la mascotte ha capito che stripes + cotone traspirante = amore eterno – e una vestibilità regular perfetta per ballare sotto le lanterne o leggere il giornale sul lettino con la stessa classe da riviera italiana. Più che un capo, un concentrato di vitamina D sartoriale. E poi diciamolo: con un nome così, come si fa a non ordinarne almeno una? Magari al limone.

Le sneakers Valsport Rework
Dimentica l’idea di sneaker perfettina, tirata a lucido, nata da una fabbrica dove tutto è standard. La Valsport Rework è l’esatto contrario: è figlia del caos, dell’artigianato, del “niente si butta, tutto si trasforma”, ma con stile. Ogni paio è un pezzo unico, realizzato con materiali recuperati e cuciture volutamente visibili, come se ogni passo dovesse raccontare una storia (e spoiler: lo fa).
È moda con memoria, upcycling con carattere, imperfezione elevata a estetica. Le colorazioni cambiano, le trame si mischiano, il logo stesso sembra uscito da una fanzine underground di graphic design. Eppure, tutto funziona. Anzi: è proprio questa armonia disordinata a renderla desiderabile. Una sneaker che non solo cammina nel presente, ma rilegge il passato e guarda avanti, con l’anima di chi sa che sostenibilità non vuol dire rinuncia, ma reinvenzione.

Thule Chasm backpack
C’è chi ha la personal assistant e chi ha lo zaino Thule Chasm 26L: non prenota voli e non risponde alle mail, ma organizza la tua giornata come se avesse fatto un master in logistica svedese. Dentro ci sta tutto, dal laptop fino a 15,6’’ (custodito in una tasca imbottita che sembra il suo lettino di lusso), agli oggetti che “metto qui così poi li ritrovo subito”, e per una volta succede davvero. È tecnico, sì, ma non fa il nerd: le linee pulite, la tasca superiore con zip per gli essentials, la cinghia regolabile che ti abbraccia bene anche quando sei in ritardo e sudi come a un DJ set in spiaggia. E poi ha quella tasca laterale che accoglie la borraccia, ma se la togli e ci infili un fiore raccolto durante un picnic improvvisato, nessuno ti giudica. Anzi.
Realizzato al 100% in tessuti riciclati a partire dal 2024, il Chasm è il compagno ideale per chi parte ogni giorno anche solo per andare a lavoro, ma sogna già la prossima escursione, il concerto nel bosco, il weekend a Oslo. Minimal fuori, multitasking dentro. Più che uno zaino, un alleato silenzioso. E, diciamolo, con più cervello di molti ex.

Scarpe da barca Timberland
Se fossero una canzone, sarebbero un classico che suona ogni estate, ma non stanca mai. Le Timberland 3-Eye Lug sono fatte così: familiari, solide, perfettamente fuori dal tempo. Scarpe che migliorano con il tempo, come certi whisky, certi vinili, certe camicie rubate all’armadio del nonno e adattate alla Gen Z.
Inconfondibili per la suola in gomma gialla e il look a metà tra il marinaio e il gentleman del campus Ivy League, sono cucite a mano come si faceva una volta, con pelle Premium Leather e lacci in cuoio che resistono a ogni meteo e umore. Il collo imbottito e la fodera in pelle le rendono comode fin dal primo passo, mentre l’artigianalità si sente tutta, senza dover sbandierare nulla. Indossarle è come avere sempre un piede nel porto e l’altro in città. E sì, anche se non sali mai su una barca, ti stanno da dio lo stesso.
